Chiesa e Società

Don Pino Latelli «nel mese mariano apriamo il cuore al Rosario in famiglia»

LAMEZIA TERME 5 MAG - «Carissimi fratelli e sorelle, recitate il Rosario tutti i giorni. Chiedo vivamente ai Pastori di recitare e di insegnare a recitare il Rosario nelle loro comunità cristiane. Per il fedele e coraggioso adempimento dei doveri umani e cristiani propri della condizione di ognuno, aiutate il Popolo di Dio a ritornare alla recita quotidiana del Rosario, questo dolce colloquio dei figli con la Madre». Con queste parole pronunciate da San Giovanni Paolo II in occasione dell’ottantesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, don Pino Latelli ha iniziato a rispondere ad una famiglia di Piano Luppino della Parrocchia della Beata Vergine del Carmine di Lamezia Terme che gli ha posto una domanda sulla importanza di recitare in famiglia il Rosario nel mese di maggio.

«È  iniziato da qualche giorno – sottolinea il parroco della Chiesa del Carmine don Pino Latelli  - il mese di maggio, chiamato anche mese mariano perché dedicato alla devozione a Maria, Madre di Gesù, venerazione espressa ampiamente con la recita del Santo Rosario. La parola Rosario significa “corona di rose” in riferimento alla rosa, fiore mariano per eccellenza. La Madonna ha rivelato che ogni volta che si dice un'Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosario completo Le si dona una corona di rose. Il Santo Rosario, una preghiera facile, semplice e alla portata di tutti, definito “il breviario dei poveri”, è considerato una preghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza.

La preghiera del Rosario, approvata ufficialmente dalla Chiesa cattolica nel XV secolo, è stata incoraggiata dai Papi a partire da Sisto IV. Nel 2002 Papa Giovanni Paolo II ha aggiunto ai misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, il nuovo ciclo dei misteri della Luce, con l’intenzione di rimarcare la centralità del Rosario su Cristo. La Madonna, nel corso della storia della chiesa, ha tante volte sollecitato la comunità cristiana, soprattutto a partire da Lourdes, alla recita del Santo Rosario.

A Lourdes, infatti, - continua il prelato – la Madonna appare sempre con il Rosario e nel corso della apparizioni chiede sempre che si reciti questa preghiera. A Fatima, in ciascuna delle apparizioni ha insistito dicendo: “Recitate il Rosario ogni giorno”. A Medjugorje fin dall’inizio la Madonna, affermano i presunti veggenti, ha chiesto che si recitasse il Rosario. Il 14 agosto 1984 ha detto: “Vorrei che ogni giorno si recitasse almeno il Rosario”. Il 27 settembre dello stesso anno ha affermato: “Chiedo alle famiglie della parrocchia di recitare il Rosario in famiglia”.

Il 25 giugno 1985 Marija, una delle presunte veggenti di Medjugorje, ha chiesto alla Madonna cosa desiderava dire ai sacerdoti. La Vergine ha risposto: “Cari figli, vi esorto a invitare tutti alla recita del Rosario. Con il Rosario vincerete tutte le difficoltà che Satana, in questo momento, vuole porre sul cammino della Chiesa cattolica. Voi tutti sacerdoti recitate il Rosario. Consacrate del tempo al Rosario».

Don Pino Latelli prosegue osservando che “è commovente sapere che è Maria, la Madre di Dio, a rivolgere con insistenza a tutti gli uomini il forte invito a pregare con il rosario da considerare come una potente arma contro il male e capace di portarci alla vera pace desiderata ardentemente soprattutto in questi giorni di prova e di dolore. Dinanzi a una Madre tanto premurosa, che vuole soccorrere i suoi figli in difficoltà e in ogni loro necessità, ogni cristiano è chiamato a rispondere con sollecitudine alla richiesta di Maria. Tanti, nel corso della storia della Chiesa, hanno risposto positivamente all’invito della Madonna e sono stati i testimoni del Rosario, da San Luigi Maria Grignion di Montfort a Sant’Alfolso Maria de’ Liguori, dal beato Ozaran a padre Massimiliano Kolbe, da Santa Caterina Labourè a San Giovanni XXIII, dal Beato Bartolo Longo a San Giovanni Paolo II, da San Padre Pio da Pietralcina a Madre Teresa di Calcutta. Nei giorni scorsi Papa Francesco ha rinnovato l’invito di riscoprire la bellezza di recitare  il Rosario a casa nel mese di maggio, al fine di “contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria”.  Pregare il Rosario in famiglia al tempo  del coronavirus , - ha aggiunto il Santo Padre – “ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova”.

Vi suggerisco, dunque, - consiglia don Pino alla  famiglia della Comunità di Santa Teresa di Piano Luppino - di arricchire “l’angolo di preghiera dedicato solo all’incontro con Dio” con un altarino dove poggiare una statua o una icona della Madonna gustandone la dolcezza e la bellezza durante la recita del Rosario. Sperimenterete che è una preghiera semplice, umile così come Maria, che vi permetterà di mettervi alla presenza del Signore, di meditare la sua parola, di confidare nel suo amore e di abbandonarvi tra le sue braccia paterne. Chiederete a Maria di pregare per voi e per il mondo intero in questo mese mariano segnato dalla emergenza sanitaria e consegnerete al Rosario le paure e le preoccupazioni sicuri che, affidandovi a Maria, troverete aiuto e conforto.

Confidando nella materna tenerezza di Maria Madre di Gesù e Madre nostra, - conclude don Pino - con fiducia alzerete lo sguardo verso di Lei e la invocherete, al termine del Santo Rosario, con le parole dell’ultima parte della supplica alla Madonna di Pompei che reciteremo interamente come ogni anno,  insieme a tutti i devoti della Madonna del Rosario, venerdì 8 maggio alle 12: «O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo».

Lina Latelli Nucifero

Foto: Don Pino Latelli