Donne filippine si rifiutano di far sesso per convincere gli uomini a non far violenza
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Manila, 16 settembre 2011 - In tutto il mondo, l’Italia rientra tra i pochi Paesi senza conflitto armato. O apparentemente, o è davvero così. Diversa è la situazione ad esempio di Mindanao, isola meridionale dell’arcipelago delle Filippine, condannata da anni ad essere terreno di guerra tra clan. La povertà di quei luoghi è tale che non tutto passa sotto la “sicurezza” e lo Stato che amministra il Sud asiatico, non può intervenire con premura in ogni luogo. Un rimedio quindi se lo sono inventato le donne filippine. Hanno ricattato i loro mariti rinunciando ad ogni [MORE]atto sessuale, pur di convincerli ad evitare le violenze per “pareggiare i conti”. Un escamotage efficace che praticamente ha riportato ordine e pace nel villaggio di Dado. Non è una storia incredibile, ma ha un risvolto catartico non indifferente: nel 2009 una famiglia uccise una sessantina di persone rivali in occasione delle elezioni.
L’idea non si sa di chi sia stata, certo è che chi guida le donne è la pasionaria HASNA KANDATU. Lei che, quando la rabbia ha scatenato nel marito l’impulso a partire per combattere, gli ha detto: “ Se ci vai, non ti accetterò mai più”. Evidentemente lui ha capito che non scherzava. Ed evidentemente non gli conveniva.
La singolare storia ci è stata fornita dall’ incaricato ONU RICO SALCEDO, dell’Agenzia che si occupa dei rifugiati.
Anna Ingravallo
in foto, donne filippine intente a manifestare (da archivio fotografico by http://conferenzamondialedonne.wordpress.com