Domenica del Buon Pastore
Chiesa e Società Calabria

Domenica del Buon Pastore

sabato 25 aprile, 2015

Il Vangelo della Domenica
Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.  [MORE]

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Pensiero di riflessione spirituale
Possono vivere le pecore senza il Pastore? E può un pastore vivere senza le pecore? Assolutamente no. Chi porterà le pecore fuori o dentro il recinto? Chi le toserà, chi le curerà? E che senso ha dichiararsi pastore se non si hanno pecore da pascere?
Gesù è il vero Pastore dell’umanità. Lui si è preso cura delle pecore che il Padre gli ha affidato. È il Buon Pastore perché solo Lui ha dato la vita, dona la vita per le pecore. Il Padre non ha dato a Gesù solo le pecore che Lui ha curato durante la sue esistenza terrena. Per tutta la durata della storia, il Padre darà a Gesù molte altre pecore. Anche queste vanno accudite. Come e in che modo? Attraverso i pastori della Chiesa, i sacerdoti.


La Chiesa ha l’obbligo di chiamare tutte queste pecore. Quanti propongono il cristianesimo anonimo, la salvezza senza battesimo devono stare attenti.
Oggi l’invito è duplice: pregare per i nostri pastori, i nostri sacerdoti, perché siano sempre pastori secondo il cuore di Dio e pregare per le vocazioni perché il Signore ci mandi sempre nuovi sacerdoti, nuovi pastori che si prendano cura delle anime e conducano le pecore nel recinto della Chiesa, nel recinto del Cielo. Ma anche è giusto pregare e chiedere al Signore di essere sempre pecorelle secondo il cuore di Dio, un cuore docile, mansueto, obbediente alla voce del suo pastore e non farsi voce o suono del proprio personale cammino.


Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it

 


Autore
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