Droga: Gratteri, cosca importava droga dal Sud America. "Imponevano a minorenni a commettere reati"
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CATANZARO, 20 APR - Erano i vertici della cosca Gallace di Guardavalle a detenere le chiavi dei depositi di droga che si trovavano in case disabitate del paese dello Ionio Catanzarese.
E' quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro e condotte dai carabinieri del comando provinciale e della Compagnia di Soverato che hanno portato 11 persone in carcere e 10 ai domiciliari con accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi clandestine, danneggiamento, con l'aggravante di aver indotto minorenni a commettere reati.
Le chiavi non venivano cedute a nessuno per evitare che potessero cadere in mani sbagliate e che i depositi venissero scoperti. "Un clan, quello dei Gallace - ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri - capace di importare droga dal Sud America e poi distribuirla al dettaglio sul territorio di Soverato".
Gli indagati, hanno sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Montanaro e il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, hanno messo in atto diversi tentativi per eludere le indagini.
In una occasione hanno tagliato dei cavi di corrente lasciando al buio una palazzina di Guardavalle. Lo spaccio si estendeva dal Soveratese alla provincia di Reggio Calabria ha spiegato il comandante della Compagnia di Soverato, Luigi Cipriani.
Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati 7.000 euro in contanti, cocaina e una botola in costruzione che conduceva direttamente nella casa di un indagato. Percorrendo il cunicolo dall'esterno i carabinieri sono riusciti a sorprendere un accoscato entrandogli direttamente in casa.
In aggiornamento