Cronaca
Doppi incarichi: Mussolini e Carfagna si dimettono dal Consiglio Regionale
Napoli- È stata presentata oggi, la lettera di dimissioni di Alessandra Mussolini per il posto di consigliere e segretario al Consiglio Regionale Campania.
La conferma ufficiale è stata annunciata stamattina, dopo che la lettera è stata recapitata alla segreteria del Consiglio regionale. È prossima invece all’abbandono della carica Mara Carfagna, deputata del Pdl e Ministro delle Pari opportunità, che ha fatto sapere attraverso la sua segreteria l’addio alla carica di consigliere.[MORE]
Gli annunci delle due deputate del Pdl fanno seguito all’ultimatum lanciato dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, che le intimava attraverso una lettera, di abbandonare la carica che ricoprivano da circa due mesi, poiché espressamente vietato dalla Costituzione dall’articolo 122, in cui si legge che «nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento».
Fini aveva dato un tempo limite di 30 giorni per provvedere alle dimissioni, pena la decadenza dell’incarico da deputate. L’annuncio fortunatamente non si è fatto attendere più di tanto.
Quella dei doppi incarichi è un’abitudine molto frequente tra i nostri politici. Nel 2002 è stata infatti modificata una legge che li vietava in maniera perentoria. In quella data però, sono state apportati dei cambiamenti che permettono a deputati o senatori già eletti e in carica, di mantenere l’incarico nel caso fossero eletti sindaci o Presidenti di Provincia. Tutto è nato dal ricorso presentato dal deputato Forza Italia e sindaco di Palermo Diego Cammarata, che attaccandosi ad un cavillo, è riuscito a mantenere entrambe le cariche.
Rimane incerta per ora la posizione di altri cinque deputati con la doppia poltrona: Roberto Cota della Lega Nord e Roberto Rosso del Pdl, rispettivamente presidente e vice della regione Piemonte, Edoardo Rixi della Lega e Sandro Biasotti del Pdl, entrambi consiglieri della regione Liguria.
Le loro eventuali dimissioni dovranno essere valutate dalla giunta per le elezioni della Camera, che sta decidendo se esonerarli da uno dei due incarichi.