Parola e Fede

Domenica della Santissima Trinità

 Vangelo della Domenica

Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». [MORE]

Gli Apostoli sono mandati nel mondo affidando loro una missione che comporta tre azioni differenti, ma che sono l’una essenziale all’altra. Essi sono mandati per fare discepoli tutti i popoli, battezzandoli e  insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. 

La salvezza di un cuore è opera della Santissima Trinità. È un frutto dell’amore del Padre che ci dona Cristo, della grazia di Cristo che ci dona lo Spirito Santo, della verità dello Spirito Santo, che ha come missione di “generare”, “formare”, “creare” Cristo nei nostri cuori.


Sono in grande errore tutti coloro che pensano, insegnano, sostengono che la salvezza sia solamente quella eterna. Questa salvezza consisterebbe per loro non nella conversione e neanche nella richiesta di perdono da parte dell’uomo al suo Dio e Signore, ma in una remissione totale della colpa e della pena, senza neanche la volontà dell’uomo. In Cristo Dio ci ha salvati. Siamo tutti salvi. Qualsiasi cosa facciamo, siamo salvi. Ammazziamo? Siamo salvi. Facciamo stragi? Siamo salvi. Adulteriamo, divorziamo, abortiamo? Siamo salvi. Rubiamo, diciamo false testimonianze, calunniamo, inganniamo, frodiamo? Siamo salvi. Siamo sulla terra anche bestie di Satana? Siamo salvi.


Tra tempo ed eternità non vi nessuna relazione. Sulla terra possiamo essere ciò che vogliamo: adulteri, millantatori, ladri, briganti, delinquenti, camorristi, mafiosi, disonesti, truffatori, usurai, commercianti di uomini, pedofili, disonesti, uccisori dei fratelli, imbroglioni, avari, immersi nei vizi. Siamo questo solo sulla terra. Poi si aprono le porte dell’eternità e lì vi è solo il Paradiso. Questa è la nuova dottrina insegnata da molti falsi profeti, i quali separano tempo ed eternità, negando ogni relazione tra le due realtà.


Invece tutto il Vangelo, tutta la Rivelazione, tutta la Scrittura insegna ben altra cosa. Essa dice che l’eternità è frutto del tempo. Il tempo è l’albero, l’eternità è il suo frutto. Cosa è allora la salvezza secondo l’insegnamento della Scrittura? È lasciarsi fare alberi nuovi dallo Spirito Santo, per la grazia di Cristo Gesù, che è il dono del Padre per l’intera umanità, in modo che questo albero nuovo produca un frutto nuovo che è di gioia e di gaudio eterno nei cieli.


Se noi non ci lasciamo fare alberi nuovi dallo Spirito Santo, in Cristo Gesù, noi produciamo opere di morte ed esse saranno per noi un frutto di morte eterna. Rimanendo noi nella nostra vecchia natura mai potremo produrre un frutto di vita. Non possiamo avere accesso alla vita purissima del cielo. Dalla vita nuova sulla terra alla vita perfetta nei cieli. Dalla morte sulla terra alla morte eterna nell’inferno. Qualcuno potrebbe obiettare: dove allora la misericordia di Dio? Un Dio che lascia che noi periamo nell’inferno può ancora dirsi misericordioso?


La risposta è data dal Vangelo offerto oggi alla nostra meditazione e riflessione. La misericordia di Dio è Cristo Gesù. È il suo dono dalla Croce. È il suo Crocifisso. Misericordia più grande di questa mai potrà esistere. Cristo ci è dato perché noi lo facciamo nostro nello Spirito Santo, lo facciamo divenire vita della nostra vita, corpo del nostro corpo, spirito del nostro spirito, anima della nostra anima, cuore del nostro cuore. La misericordia del Padre è tutta in questo amore. Per la potenza del suo Santo Spirito Lui ci fa figli nel Figlio suo unigenito per continuare sulla terra l’opera della sua misericordia, per essere noi la sua misericordia verso ogni altro uomo, producendo un frutto di grazia per la loro redenzione e salvezza.

Di questa ricchezza di missione oggi si sta perdendo ogni cosa. Si ha paura di dire all’uomo che Cristo Gesù è il suo solo vero Maestro. Non ve ne sono altri. Quanti cercano altri maestri, passano dalla luce nelle tenebre. È verità. Quanti abbandonano Cristo, non trovano il meglio, fanno esperienza del peggio. Urge reagire a questo sfacelo generale e a questo disarmo. È come se oggi la Chiesa fosse in un cantiere di demolizione. Pezzo per pezzo le sue certezze di fede vengono distrutte dai suoi figli. O crediamo nella missione, oppure non abbiamo alcun diritto di esistere.

Non abbiate paura di annunciare il vangelo al mondo che non lo conosce o lo ha dimenticato. L'uomo si vuole sganciare da Cristo, noi lo dobbiamo legare al suo cuore. Occorre una seria e attenta formazione evangelica. Dobbiamo dare il vangelo ai cuori. Tutto il resto a poco serve se manca lo Spirito Santo di Dio.

Noi siamo da Dio, siamo dalla Trinità Santissima. Che la Santissima Trinità ci avvolga e ci custodisca nel suo amore che salva e redime. Amen.

Don Francesco Cristofaro