Discorso del Premier Conte. Ecco le reazioni politiche e imprenditoriali
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ROMA 10 APR - Dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte di oggi, pubblichiamo le reazioni politiche e imprenditoriali
- Salvini, governo non capisce che emergenza è ora 'Se soldi arrivano a luglio attività chiudono'
L'anno fiscale bianco "è quello che abbiamo proposto al decreto Cura Italia, per il momento inascoltati. Su 204 emendamenti presentati come Lega ne hanno accettato uno". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento su 7 Gold. "Noi non abbiamo la bacchetta magica, ma probabilmente qualcuno al Governo non ha capito che l'emergenza è oggi: se alcuni finanziamenti arriveranno a luglio o ad agosto rischia di essere tardi" e nelle frattempo le attività chiudono, ha aggiunto Salvini.
L'emendamento all'articolo 63 del Cura Italia "bocciato dal Governo prevedeva la detassazione degli stipendi dei medici al 70%. Ci hanno detto no perché non ci sono soldi. Poi i soldi li vanno cercare in Europa, dove tedeschi e olandesi ci mettono due dita negli occhi". Lo ha detto il leader della della Lega Matteo Salvini in collegamento con 7 Gold. Durante la trasmissione Salvini ha voluto sottolineare "l'orgoglio italiano" ricordando che "il medico che sta curando il premier britannico Boris Johnson è calabrese". "E' per questo che mi arrabbio quando un giornale tedesco parla della mafia che aspetta i soldi dell'Europa e di italiani spendaccioni da tenere sotto controllo: sciacquatevi la bocca", ha aggiunto, tornando sull'articolo del quotidiano Die Welt.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha telefonato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Salvini aveva preannunciato ieri sera l'intenzione di parlare con il capo dello Stato, subito la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che aveva accusato lui e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, di indebolire il negoziato con l'Unione Europea diffondendo "menzogne".
Giorgia Meloni. E' facile fare il bullo con la televisione di stato, convoca una conferenza stampa per fingere e parlare male dell’opposizione senza la possibilità di replica
Matteo Renzi Ottima la scelta di Vittorio COLAO, ottima! Bene riaprire le librerie, come avevamo chiesto, ma bisogna riaprire in sicurezza anche le fabbriche: altrimenti moriremo di fame. La patrimoniale non esiste, bene. Su Mes e Europa si faccia un dibattito in Parlamento, non in TV.
- Cannizzaro, Conte nervoso per difficoltà Europa
"L'atteggiamento del premier Conte, che ha attaccato le opposizioni utilizzando la diretta a reti unificate senza consentire un contraddittorio, è fuori luogo a prescindere dal merito dei contenuti. Se poi ci mettiamo anche che nel 2012 non c'era alcun governo di Centro/Destra, è completa la frittata che in nome del Presidente del Consiglio imbarazza tutto il Paese".
Lo afferma in una nota il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro. "Ovviamente - prosegue - anche l'opposizione in questo momento deve essere responsabile, e Forza Italia lo sta dimostrando, ma ieri il primo Ministro è sembrato particolarmente nervoso evidentemente per le difficoltà che sta riscontrando in Europa nel difendere gli interessi dell'Italia: dovrebbe spiegarci perché all'ordine del giorno gli Eurobond sono stati stralciati, mentre si sono fatti passi avanti importanti verso il MES come dichiarato dal ministro dell'Economia Gualtieri (altro che 'fake news').
Ed è evidente che per le attuali esigenze dell'Italia il MES è assolutamente inadeguato, mentre bisognerebbe insistere sugli Eurobond per fronteggiare la crisi". "Noi, in ogni caso, continueremo a lavorare in parlamento con proposte concrete - conclude Cannizzaro - con la speranza che vengano accolte da quest'esecutivo affinché eviti derive vessatorie nei confronti dei cittadini (l'ipotesi della patrimoniale mette i brividi!) e sostenga in modo particolare le famiglie, le imprese e il mondo del lavoro: ancora nessuno ha ricevuto un centesimo, a fronte di grandi annunci, e siamo già a metà aprile".
- Della Vedova (+E), grave Conte rinneghi Mes
Conte compie un errore gravissimo a rinnegare e rifiutare il contenuto dell'accordo dell'Eurogruppo, che consente, tra le altre cose, all'Italia di attivare una linea di credito di 36 miliardi di un fondo del Mes per spese direttamente e indirettamente legate al Covid-19, a bassi tassi di interesse all'interno delle ECCL, le linee di credito che autorizzano la BCE a procedere all'acquisto diretto di titoli di stato (non solo, come avviene oggi, sul mercato secondario)". Lo dichiara il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.
"La minaccia di non sottoscrivere questo accordo al Consiglio europeo non rafforza la posizione negoziale dell'Italia, ma la isola in una posizione pericolosissima per i suoi conti pubblici. E di certo - continua Della Vedova - non aiuta ad anticipare l'istituzione di un recovery fund adeguato, che noi auspichiamo con la possibilità di emettere obbligazioni europee e con il maggiore coinvolgimento possibile di Commissione e Parlamento. E' assurdo che Conte faccia tutto ciò solo per paura delle opposizioni sovraniste e per blandire il M5S, sulla base di un pregiudizio anti-Mes, che risale alla stagione del governo giallo-verde", conclude Della Vedova
- Businarolo (M5s), Conte garanzia per il Paese
"Il presidente del consiglio Conte si conferma una garanzia per il paese. Sul fronte europeo sta mostrando coraggio e finalmente sta rompendo quel muro di egoismo che noi abbiamo sempre indicato come il più grave ostacolo per il futuro". Così la deputata del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia della Camera.
