Dubbi sul curriculum di Conte. La New York University: "Non risulta negli archivi"
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ROMA, 22 MAGGIO – Primi problemi per Giuseppe Conte. Il professore in diritto civile proposto da Lega e M5S al Colle come prossimo Presidente del Consiglio, nel suo curriculum inviato alla Camera dei Deputati aveva affermato di “aver soggiornato dal 2008 al 2012 ogni estate per un periodo non inferiore a un mese presso la New York University per perfezionare e aggiornare gli studi”.
Jason Horowitz, giornalista del New York Times, ha effettuato alcune ricerche sulla veridicità del lungo curriculum (12 pagine) di Conte. "Giuseppe Conte, potenzialmente il prossimo leader italiano, ha scritto che 'perfezionò e aggiornò i suoi studi' alla New York University, ma, quando abbiamo chiesto, ci è stato risposto: "Una persona con questo nome non compare nei nostri archivi come studente o membro di facoltà". Notizia confermata dalla portavoce della NYU Michelle Tsai. Secondo Horowitz è più probabile che il futuro premier abbia effettuato corsi di 1-2 giorni alla prestigiosa università di NY, corsi per i quali la facoltà non tiene registri. Un altro “dubbio” sul curriculum di Conte è emerso in seguito al tweet di Jeanne Perego, giornalista che vive a Monaco, che mette in evidenza un particolare non da poco del CV del candidato premier: “Il prof. #GiuseppeConte ha perfezionato gli studi giuridici a Vienna, all’International Kulturinstitute. Che non esiste. Esiste, invece l’Internationales Kulturinstitute , che è una scuola di lingue". [MORE]
Immediate le reazioni sui social , che mettono in dubbio la veridicità dell’intero curriculum. "Se fosse confermato quanto scrive il New York Times saremmo di fronte ad un caso gravissimo di taroccamento. Se gli studi di conte alla Nyu non ci sono mai stati, che garanzie ci sono sulle altre voci del suo curriculum? Iniziare con una bugia non è certamente il miglior viatico per chi è stato presentato al capo dello Stato come possibile premier", ha affermato il deputato del Pd Michele Anzaldi.
Altro aspetto “oscuro” sul passato di Conte è la sua posizione riguardante il metodo Stamina. Nel 2013 aveva rappresentato in tribunale una famiglia che difendeva la figlia, affetta da una grave malattia, che poteva essere curata con il metodo Stamina del professor Vannoni, bocciato però dalla comunità scientifica dopo aver dimostrato che era una truffa. Conte non si limitò però a svolgere un ruolo esclusivamente professionale, ma si fece promotore di una fondazione per la “libertà di cura”.
Federico De Simone
Fonte immagine: democratica.com