Economia

Draghi esclude nuovi tagli dei tassi e conferma il Quantitative Easing

MILANO, 8 GIUGNO 2017 - Il direttivo della Bce, riunitosi a Tallinn in Estonia, ha lasciato invariati i tassi d'interesse. Il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioè quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%. [MORE]

La Bce, inoltre, ha escluso anche nuovi tagli del costo del denaro e confermato durata e entità del Quantitative Easing. Il piano di acquisti dei titoli di stato proseguirà al ritmo di 60 miliardi di euro al mese fino a dicembre del 2017 "o anche oltre, se necessario" e in ogni caso finchè il livello dell'inflazione non tornerà vicino al 2%.

Nonostante le conferme, Draghi concede uno spazio alle richieste dell'ala rigorista guidata dai tedeschi. Rispetto al direttivo dello scorso 27 aprile, il Presidente della Bce ha escluso ulteriori tagli al costo del denaro. Per Draghi, "i rischi di deflazione sono scomparsi".

Non si sbilancia, invece, sulla principale rishiesta dei "falchi", l'avvio del tapering, ossia del piano di riduzione degli acquisti. "Non ne abbiamo discusso" - replica - "Siamo qui grazie al Qe" che "ha sostenuto la ripresa".

Incalzato su una domanda sulle conseguenze che la fine del Qe avrà per l'Italia, Draghi ha dichiarato: "I Paesi che hanno una posizione di bilancio debole, scarsa crescita e sono indietro con le riforme strutturali saranno colpiti con più forza da un aumento dei tassi. Ma questa non è una scoperta".

La Bce rivede al ribasso le stime di inflazione dell'Eurozona e rialza le previsioni sulla crescita dell'economia, precisando che la ripresa dell'Eurozona è "solida e ben diffusa" e confermando che i rischi per le prospettive economiche dell'area euro "sono ben equilibrati" e non più "orientati al ribasso", come sostenuto fino allo scorso aprile.

Per quanto riguarda l'inflazione, la Bce corregge le sue stime prevedendo un rialzo dall'1,7 all'1,5% nel 2017, dall'1,6 all'1,3% nel 2018 e dall'1,7 all'1,6% nel 2019, mentre per quanto riguarda il Pil si prevede una crescita dell'1,9% quest'anno, dell'1,8% il prossimo e dell'1,7% nel 2019.

Daniele Basili

immagine da uninfonews.it