E' giunta l'ora dei NO TOURISM? Avanza la turismofobia
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BARCELLONA, 8 AGOSTO 2017 Barcellona offre in questi giorni lo spunto per una riflessione sui crescenti livelli di invasività raggiunti in alcune località da un certo tipo di turismo. Quest’ultimo è una risorsa per molte economie, ma non di rado il bilancio tra il dare e l’avere risulta a sfavore delle località più gettonate, dalla "massa". E’ il caso della città catalana, dove sta diventando tangibile l’insofferenza dei residenti nei confronti dell’esercito di oltre 30 milioni di turisti annui.
Molti quartieri di Barcellona sono di fatto snaturati e resi poco vivibili a causa del vorticoso fiume in piena costituito dallo spropositato numero di visitatori . Quella che all’inizio poteva sembrare una benedizione, si è lentamente trasformata in disagio da maledire.
“Gaudì non vi vuole”, “Turisti vi odiamo”, sono alcune delle scritte un po’ surreali comparse di recente in città. Sino ad arrivare alla degenerazione di veri e propri attacchi vandalici dei giorni scorsi. Autori delle azioni dimostrative sono stati gli estremisti del collettivo di estrema sinistra indipendentista Arran.[MORE] Occultati dai passamontagna, hanno assaltato scandendo slogan inferociti un autobus turistico scoperto, e imbrattandone poi il parabrezza con la scritta "il turismo ammazza la città". Più volte, inoltre, gli stessi attivisti hanno tagliato le gomme di alcune bici del bike-sharing comunale, utilizzato in preponderanza dai visitatori.
Episodi analoghi si sono verificati anche in altre città “turistiche” iberiche. La turismofobia sembra essere alle porte.Assisteremo alla nascita di agguerriti movimenti internazionali NO TOURISM? La prospettiva non sembra a questo punto essere peregrina.
testo e foto di Raffaele Basile
nell'immagine, mercato della Bouqueria a Barcellona