Cronaca

E al convegno della Regione Lombardia c'è il prete accusato di pedofilia

MILANO, 19 GENNAIO 2015 - «In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don Inzoli è invitato a una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segno di conversione e penitenza. Gli è inoltre prescritto di sottostare ad alcune restrizioni, la cui inosservanza comporterà la dimissione dallo stato clericale».

Queste le parole contenute nella lettera inviata la scorsa estate da Papa Francesco a don Mauro Inzoli accusato di abusi su minori. Don Inzoli, o “don Mercedes” come veniva soprannominato per via della vistosa auto con la quale andava in giro, era invece presente al discusso convegno sulla famiglia organizzato dalla Regione Lombardia e nel quale tra le associazioni promotrici vi era anche “Obiettivo Chaire”, che sostiene che l’omosessualità è una malattia da curare.

Non a caso, in contrapposizione a tale convegno, sempre nella giornata di domenica, dinanzi al Pirellone, era stata organizzata una manifestazione, alla quale hanno preso parte più di duemila persone, con presidio da parte de “I Sentinelli” e i giovani democratici. Ma tant’è, all’interno del palazzo della Regione Lombardia presenti al convegno vi erano esponenti di spicco della politica di centrodestra.

Oltre al governatore lombardo, Roberto Maroni, e all’assessore leghista alle Culture, Cristina Cappellini, vi erano, infatti, Roberto Formigoni (Ncd), il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi ed Ignazio La Russa (Fdi). Tra di loro, come detto, don Inzoli, noto esponente di spicco di “Comunione e Liberazione”, che al posto di ascoltare le parole del Santo Padre e vivere secondo «vita di preghiera e umile riservatezza», siede comodamente tra i presenti e non viene, come sarebbe stato opportuno, allontanato.

A denunciare l'accaduto il senatore di Sinistra Ecologia e Libertà, Franco Bordo, ed il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, città nella quale il prete ha retto una parrocchia fino al 2010.[MORE]

«Un bel quadretto, non c'è che dire - sottolinea Franco Bordo - la Regione a braccetto con il prete pedofilo è la ciliegina sulla torta di un convegno che nei fatti si è dimostrato essere omofobo». L'esponente di Sel è stato firmatario di un esposto alla Procura grazie al quale è stata aperta anche un'inchiesta giudiziaria su Inzoli.

(Immagine da milano.corriere.it)

Giovanni Maria Elia