Cronaca

Dopo il trattato di Kyoto le nuove misure contro il "climate change"

Non è facile mettere insieme 15mila persone con lo scopo di discutere sulle misure da utilizzare per contrastare il cambiamento climatico. Eppure è ciò che è successo a Durban, in Sudafrica, dove pochi giorni fa si è conclusa la Climate Change Conference 2011 (Cop17). Si tratta della diciassettesima conferenza che ha riunito delegazioni provenienti da 194 Paesi ma anche gente comune e giornalisti da tutto il Mondo chiamati in causa per decidere le sorti del nostro pianeta.[MORE]

Tutto sommato però una vera svolta non si è avuta. Nell'impossibilità di adottare fin da subito un nuovo piano per regolare le emissioni di CO2, le delegazioni mondiali hanno formato un gruppo di lavoro il cui scopo è quello di concordare i dettagli de piano che sostituirà il protocollo di Kyoto nel 2020 ma che comprenderà solo l’Europa e altri pochi Paesi industrializzati, dato che Giappone, Russia e Canada hanno ormai già da tempo rifiutato ogni accordo in merito.

In pratica, si tratta di un lavoro di riformulazione delle proposte discusse a Durban nel tentativo di arrivare ad una nuova bozza di trattato che verrà esposta non più tardi della Climate Change Conference 2015.
Stipulato a Cancún lo scorso anno, anche il Fondo Verde è stato reso operativo e comprenderà la raccolta di 100 miliardi di dollari al 2020 per aiutare i paesi in via di sviluppo maggiormente colpiti dagli effetti del riscaldamento globale.

Roberta Lamaddalena

Immagine tratta dal sito http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=108926