Cronaca
Droga: capo trafficanti era receptionist in ostello Milano
MILANO, 15 MAGGIO - L'operazione che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per 17 marocchini accusati di traffico internazionale di droga, ha unito due indagini chiamate "Sciattaba" e "Nagiah", rispettivamente "la spazzata" e "la vittoria", parole arabe scelte dagli investigatori della Squadra mobile per descrivere lo sradicamento delle tre cellule di trafficanti individuate. A capo del gruppo principale c'era il 61enne Abdelhark El Khayatty, definito dagli agenti un insospettabile: era regolare in Italia e lavorava come receptionist in un importante ostello del centro di Milano. Altra figura di spicco è il fratello, che secondo quanto emerso gestiva gli affari dall'Olanda.
La droga arrivava a Milano all'interno di un'Audi A4 guidata dal 41enne Rachid El Bouazzoui, detto "carciofino", l'uomo che ha dato il via suo malgrado all'indagine. Gli uomini della Mobile, infatti, lo monitoravano da tempo e il 14 aprile 2016 lo hanno sorpreso a fare da corriere per un carico di 128 chili di hashish arrivati a Dalmine (Bergamo) dopo essere partiti dal Marocco e aver attraversato Spagna e Francia. Gli agenti hanno tentato di fermarlo al raccordo tra tangenziale ovest e casello della A7 ma lui è scappato dando inizio a un inseguimento terminato alla fermata della metro di Famagosta, dove è riuscito a sparire fuggendo a piedi. Venne però recuperata la sostanza nella vettura.
El Bouazzaoui verrà poi preso il 21 luglio di quell'anno in via Parenzo, a Milano, con 72 chili di hashish e 1,2 chili di cocaina che nascondeva tra appartamento e auto.
Nei mesi precedenti, in occasioni diverse, vengono arrestati altri sei marocchini con mezzo chilo di eroina, 17 chili di cocaina e 107mila euro, 30 chili di hashish.(A