Cronaca

Duro colpo inflitto alla mafia, sequestrati dalla Dia 1,3 miliardi di euro

ALCAMO (TP), 3 APRILE 2013 - La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha confiscato all'imprenditore 57enne di Alcamo, Vito Nicastri, beni per un valore di oltre un miliardo e trecento milioni di euro. Nicastri, che si occupava del settore eolico e fotovoltaico, è ritenuto vicino al boss latitante Messina Denaro e a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, questi ultimi entrambi in carcere. Ma le sue relazioni non si fermerebbero qui, pare che avesse contatti anche con gli ‘ndranghetisti di Platì, Africo e San Luca, in Calabria. 

La confisca riguarda, tra le altre cose, anche numerosi appezzamenti di terreno che sono dislocati tra Trapani, Palermo e Reggio Calabria. Centinaia anche gli immobili sequestrati, auto, ed un catamarano di 14 metri. L'operazione che sta interessando anche Lombardia, Lazio e Calabria, è talmente imponente, la prima mai eseguita a carico di una sola persona, che la Dia ha dichiarato “colpisce al cuore l’area grigia di Cosa nostra”.

Secondo le indagini la posizione di vertice raggiunta da Nicastri nel settore eolico è stata acquisita grazie alla “contiguità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata”. 

Nicastri secondo la Dia “attraverso una tumultuosa dinamica degli affari ha intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole”. Il direttore della Direzione investigativa antimafia Arturo De Felice ha voluto dedicare l'intera operazione ad Antonio Manganelli, capo della Polizia scomparso da poco, "Antonio Manganelli sarebbe felice di questa operazione, difficile e impegnativa, che ha portato alla confisca di oltre un miliardo e trecento milioni di beni ad un personaggio dell'area grigia di Cosa Nostra, in una terra difficile com'è il trapanese". De Felice ha poi aggiunto: "È stato Manganelli a credere nella Dia e a volerla rafforzare".[MORE] 

(Foto dal sito livesicilia.it)

Katia Portovenero