Duterte si paragona a Hitler: "Massacrerei tre milioni di tossicodipendenti"
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DAVAO, 30 SETTEMBRE - Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha un obiettivo per il suo paese, ovvero "eliminare il problema della droga e salvare la prossima generazione dalla perdizione" e, per questo motivo, si è paragonato a Hitler affermando: "Hitler massacrò 3 milioni di ebrei. Nelle Filippine ci sono 3 milioni di drogati. Sarei felice di massacrarli". L'annuncio choc che ha fatto il giro del mondo, è stato fatto dal presidente nella sua città di Davao al ritorno dal Vietnam.
Duterte, che ha vinto le elezioni a maggio diventando il presidente delle Filippine, già in campagna elettorale aveva promesso una lotta spietata al narcotraffico. Sembrerebbe che stia mettendo in atto azioni di lotta alla droga nel suo paese con una serie di operazioni poliziesche violente, il cui intento dichiarato è quello secondo il quale "almeno 100 mila persone dovranno morire". A tal proposito, la non approvazione per le sue affermazioni da parte degli Stati uniti, dell'Ue e delle istituzioni multilaterali, aveva già originato nei mesi scorsi attacchi verbali e frasi poco eleganti nei confronti di Barack Obama, del segretario dell'Onu Ban Ki-moon e dell'Unione europea.[MORE]
Oggi, Rodrigo Duerte ha lanciato un nuovo duro affondo contro gli Stati uniti e l'Unione europea, accusandoli di "ipocrisia" per aver mosso delle critiche alla sua campagna di lotta al narcotraffico nella quale già circa tremila persone sarebbero morte senza che siano state applicate le legali procedure giudiziarie. "Voi Usa, Ue. Chiamatemi come volete. Ma io non sarà mai ipocrita quanto voi. Ci sono migranti - ha infine affermato - che fuggono dal Medio Oriente. Voi permettete che loro marciscano, e vi preoccupate di mille, duemila, tremila morti?".
Luigi Cacciatori
Immagine da mondoemissione.it