Cultura e Spettacolo

Ecco i libri della vita dei nostri lettori "Cent'anni di solitudine"

ROMA, 17 APR - Proponendovi su Robinson in edicola dall'11 aprile i consigli di dieci scrittori e critici, vi abbiamo chiesto di inviarci le vostre segnalazioni sulle storie che avete amato di più. Sul podio, il romanzo dello scrittore premio Nobel Gabriel García Márquez, insieme a Stoner di John Williams e a Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Ma tra gli autori più amati ci sono anche i classici russi, da Dostoevskij a Tolstoj, e La Storia di Morante

Il romanzo più celebre del premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez, Cent'anni di solitudine, è primo assoluto, seguito dall'epopea rurale americana racconta in Stoner di John Williams e dal capolavoro di Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano: sono i tre romanzi sul podio delle classifiche e delle preferenze dei lettori di Robinson. In molti hanno risposto all'invito lanciato sull'ultimo numero del nostro inserto dedicato, in questo tempo di isolamento e incertezza, ai "libri della vita". Dieci critici e scrittori (Natalia Aspesi, Luca D'Andrea, Enrico Deaglio, Giancarlo De Cataldo, Mariarosa Mancuso, Michele Mari, Stefano Massini, Melania Mazzucco, Piero Melati, Gabriele Romagnoli) hanno indicato il romanzo per loro più significativo e le loro "top ten". I lettori hanno fatto lo stesso, scrivendoci quali opere preferiscono e perché sono state centrali nella loro formazione.

Un panorama italiano e internazionale, un gioco che può servire a ognuno di noi per ampliare il ventaglio delle proprie curiosità. Oltre ai tre titoli che hanno raggiunto la vetta delle preferenze, nella top ten compaiono due classici italiani (Alessandro Manzoni con I promessi sposi ed Elsa Morante con La storia), ben tre autori russi (Mikhail Bulgakov con Il Maestro e Margherita, Fedor Dostoevskij con I fratelli Karamazov e Lev Tolstoj con Guerra e pace), un capolavoro della letteratura tedesca come La montagna incantata di Thomas Mann e un romanzo capace di parlare al nostro presente come Patria di Ferando Aramburu. Oltre ai primi dieci, una carrellata tra le segnalazioni giunte alla nostra redazioni mostra quanto sia ricco e variegato il panorama delle letture e degli autori più amati.

Gli autori italiani, letture identitarie

Ci sono i libri dell’infanzia, e quelli degli anni di scuola. Magari inizialmente imposti, poi invece diventati pietre angolari della crescita: oltre a Manzoni e Morante che conquistano la top ten, il Pinocchio di Carlo Collodi, il Cuore di Edmondo De Amicis, Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, La coscienza di Zeno di Italo Svevo. E poi i grandi del Novecento, letture identitarie che hanno formato, oltre che i nostri gusti letterari, la coscienza civile del secondo Dopoguerra: il Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli, la Natalia Ginzburg di Caro Michele, l’Italo Calvino di Se una notte d’inverno un viaggiatore, il Cesare Pavese de La luna e i falò, Il Tomasi di Lampedusa de Il gattopardo, il Primo Levi di Se questo è un uomo. Tra gli autori contemporanei, molto amati Tiziano Terzani con il suo Un altro giro di giostra, e Antonio Tabucchi con Sostiene Pereira.

Il grande amore per i russi
Sul podio, abbiamo visto, ci sono ben tre russi: Dostoevskij, Tolstoj, Bulgakov. Ma tra i romanzi molto amati ci sono anche Il Cappotto di Nikolai Gogol e Vita e destino di Vasilij Grossman.

Un giro del mondo
Se dalla Russia, zarista e sovietica, allarghiamo lo sguardo al resto del mondo, scopriamo quanto i nostri lettori siano curiosi, competenti, appassionati. Molto citati Charles Dickens (soprattutto il suo Oliver Twist), Guy de Maupassant e il suo romanzo di formazione Bel Ami, l’avventuroso Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, ma anche titoli più, come Pastorale americana di Philip Roth, il Saramago di Cecità e Il Vangelo secondo Gesù Cristo, Le braci di Sandor Marai e Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar; troneggia su tutti Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.

Ci piace chiudere questa panoramica, non certo esaustiva delle tante segnalazioni che abbiamo ricevuto, con il messaggio di Luca Salvi, un omaggio alle passioni che si conservano anche nei momenti più difficili, e possono traghettarci verso il domani: “Vivo in un piccolo paese ai piedi delle Orobie bergamasche. In questo periodo di quarantena, non facile sotto certi aspetti e unico sotto altri aspetti, ho decisamente schiacciato il piede sull'acceleratore per quanto riguarda la lettura... Confesso che sono sempre stato un discreto lettore ma tra lavoro (operaio), famiglia (due bimbi 5 e 7anni), moglie e tutti gli altri ingredienti che riempiono le mie giornate, a volte, pur sentendo quell'indescrivibile sete di lettura, il sonno prende il sopravvento... Comunque in questo periodo su consiglio di mio padre, il mio ''Robinson'' quando si parla di letture, ho letto 4 libri a dir poco splendidi nel loro genere: La signora dell'arte della morte, La rosa e il serpente, Le reliquie dei morti e L'eretica, di Ariana Franklin, una scrittrice scomparsa troppo presto per il talento dimostrato nelle sue scritture, una descrizione così accurata e minuziosa di paesaggi, flora e fauna, luoghi e persone".

Dopo che ci saremo fatti prendere dalla vertigine dell’elenco così cara ad Umberto Eco (altro autore spesso citato dai nostri lettori con il suo Il nome della rosa) potremo fermarci a considerare, tra questi titoli, le nostre prossime scelte. E ci accorgeremo di come questo dialogo a distanza ci abbia fatto sentire vicini. (La Republica)