Economia
Disoccupazione, a giugno: +12,1%. Continua a salire quella giovanile: +39,1%
ROMA, 31 LUGLIO 2013 - In base alle rilevazioni fatte dall’Istat riguardo alla stato dell’occupazione italiana, emerge che: a giugno gli occupati diminuiscono dello 0,1% rispetto a maggio, con 21 mila persone in meno a lavoro, e dell'1,8% su base annua, con 414 mila occupati in meno, sottolineando che il tasso di occupazione, pari al 55,8%, si ottiene guardando alle serie trimestrali, un minimo dal terzo trimestre del 2000.
Disoccupazione giovanile – Secondo i dati destagionalizzati e provvisori, sembra che non si riesca ad arrestare la crescita del tasso di disoccupazione giovanile (15-24anni) che - a giugno – ha toccato quota 39,1%, in progresso di 0,8 punti percentuali su maggio e di 4,6 punti su base annua, rileva sempre l'Istat, aggiungendo che tra gli under 25 ci sono 642 mila ragazzi alla ricerca di un lavoro. [MORE]
Lieve calo disoccupazione giugno – In base alle rilevazioni fatte dall’Istat, la disoccupazione a giugno si ferma al 12,1%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al dato di maggio, anche se rimane in aumento su base annua, con un incremento di 1,2 punti. Tra l’altro - con il suddetto dato di giugno - la disoccupazione supera la soglia del 12% per la terza volta consecutiva.
In dettaglio - Il tasso di disoccupazione maschile rimane stabile al valore registrato a maggio (11,5%), il più alto dall'inizio delle serie storiche trimestrali, ovvero dal 1977. Invece, per quanto concerne il tasso femminile invece è pari al 12,9%, in diminuzione di 0,2 punti su maggio, ma in aumento di 1,0 punti su base annua. Complessivamente, il numero di disoccupati - pari a 3 milioni 89 mila – si contrae dell'1,0% rispetto al mese precedente (-31 mila) come non accadeva da un anno, ma aumenta dell'11% in termini tendenziali, con 307 mila persone in più alla ricerca di un lavoro. Infine, sempre a giugno, l'Istituto di Statistica registra una crescita nel numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, in rialzo dello 0,3% in termini congiunturali (+39 mila unità) e dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+51 mila). Nello specifico, l'aumento tendenziale di coloro che non lavorano né sono alla ricerca di un posto è dovuto agli uomini (+120 mila).
(fonte: Istat)
Rosy Merola