Politica

Dopo 20 anni Grillo torna in Rai. A Porta a porta: "se vinciamo, processi online per i politici"

 ROMA, 20 MAGGIO 2014 - Sono passati oltre 20 anni da quando Grillo entrò per l’ultima volta in uno studio Rai. Per la grande portata dell’evento al suo arrivo in via Teulada, il comico genovese ha trovato ad accoglierlo molti giornalisti e fotografi ma soprattutto Bruno Vespa e il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone. Grillo è arrivato con due taxi, nel primo c’erano lui e il sui staff, nel secondo un plastico. Il plastico rappresentava il Castello di Lerici, e nelle segrete si vedevano rinchiusi politici, imprenditori e giornalisti, a rappresentare quest’ultimi prigioniero era proprio il conduttore Bruno Vespa. "Noi vinceremo le europee - sostiene Grillo - e poi vinceremo anche le politiche. E faremo il politometro a tutti, un processo online. I cittadini devono avere il diritto di processare i politici. Faremo un processo che durera' un anno".

In studio poi Grillo non alza i toni, come normalmente è abituato a fare. All’inizio si aggira per lo studio, “Sono commosso. Sono 21 anni che non sono in diretta. Io qui, se Vespa me l’avesse detto qualche anno fa, l’avrei querelato”, scherza. Poi si siede di fronte al conduttore e in modo molto tranquillo inizia “Adesso parlo io”. In effetti Grillo non lascia molto spazio alle domande di Vespa, ma va quasi a ruota libera.

Spiega le ragioni che lo hanno portato a tornare dopo così tanto tempo in Rai. La sua è una mossa “assolutamente politica”. “Sono venuto per dimostrare che non sono né Hitler né Stalin”. Grillo vuole in questo modo conquistare una nuova categoria di elettori, i moderati, che in qualche modo sono intimoriti dai suoi modi e dalla sua rabbia. Proprio a loro quindi il comico spiega: “La mia rabbia è una rabbia buona: questo non è un partito, è un sogno, è un piano B. E’ vero, a volte esagero, sono arrabbiato, ma è una rabbia che ha unito in un bel sogno dieci milioni di italiani: non siamo andati in giro a far a botte con la polizia o a sfasciare le vetrine” aggiunge.[MORE]

Beppe Grillo poi centra l’argomento per cui si trova lì: le elezioni europee. “Quello del 25 maggio è un voto politico – ribadisce più volte il leader dei Cinque Stelle – O noi o loro. Noi non siamo originali. Non diciamo cose nuove. Ma qui la questione è decidere tra chi è sincero e chi non lo è”. E continua: “Siamo dentro un’associazione a delinquere di stampo legale: destra e sinistra si sono spartiti il Paese”. O noi o loro, appunto. “Da resettare, bisogna mandarli a casa tutti ma solo dopo aver verificato prima se hanno rubato”.

“Siamo già primi - dice sicuro Grillo, più volte - Anzi: quella dei Cinque Stelle sarà una ‘marcia trionfale’, perché ‘l’ebetino’ (così definisce Matteo Renzi) è già finito”. “Non possiamo perdere” insiste. La riprova, aggiunge, sarà venerdì prossimo, il 23, in piazza San Giovanni. “Lì vedremo se perdiamo le elezioni” provoca.

Il plastico del castello in studio non c’è, ma Beppe Grillo non è a mani vuote. Ha con sé un assegno da 5 milioni e mezzo che srotola in diretta, sono i soldi della prossima restituzione delle eccedenze di diaria e indennità dei parlamentari 5 stelle. Oggi infatti ci sarà il nuovo Restituzione day di deputati e senatori M5s.

Poi durante tutto il corso della trasmissione Grillo ha modo di sfoderare tutto il suo repertorio. Nessuna apertura sulle alleanze. E’ solo disposto a governare “Con gli italiani. Le larghe intese e la criminalità hanno distrutto il paese. Non accettiamo compromessi”. Poi ribadisce la volontà di uscire dall’euro: “Dobbiamo andare in Europa, fare vedere che ci siamo. Se non ci ascolteranno chiederemo un referendum: se uscire dall'euro o no lo decide il popolo italiano, non quattro coglionetti”. E poi c’è spazio anche per la questione immigrati: ”sono un problema europeo, per risolverlo ci vuole meno cuore e più cervello”, ed ancora per l’abolizione del Fiscal Compact, revisione dei trattati europei, lavoro flessibile ma sostenibile.

Infine alla provocazione di Vespa su Renzi, Grillo risponde: “se Renzi vince ne prenderò atto”.

Michela Franzone