Economia
Draghi, ripresa nella seconda parte 2013. Tassi invariati allo 0,50%
MILANO, 06 GIUGNO 2013 – Prosegue la politica monetaria accomodante della Bce, che ha deciso di lasciare invariati i tassi al minimo storico dello 0,50%. A dichiararlo, il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio esecutivo della Banca centrale, aggiungendo che, supporterà le prospettive di una ripresa, a cui si dovrebbe assistere verso la fine dell'anno.
Draghi ha, inoltre, precisato che: «La Banca Centrale Europea ha rivisto leggermente al ribasso al -0,6% l'andamento del Pil per il 2013, ma anche leggermente al rialzo al +1,1% quelle per il prossimo anno». Il numero uno della Bce ha anche evidenziato che la decisione di non tagliare i tassi è stata presa «a grandissima maggioranza dal consiglio direttivo. Abbiamo avuto un'ampia discussione su quelle misure che devono affrontare i problemi di finanziamento». In particolare, fra le misure valutate, Draghi ha elencato le iniezioni di liquidità Ltro), le asset-backed securities e la politica dei collaterali: «È cruciale procedere sui passi necessari per varare l'unione bancaria, ovvero il meccanismo unico di sorveglianza delle banche e quello relativo alla risoluzione degli istituti in crisi», ha aggiunto Draghi, precisando: «Tali mosse richiedono una più rapida realizzazione». [MORE]
Il numero uno dell'Eurotower, si sofferma anche sulla questione disoccupazione, definendo gli attuali livelli raggiunti dal tasso di disoccupazione nell'Eurozona «elevati in modo inaccettabile, in modo particolare tra i giovani. Le riforme del mercato del lavoro hanno scaricato tutta la flessibilità sulle spalle dei giovani e ciò, insieme alla globalizzazione, è il principale motivo dell'elevata disoccupazione giovanile in Eurozona».
Riviste al rialzo anche le stime sull'inflazione, ma solo per quest'anno dall'1,6% all'1,4%, mentre quelle del prossimo anno restano invariate all'1,3%. Tuttavia, Draghi avverte: «le evoluzioni dei prezzi dell'energia e del cibo potrebbero rendere i tassi di inflazione nell'Eurozona volatili nel breve termine ma, in generale, le pressioni sui prezzi restano modeste e le aspettative di inflazione fermamente ancorate agli obiettivi della Bce».
Poi, tocca un altro argomento spinoso, l’unione bancaria (il meccanismo unico di sorveglianza delle banche). Per Draghi, «È cruciale procedere con una più rapida realizzazione dell'unione bancaria. Ma è altresì importante che la Commissione europea conceda solo in casi eccezionali ai Paesi dell'Eurozona una proroga dei tempi per raggiungere gli obiettivi di bilancio».
In merito al ricorso alle cartolarizzazioni dei crediti bancari attraverso gli Abs (Asset Backed Securities): «La situazione è molto più complicata. Il mercato Abs con la crisi era praticamente morto, poi c'è un problema di liquidità di questo mercato e, infine, anche di come prezzare e valutare i crediti cartolarizzati», afferma Draghi, concludendo che «Il recente miglioramento delle condizioni dei mercati finanziari non deve rendere ottimisti i governi dell'Eurozona che non devono, su tale base, rilassare le proprie politiche fiscali senza riforme strutturali».
(fonte: Ansa, Adnkronos)
Rosy Merola