Chiesa e Società
Don Pino Latelli «Cambiamo il mondo con le piccole cose»
LAMEZIA TERME (CZ) 16 GIU - In questa terza fase del Covid -19 molti fedeli avvertono più che mai il bisogno di essere solidali con gli altri al fine di alleviare le sofferenze causate dalla violenza del tremendo virus pur essendo consapevoli che i piccoli gesti siano insufficienti a superare tutte le odierne difficoltà.
La fedele parrocchiana Maria si è rivolta a don Pino Latelli, parroco in solido della chiesa del Carmine di Lamezia Terme, manifestando la sua difficoltà a comprendere come anche un piccolo gesto di solidarietà possa cambiare il mondo. «In questo tempo di prova,- afferma Maria - avendo nel mio cuore il desiderio di fare qualcosa per migliorare il mondo, mi sto impegnando nel mio piccolo nel campo della solidarietà.
Sto lavorando con passione ma vedo che i risultati finora ottenuti non sono confortanti non solo perché le mie forze sono inadeguate alle necessità del presente ma anche perché mi accorgo che la fatica per rendere il mondo più umano non sta portando nessun significativo cambiamento».
Così il parroco comincia a rispondere a Maria con una testimonianza del Cardinale Angelo Comaschi: «Sua Eminenza, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, racconta che Madre Teresa di Calcutta nel 1979 tornava da Oslo dove aveva ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Nella casa di San Gregorio al Celio a Roma piena di tanti giornalisti, uno di loro di lingua inglese pose questa domanda: “Madre Teresa, Lei ha 70 anni e ha faticato tanto nel corso della sua vita e per questo ha ricevuto anche il Premio Nobel. Cosa è cambiato nel mondo? Niente! Si riposi, tanto non vale la pena”.
Ero accanto alla madre e stavo per reagire. Madre Teresa, invece, era tranquilla, nessuna offesa e rispose: “Non ho la pretesa di cambiare il mondo; il mondo lo cambierà Gesù al momento opportuno; io cerco di essere soltanto una goccia d’acqua pulita nella quale si possa rispecchiare il volto di Dio. Le pare poco?”. E rivolgendosi direttamente al giornalista aggiunse: “Lo faccia anche lei, saremo in due; è sposato? – Si, sono sposato - rispose il giornalista. - Si impegni con sua moglie, saremo in tre; ha dei figli? – Si, ne ho tre – lo insegni anche ai suoi figli, saremo in sei. Moltiplichiamo le gocce di acqua pulita, criticare non serve a niente. Finché gridiamo: “ È buio, è buio, non si accende la luce. Accenda anche lei – concluse Madre Teresa – la sua luce».
«Se queste profonde parole – sottolinea don Pino - entrano nel nostro cuore, ci rendiamo subito conto della necessità che ognuno accenda la sua luce, e questo lo possiamo fare tutti nella consapevolezza che un piccolo gesto di solidarietà o di condivisione cambia il mondo perché unendo tante singole gocce d’acqua si forma un oceano di amore».
Il sacerdote continua ricordando che nel libro “Cambiare se stessi per cambiare il mondo”, scritto da Papa Francesco nel 2018, che ti consiglio di leggere, o Maria, è forte il costante invito alla conversione che il Pontefice rivolge a ogni cristiano per essere testimone del Vangelo nella concretezza di tutte le situazioni esistenziali sostenendo con forza che “ognuno di noi è chiamato a essere luce e sale nel proprio ambiente di vita quotidiana, preservando nel compito di rigenerare la realtà umana nello spirito del Vangelo e nella prospettiva del Regno di Dio”.
Altrettanto efficace, in perfetta sintonia con le indicazioni del Sommo Pontefice, il pensiero che nei giorni scorsi il vescovo di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci, dall’Ospedale Gemelli di Roma, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ha rivolto ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli della diocesi lametina.
“Cogliamo questo momento favorevole, - afferma il Presule nella sua accorata e paterna missiva - per liberare energie, fantasia, creatività per essere veramente tutti discepoli missionari. Non ci scoraggiamo! Usciamo con fiducia da noi stessi, abbandoniamo stili di vita che rifiutano accoglienza, rispetto umano, discrezione, pudore; privilegiamo la bellezza dei rapporti umani sereni ed equilibrati nei confronti di tutti senza escludere nessuno. Mostriamo di credere nell'essere umano di ogni razza o nazionalità.
Facciano in modo che questo privilegio – conclude il Pastore di Lamezia Terme - passi dal servizio mite, umile, concreto nei confronti dei più poveri. Trasmettiamo con la nostra vita più gioia, più speranza, più umanità”.
Anche il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci parte da un gesto di generosità di un ragazzo. Certamente, anche senza questi cinque pani e due pesci, Gesù avrebbe potuto sfamare la folla, ma ha chiesto questa collaborazione.
Dio, per compiere i suoi miracoli, ha bisogno di te, o Maria, del tuo impegno, dei tuoi doni e delle tue capacità. Quel giovane poteva essere tentato di conservare per se stesso o i suoi amici o i vicini quello che aveva ma lo dona al Cristo, lo mette a disposizione del Maestro.
E Gesù lo moltiplica. Sono convinto perciò che quel miracolo può ancora accadere. Quel giovane è ogni cristiano; quel giovane sei tu, o Maria! Anche oggi Gesù chiede la nostra collaborazione per fare miracoli. Sono poca cosa le nostre possibilità dinanzi all’immensità di miseria e di bisogni dell’umanità ma sono sicuro che ogni volta che condividiamo moltiplichiamo il bene e l’amore.
Infine, Gesù ha voluto rendere partecipi i discepoli del suo amore di servizio verso le moltitudini. Perciò, quando essi vogliono congedare la folla, Gesù dice loro: “Voi stessi date loro da mangiare”. Infatti, come dice Papa Francesco: “Il Signore fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella dell’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla”.
Dunque, Maria, - conclude don Pino – non ti tirare indietro e metti a disposizione il poco che hai per migliorare il mondo. Abbi la ferma convinzione che possiamo cambiare il mondo con le piccole cose di ogni giorno: con il servizio, con la generosità, con la condivisione, con gesti concreti di amore e con atteggiamenti di fraternità».
Lina Latelli Nucifero
Foto: Vescovo Schillaci e don Pino Latelli