Cronaca

Draghi appoggia gli Indignati: "Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro"

 PARIGI, 15 OTTOBRE 2011 - “Se la prendono con la finanza come capro espiatorio, ma li capisco hanno aspettato tanto, noi all'età loro non lo abbiamo fatto”. Il governatore della Banca d'Italia e prossimo capo della Banca Centrale Europea (Bce) ha parole di comprensione nei confronti delle proteste di oggi dei cosiddetti “indignati”, che sono scesi in piazza non solo a Roma, ma anche nel resto del mondo “occidentalizzato”.[MORE]

“Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro che sono giovani, che hanno venti o trent'anni e sono senza prospettive” ha poi aggiunto in una conversazione con la stampa al termine del G20 a Parigi.
Mario Draghi, bersaglio anche lui delle manifestazioni in quanto fra i primi rappresentanti del mondo della finanza (i promotori della manifestazione si erano infatti battezzati “draghi ribelli”) appoggia quindi la manifestazione odierna ad una condizione: che la ribellione non degeneri in violenze. “È un movimento internazionale – ha infatti concluso - il cui appello può essere ascoltato a patto che le manifestazioni restino pacifiche”.

Risponde alle proteste anche il segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti, Timothy Geithner: “quello a cui stiamo assistendo nel Paese è l'espressione del timore che l'economia Usa non stia crescendo in tempi rapidi, che il tasso di disoccupazione non stia calando più velocemente e che non ci sia un aumento dei salari – ha detto a Cnbc -. La gente vuole che il governo, che Washington, agisca per migliorare subito la situazione”. Ma ha poi sostenuto che l'amministrazione Obama sta adottando misure per affrontare gli squilibri economici.

Intanto è tesa la situazione nelle piazze romane: la partecipazione è grande, ma cominciano ad arrivare notizie dei primi scontri.

Marta Lamalfa