Cronaca

Documentario Sulla tragedia della Diga del Vajont

Quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario del disastro della diga del Vajont.
LONGARONE (BL) 9 giugno 2013 - "VAJONT - Tanta terra, tanta acqua" (ITA 2013) è un nuovo documentario dedicato al disastro del Vajont, ideato da Vittorio Vespucci e Monica Nitti e diretto da Vittorio Vespucci.

Nel documentario Vajont - Tanta terra, tanta acqua si traccia un quadro della Tragedia del Vajont. Si narra in maniera discorsiva e a più voci delle cause, delle responsabilità e della prevedibilità del disastro, dell'impatto mediatico che lo stesso ha avuto all'epoca e di come la ricostruzione abbia provocato sconvolgimenti urbanistici, economici e sociali nei territori interessati.

Si parla del dopo Vajont, delle speculazioni che ci sono state sulla tragedia e si dà voce ai sopravvissuti, i veri protagonisti, quelli che il Disastro del Vajont, lo hanno subito e che, ancora oggi, lanciano un grido di dolore per le violenze perpretate ai loro danni e per l'indifferenza che per anni ha avvolto la loro vicenda. Il Vajont non è solo tanta terra, tanta acqua.

Nel documentario vengono analizzati gli eventi tramite una serie di interviste ad esperti, studiosi, testimoni e sopravvissuti: Lorenzo Manigrasso (giornalista, fotocine operatore del 2° Reparto Celere della Pubblica Sicurezza di Padova); Toni Sirena (giornalista e scrittore, figlio della giornalista Tina Merlin de L'Unità); Adriana Lotto (Presidente dell'Associazione culturale Tina Merlin); Ivan Pollazzon (esperto, informatore della Memoria); Tiziano dal Farra (ricercatore, studioso del Vajont); Micaela Coletti e Gino Mazzorana (presidente e vicepresidente del Comitato per i Sopravvissuti del Vajont, entrambi sopravvissuti alla tragedia).

Regia di Vittorio Vespucci; direttore di produzione Monica Nitti; consulente artistico Tommaso Vetrugno; musiche di Stefano Gagliarducci; voce narrante di Cinzia Laterza; fotografie d'epoca di Lorenzo Manigrasso.[MORE]

Info: www.vittoriovespucci.it/vajont

(notizia segnalata da Antonio Treviso)