Economia
Draghi: "Crescita lenta, serve manovra tempestiva"
ROMA, 31 MAGGIO 2011 - Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nelle sue considerazioni finali prima del suo prossimo incarico come presidente della Bce, chiede una manovra immediata e credibile agli occhi degli investitori internazionali affinché il nostro Paese possa “tornare alla crescita”.
I ritardi e le debolezze dell'economia italiana non devono essere interpretati come segni di un “declino ineluttabile”, sottolinea Draghi. Per questo, aggiunge, occorre subito intervenire per incentivare la ripresa economica e la crescita del Pil.[MORE]
E per farlo bisogna innanzitutto ripristinare la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato, al di là dei meri fattori economici. Occorre, cioè, “sconfiggere gli intrecci di interessi corporativi che in più modi opprimono il Paese: è questa una condizione essenziale per unire solidarietà e merito, equità e concorrenza, per assicurare una prospettiva di crescita al Paese”.
Il pareggio di bilancio, poi, deve essere obiettivo primario della politica economica.
“Oggi bisogna in primo luogo ricondurre il bilancio pubblico a elemento di stabilità e di propulsione della crescita economica, portandolo senza indugi al pareggio, procedendo a una ricomposizione della spesa a vantaggio della crescita, riducendo l'onere fiscale che grava sui tanti lavoratori e imprenditori onesti”, afferma il governatore di Bankitalia.
Bisogna ridurre il peso del fisco su imprese e lavoro, secondo Draghi: “Andrebbero ridotte in misura significativa - afferma - le aliquote, elevate, sui redditi dei lavoratori e delle imprese, compensando il minor gettito con ulteriori recuperi di evasione fiscale, in aggiunta a quelli, veramente apprezzabili, che l'amministrazione fiscale ha recentemente conseguito”. “Per incentivare il ricorso al capitale di rischio - aggiunge Draghi - andrebbe ridotto, nel quadro di una complessiva ricomposizione del bilancio pubblico, il carico fiscale sulla parte dei profitti ascrivibile alla remunerazione del capitale proprio”.
No ai tagli indiscriminati che ostacolerebbero ulteriormente la crescita, sì alle riforme utili a rilanciare la produttività.
È inoltre indispensabile, secondo Draghi, riqualificare il mercato del lavoro attraverso interventi che favoriscano l'inclusione di donne e giovani, le categorie più penalizzate.
I giovani sono intrappolati in una “vasta sacca di precariato, con scarse tutele e retribuzioni”.
Anche “la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro è un fattore cruciale di debolezza del sistema”. Alla luce di questa situazione, Bankitalia chiede di “riequilibrare la flessibilità del mercato del lavoro”.
Varare riforme indispensabili, puntare al pareggio di bilancio, sconfiggere gli interessi corporativi, incentivare la flessibilità del mercato del lavoro attraverso l'inclusione di giovani e donne, rilanciare la produttività, ridurre il fisco, impedire l'evasione fiscale, attuare provvedimenti che siano credibili agli occhi degli investitori internazionali. Questa la ricetta, secondo il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, per far sì che il nostro Paese torni a crescere.