"Terroni" di Pino Aprile, il libro più letto dagli italiani durante l'estate
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"Terroni" di Pino Aprile, il libro più letto dagli italiani durante l'estate

lunedì 13 settembre, 2010

NAPOLI – E’ stato un successo! Queste le uniche parole per descrivere il risultato che ha ottenuto il libro del giornalista pugliese Pino Aprile.
Libro che lo stesso scrittore ammette di aver cominciato a scrivere 8 anni fa, facendo un lungo tour per il Sud Italia e appuntandosi ogni impressione che vedeva e che lo colpiva.
Si tratta di una ricostruzione storica, economica e sociale di quello che ha rappresentato per il Mezzogiorno l’Unità d’Italia e che tutt’ora sta rappresentando.[MORE]


Le parole di Aprile sono forti, taglienti e, con dovizia di particolari e citazioni di storici noti e meno noti, mette a nudo tutte le “bugie” che da 150 anni sono state raccontate.
Il libro ha avuto un tale successo che è stato adottato come “Bibbia” dal governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, il quale proporrà una legge regionale per adottarlo come libro di testo nelle scuole siciliane.
Nel saggio si parla di una storia del tutto sconosciuta e volutamente nascosta dagli storici; si narra di campi di concentramento come il Lager di Finestrelle, in Piemonte, laddove trovarono la morte migliaia di meridionali che si opposero ai Savoia; e infine vengono descritte intere fabbriche di eccellenza letteralmente “smontate” dalla Calabria, a Mongiana (VV), per essere ricostruite al Nord.


E poi tantissimi dati economici che provano quanto, prima dell’Unità d’Italia, il paese fosse l’inverso di come lo conosciamo ora e cioè un Nord arretrato ed un Sud sviluppato e industrializzato.
Pagine appassionate che denunciano in che modo i meridionali siano “diventati terroni” e quanto tutto ciò che accade da Roma in giù sia “colpa” dell’incapacità delle genti che vi abitano.


Ma Pino Aprile non ci sta! e lo grida dalle pagine del suo libro, smaschera lo sterminio di centinaia di migliaia di persone fatto dai “liberatori” piemontesi, parla del saccheggio e della distruzione di intere città come Casalduni e Pontelanoflo, in Campania.
Dunque è una campagna di “verità”, ma è anche la voce del Sud che si sta alzando ed è pronto a rialzare la testa dopo 150 anni di “colonialismo”.


Sembra che la penna di Pino Aprile stia facendo emergere tale consapevolezza e che, senza scomodare i Bersaglieri, stia aprendo una “breccia” nell’animo nascosto meridionalista.
 


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