Sport
Doping di Stato, il Cremlino: "Non ci sono prove su conclusioni rapporto Wada, accuse infondate"
MOSCA, 10 NOVEMBRE 2015 - “Finché non saranno portate le prove che gli atleti russi sono colpevoli di doping, tutte le accuse alla Russia sono infondate”. Il Cremilino si difende dalle accuse contenute nel dossier dell’agenzia mondiale antidoping Wada su un presunto ‘sistema doping di Stato’ per gli atleti russi, il giorno dopo la pubblicazione delle accuse, in un documento dettagliato di 323 pagine, in cui si denuncia l'uso diffuso di sostanze proibite nello sport russo e la copertura del governo e perfino dell'Fsb.
Il ministro dello sport Vitaly Mutko assicura invece la disponibilità della Russia a fare fronte a eventuali irregolarità "di qualsiasi tipo" da parte dell'agenzia antidoping nazionale, promettendo collaborazione e pugno duro nella lotta al doping, anche se ritiene che non sia l'agenzia mondiale antidoping a dover consigliare azioni che spettano ad altre organizzazioni come la sospensione da tutte le attività degli atleti russi. [MORE]
In una nota diffusa stamane, il ministero dello Sport russo ha fatto sapere che esaminerà tutti i fatti e le conclusioni contenuti nelle 335 pagine presentato ieri dalla Commissione presieduta dal canadese Dick Pound. Commissione che ha svelato l'esistenza in Russia di una centrale criminogena che ha coperto sistematicamente i casi di doping attraverso la distruzione delle provette, la creazione di laboratori paralleli, la corruzione e l'intimidazione dei predisposti ai controlli.
"Rispettiamo la Commissione della Wada - si legge nel comunicato del ministero -, ma non riteniamo che nelle competenze della Commissione vi sia il predeterminare ulteriori azioni delle organizzazioni sportive internazionali, dove i rappresentanti del movimento sportivo della Russia sono membri a pieno titolo, ha contrattaccato Mosca".