Cronaca

Disintegrazione: Alla prossima gita "non ditelo a A.F. ragazzo down"

CATANZARO 27 FEB. 2011 - “Mi raccomando, quando faremo nuove gite,non ditelo a F. (ragazzo down) perché è meglio che lui non venga”. E’ così, che secondo il racconto dei compagni di classe del ragazzo down, si sarebbe espressa la dirigente di un istituto scolastico catanzarese. La storia, amara e avvilente, ha fatto il giro dell’Italia ed è stata ripresa da tutti i media nazionali. [MORE]

Così in un’epoca in cui si mira all’integrazione di tutto e di tutti, la dirigente scolastica avrebbe messo in atto un programma di “disintegrazione” di un ragazzo, invece, pienamente integrato nell’habitat scolastico e nella realtà sociale. La vicenda che è e resta totalmente triste, se da un canto ha visto il protagonismo antistorico e totalmente negativo di una dirigente scolastica, dall’altro, ha visto, pure, il protagonismo, in positivo, di un gruppo di ragazzi che non hanno sopportato il dictat della dirigente ed hanno squarciato l’ostracismo promosso ingiustamente nei confronti di chi ha, invece, bisogno di attenzioni e di sensibilità.

Ed allora, ferma restando la totale vicinanza morale alla famiglia del ragazzo, ingiustamente leso, e la disapprovazione di ogni compartamento discriminatorio, si chiede che l’Ufficio Scolastico, a tutela della dignità umana di ogni persona ed alunno, voglia fare luce sulla vicenda e ove accertati realmente fatti e comportamenti discriminatori adotti i conseguenti ed opportuni provvedimenti, anche di tipo sanzionatorio-disciplinare, nei confronti di chi ha ingustamente leso i diritti di chi chiede solo maggiore sensibilità ed ascolto.

L’Associazione Il Pungolo per Catanzaro