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Ebola, l'infermiera spagnola: «Ho seguito i protocolli». Petizione per salvare il cane Excalibur

MADRID, 8 OTTOBRE 2014 - Si chiama Maria Teresa Romero, 44 anni, infermiera presso l’ospedale Carlos III di Madrid, è il primo caso accertato di Ebola in Europa. La donna è adesso isolata presso lo stesso ospedale, dove oltre a lei anche altre tre persone sono tenute sotto osservazione: il marito, un’altra infermiera ed una turista di origini nigeriane proveniente dall’Africa.

Maria Teresa Romero, come riferito dal direttore generale de “Atencion Primaria de la Comunida de Madrid”, Antonio Alemany, ha contratto il virus per un’esposizione “accidentale” con il missionario spagnolo Miguel Pajares, morto lo scorso 25 settembre per Ebola. La donna ha avuto contatti con il paziente due volte: una per la cura diretta del missionario ed una seconda volta dopo la sua morte. Le condizioni della donna sono al momento stabili, febbre alta ma non vi è emorragia. Secondo statistiche Maria Teresa Romero ha adesso il 53% di possibilità di sopravvivere.

Alla domanda su come sia stato possibile il contagio lei stessa risponde: «Non ho proprio idea. Ho seguito il protocollo alla lettera».

Intanto il marito della donna, Javier Limon Romero, al momento in quarantena, ha lanciato un appello affinché non venga abbattuto il cane della coppia: “Excalibur”. L’amministrazione regionale di Madrid, ha infatti deciso di abbattere l’animale “per motivi di sicurezza”. Secondo il ministero della Salute della Comunidad di Madrid, il cane “è un potenziale rischio di trasmettere la malattia agli esseri umani, poiché ha vissuto a stretto contatto con il paziente infettato da questo virus”.

«Voglio denunciare pubblicamente tale Zarco (Julio Zarco, direttore generale de Atencion al Paciente) che è a capo della Sanità della Comunità di Madrid, mi ha detto che devono sacrificare il mio cane. Ha chiesto il mio consenso – ha affermato l’uomo – ma ho negato».[MORE]

Diffusasi la notizia per l’intera Spagna è scattata la massiccia mobilitazione, sia reale che virtuale, pro-Excalibur. Centinaia di persone nel pomeriggio si sono recate sotto l’abitazione della coppia per impedire agli operatori di prelevare il cane. Sul web è stato lanciato l’hastag #SalvamosExcalibur, mentre più di 300mila persone hanno già firmato la petizione online su change.org.

(Immagine da telegraph.co.uk)

Giovanni Maria Elia