Economia
Draghi all'Europarlamento: "L'euro ci tiene uniti in tempi di chiusure nazionali"
STRASBURGO, 06 FEBBRAIO – A margine del suo intervento all'Europarlamento il presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato che la «ripresa resistente» con l'aumento negli ultimi due anni del pil procapite del 3% nell'eurozona, il sentimento economico al top da 5 anni e la disoccupazione al 9,6% - il livello più basso da maggio 2009 - «sono passi nella giusta direzione ma sono solo i primi passi». «Dobbiamo continuare su questa strada», ha detto. «Le decisioni di politica monetaria prese in dicembre – ha aggiunto - sono quelle giuste nel contesto attuale». [MORE]
«Guardiamo con preoccupazione a annunci di potenziali misure protezionistiche. L'Ue è stata creata sulle basi del libero scambio, dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato», ha proseguito Draghi.
In riferimento all'intenzione Usa di modificare le regole del settore finanziario ha poi detto: «L'idea di ripetere le condizioni che hanno portato alla crisi finanziaria è qualcosa di molto preoccupante, e l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l'allentamento delle regole».
«Il fatto che non abbiamo visto svilupparsi rischi per la stabilità finanziaria è una ricompensa per le azioni intraprese da regolatori e legislatori sin dallo scoppio della crisi», ha sottolineato.
«Diversamente da una percezione diffusa, le condizioni economiche dell'eurozona sono stabilmente migliorate ma i rischi per le previsioni dell'eurozona restano al ribasso e sono prevalentemente legati ai fattori globali», ha detto inoltre Draghi spiegando che le decisioni di dicembre «definiscono un equilibrio tra la nostra fiducia crescente sulle prospettive dell'eurozona, e, allo stesso tempo, alla mancanza di un chiaro segno di convergenza dei tassi d'inflazione».
«I benefici delle nostra politica monetaria accomodante - ha aggiunto il presidente della Bce - superano chiaramente i potenziali effetti collaterali e questi sono meglio affrontati, se necessario, attraverso altre politiche». Quanto fatto dalla Bce, ha sottolineato Draghi, «è stato chiave nel sostenere la ripresa in corso, anzi, le nostre misure hanno giocato un ruolo chiave nel preservare la stabilità nell'eurozona, e questo include la stabilità finanziaria».
Alla vigilia del 25esimo anniversario del Trattato di Maastricht il presidente ha poi evidenziato come il trattato fu una «decisione coraggiosa che segnò una nuova tappa nel processo dell'integrazione europea», ricordando che «con la moneta unica abbiamo forgiato bond che sono sopravvissuti alla peggiore crisi economia dalla Seconda guerra mondiale». «E' facile sottostimare la forza di questo impegno politico che ci ha tenuto insieme per 60 anni in tempi difficili», ha affermato.
«L'euro è irrevocabile, questo dice il Trattato», ha aggiunto Draghi.
In risposta all'eurodeputato Marco Zanni (Enf) sulle critiche alla Bce del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, il presidente della Bce - ricordando che nel 2013 il tasso di cambio euro/dollaro era a 1,40 e che già allora la Germania aveva un surplus commerciale del 6% con gli Usa - ha infine detto: «Le politiche monetarie fatte riflettono le diverse posizioni nel ciclo economico dell'eurozona e degli Usa».
[foto: ilmattino.it]
Antonella Sica