Politica
Docenti, partiti e sindacati a confronto sulla Riforma della Scuola
18 GENNAIO 2016 - I Partigiani della Scuola Pubblica, ai quali si sono affiliati gli Insegnanti Calabresi da ottobre 2015, insieme al Comitato per la scuola della Repubblica Catanzaro e Provincia, si sono dati appuntamento a Catanzaro per confrontarsi sulla Riforma della Scuola insieme ad alcuni esponenti di partiti e sigle sindacali. Presenti all’incontro Silvia Chimienti e Paolo Parentela (Movimento 5 Stelle), Mimmo Serrao (Segretario provinciale di Rifondazione Comunista), Rosella Cerra (Partigiani della Scuola Pubblica) , Alessio Rocca (Presidente Consulta provinciale degli studenti), Mimmo Denaro (Cgil Scuola), Antonio Tindiglia (Gilda Scuola) , Rocco Coluccio (Usb Scuola), Mimmo Iacopino (Anis ), Eligio Basile (Orsa). [MORE]
Dopo aver aperto l’evento-dibattito, l’insegnante Bianca Laura Granato ha anticipato le criticità riscontrate nella Riforma oltre alla sua difficile attuazione e l’esito negativo delle mobilitazioni dei docenti finalizzate al cambiamento della legge 107/2015 e ignorate dallo stesso governo. Considerati gli inutili tentativi fatti finora, per l’onorevole Silvia Chimienti, è necessario ricorrere al percorso referendario al quale stanno lavorando sindacati e movimenti « perché occorre spiegare ai cittadini il motivo per cui non vogliamo questa riforma di cui ancora non si vedono gli effetti ma solo confusione». L’onorevole ha concluso il suo intervento opponendosi decisamente all’ Invalsi, ai 500 euro di Renzi destinati alla formazione e ha riproposto la Lip come alternativa a questo modello di scuola.
L’onorevole penta stellato Paolo Parentela si è soffermato su alcuni punti critici della riforma come il potere dei presidi, che darebbe ampio margine alla corruzione, la privatizzazione della scuola, la sicurezza delle scuole di cui « 20.000 costruite con l’amianto» e la mancanza di un censimento in Calabria, l’unica regione a non averlo. Duro anche l’intervento dell’insegnante Rosella Cerra, portavoce dei Partigiani della Scuola Pubblica, che, ponendo l’accento sul tema dell’alternanza scuola- lavoro, ha dichiarato che «da dati del Censis emerge che l’86,4% dei dirigenti scolastici lamenta difficoltà nell’ adempiere all’obbligo dell’alternanza per mancanza di aziende nel Sud Italia, mentre il 71% evidenzia difficoltà nel procedere dovendo revisionare l’organizzazione scolastica in tempi brevi e pertanto chiede una proroga. «Questa legge ha diviso il mondo della scuola e la società ed è una condanna a morte della scuola pubblica, ha anche spaccato il sindacato, distruggendo 40 anni di conquiste» ha sostenuto Mimmo Serrao, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Per Nino Tindiglia, segretario regionale della Gilda, « nulla di positivo c’è nella 107 e nemmeno i 60.000 assunti , a fronte dei 180.000 posti tagliati nel corso degli anni». Il sindacalista Tindiglia ha denunciato anche che gli assunti con la fase “C” sono ancora senza stipendio e ha comunicato che la Gilda avrebbe incaricato tre costituzionalisti per la definizione dei quesiti referendari. Inoltre ha puntualizzato che l’incontro della mobilità è rinviato al 21, ma la Gilda sarebbe orientata per il no e a non firmare il contratto. Contrario a chiamata diretta e ambiti, Tindiglia ha precisato che , essendoci diverse posizioni da parte dei sindacati, la Gilda vuole il contratto separato di categoria.
Lina Latelli Nucifero