Estero
Ebola, l'Onu lancia l'allarme diffusione per via aerea. Ippolito: "Non ci sono prove"
MONROVIA (LIBERIA), 2 OTTOBRE 2014 - ‹‹Il virus dell’Ebola potrebbe mutare e diffondersi per via aerea se l’epidemia non verrà tenuta sotto controllo›› questo è l’allarme lanciato Anthony Banbury, capo della missione Onu che attualmente sta combattendo il virus in Africa Occidentale. Attualmente questa ipotesi rimane lontana, come assicura anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, ma non è esclusa fra i possibili effetti futuri.
Banbury, allarme contagio per via aerea: via alle pratiche di velocizzazione. Ippolito smentisce
Il capo della missione Onu è stato chiaro, ‹‹l’epidemia di Ebola è il peggior disastro a cui abbia mai assistito››, affermando che le sue preoccupazioni non sono allarmiste, ma condivise anche da molti altri medici. Secondo quanto dichiarato da Banbury, la diffusione aerea è un’ipotesi rara, ma non escludibile, che potrebbe essere causata da una modifica del virus stesso. Attualmente si sta facendo il possibile per velocizzare le pratiche di miglioramento, in un tempo che va dai 30 ai 60 giorni, in modo che, entro 90 giorni, la situazione critica inizi a seguire il giusto flusso. La velocità è la carta vincente per impedire al virus di modificarsi e di espandersi nei contesti urbani, ma secondo Giuseppe Ippolito, ‹‹non esiste alcuna prova della diffusione del virus Ebola per via aerea. Inoltre, anche nell’eventualità di una sua mutazione, non è detto che ciò determini una modalità di trasmissione aerea››.
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USA, preoccupazione caso Duncan: a rischio 18 persone. Nuovo caso nelle Hawaii
Intanto, dopo il primo caso statunitense di virus Ebola, sono aumentati i controlli su Eric Duncan e su tutte le persone che avrebbe potuto contagiare. Duncan avrebbe raggiunto Dallas da Monrovia e al momento della partenza non aveva evidenziato nessun sintomo del contagio, ma, dopo quattro giorni dal suo arrivo, si sono sarebbero manifestate le prime avvisaglie di Ebola che l’hanno condotto al ricovero lo scorso 27 settembre. Tra il viaggio e i familiari con cui è entrato in contatto sono a rischio dalle 12 alle 18 persone: ai suoi familiari è stato chiesto di restare in isolamento fino al 19 ottobre. Un nuovo caso è stato registrato alle Hawaii, dove una persona, che ha manifestato i sintomi della febbre emorragica, è stata condotta al Queen medical center di Honolulu per accertamenti.
Erica Benedettelli
[immagine da un-org]