- Serrata fino al 3. Conte,non possiamo vanificare sforzi
Riaprono librerie e abbigliamento bimbi. Colao guida task force
Il governo prolunga la serrata dell'Italia chiusa ormai da un mese, ma da martedì riapriranno i negozi di vestiti per bambini e le cartolibrerie, oltre alle librerie. Piccole e simboliche concessioni contenute nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte firma per prorogare fino al 3 maggio, come ampiamente annunciato, le misure di contenimento, il divieto di spostamento e di assembramento e l'obbligo del distanziamento sociale.
Perché altrimenti, spiega lui stesso assumendosi tutta la "responsabilità politica" di scelte "difficili ma necessarie", si "vanificherebbero gli sforzi fatti" fino ad oggi: "rischieremmo - dice - di ripartire da capo", con un "aumento dei morti". Il presidente del Consiglio mette dunque nero su bianco quello che era ormai chiaro a tutti gli italiani e che gli scienziati vanno ripetendo da giorni: non ci sono ancora le condizioni per riaprire il paese.
"La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita, un segnale positivo che non deve però farci abbassare la guardia", ribadisce anche oggi il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ricordando che le misure sono "essenziali". Il calo da una settimana dei ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti degli ospedali, così come i guariti che sono ormai più di 30mila, non sono sufficienti per considerare l'Italia fuori pericolo. Ma Conte, nel chiedere un ulteriore sacrifico agli italiani, cerca anche di guardare avanti: "prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza" con ulteriori riaperture e concessioni.
Non solo. Da domani sarà operativa la task force che si dovrà occupare di 'pensare' la Fase 2, vale a dire come ricostruire l'Italia nei mesi a venire visto che per lungo tempo dovremo convivere con il Covid 19, in attesa che arrivi il vaccino. "Non possiamo aspettare che il virus sparisca. Dobbiamo ripensare le nostre organizzazioni di vita" e per farlo, spiega Conte, "servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro". Al secondo sta lavorando l'Inail, che ha già predisposto una mappa con tre livelli di rischio e le corrispettive categorie lavorative: ristoranti, bar, scuole, cinema, teatri, parrucchieri, ad esempio, sono tutte attività a rischio massimo. Il primo, di pilastro, è invece nelle mani di Vittorio Colao, l'ex amministratore delegato di Vodafone che sarà alla guida della task force composta da giuristi, economisti ed esperti di alto livello chiamati ad un compito tutt'altro che semplice: trovare le 'ricette' per trascinare l'Italia fuori dalla crisi determinata dal coronavirus. Una scelta, quella di Colao, che entusiasma Matteo Renzi,
il quale invece non condivide le decisioni del premier in merito alle riaperture: il leader di Iv avrebbe infatti voluto un più ampio margine di concessioni alle attività produttive, scontrandosi con il ministro della Salute Roberto Speranza e i suoi ex compagni del Pd che hanno fin dall'inizio premuto per una serrata totale. Posizioni in contrasto che si sono rinnovate anche nella riunione che ha preceduto il varo del Dpcm, con una discussione lunga e animata sui nuovi codici Ateco - vale a dire su quali attività consentire - da inserire nel decreto del presidente del Consiglio. Alla fine nel decreto, oltre a librerie, cartolibrerie e negozi per bimbi, sono entrate una decina di attività consentite: dall'uso delle aree forestali alla fabbricazione dei computer, dalla cura e manutenzione del paesaggio alle opere idrauliche, fino al commercio all'ingrosso di carta e cartone. Rispetto ai precedenti provvedimenti, inoltre, il Dpcm consente di andare in azienda per predisporre le buste paga così come autorizza "previa comunicazione al prefetto, la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino nonché la ricezione in magazzino di beni e forniture".
Resta possibile anche svolgere attività motoria da svolgere "individualmente" e "in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona". Per il resto, lockdown era e lockdown rimane: niente parchi, niente case vacanze, niente sport, compresi gli allenamenti per i professionisti. Neanche la possibilità di rientrare nelle proprie abitazioni: si resta dove si è, fino al 3 maggio.
- Toti,confusione e da Conte uso tv per insultare
""Davvero troppa confusione per un momento di crisi seria, in cui servirebbe rigore e sobrietà. Mi pare davvero poco opportuno far avere alle Regioni, in prima linea nella lotta al coronavirus, il testo del nuovo Decreto del Presidente di Consiglio, chiedendo che in un'ora inviino via mail le osservazioni dei territori. Mentre ancora qualcuno le stava scrivendo, il Premier Conte compare in tv per illustrarlo agli italiani. Alla faccia dell'autonomia e della collaborazione".
LO afferma Giovanni Toti che così prosegue: "Ma, colpo di scena, il Presidente usa la televisione pubblica non per spiegare il provvedimento ma per insultare i leader delle opposizioni Meloni e Salvini
. Fermi... la serata non è ancora finita! Conte annuncia pure l'arrivo di un Commissario (e son già tre in un mese e mezzo) per gestire la riapertura, che nel frattempo ha incasinato col Decreto di oggi.
A me sembra un po' troppo per un solo pomeriggio, persino per quello del venerdì di Passione. Intanto, mentre va in scena questo teatrino, molte imprese e molti lavoratori si stanno chiedendo come e chi tornerà al lavoro venerdì. La mia certezza è che si sono scordati molte esigenze della nostra regione, dai giardinieri ai piccoli artigiani dell'edilizia, fino alla nautica da diporto.
Vabbè, come abbiamo sempre fatto, ci metteremo al lavoro per rimediare: sono i liguri a decidere il loro futuro e non ci faremo imporre scelte che contrastano con il volere e gli interessi della nostra gente", conclude.
in aggiornamento.