Cronaca
Disabili, il Governo dice no al fondo "dopo di noi"
ROMA, 26 APRILE 2012 – Disabili abbandonati a se stessi dopo la perdita dei famigliari. Il governo ha infatti bocciato il fondo ad hoc di 150 milioni di euro da destinare ai disabili gravi che rimangono soli. Chi si occuperà di loro?
La decisione ha suscitato non poche polemiche da parte di diversi partiti politci ma le più colpite sono state le famiglie degli interessati. «Le famiglie di questi ragazzi – spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap) – vorrebbero che i figli, una volta che loro non ci sono più, fossero seguiti in strutture di tipo familiare, con 6-8 posti letto, e non in residenze socio assistenziali (rsa) per anziani, dove ci sono molte più persone».[MORE]
In Italia ci sono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi. Il problema del “dopo di noi” riguarderebbe soprattutto questi ultimi, composti per due terzi da anziani e per un terzo da giovani. «La questione coinvolge soprattutto quest’ultimo gruppo – continua Barbieri – pari a circa 860mila persone. Senza contare che, quando i loro genitori invecchiano, spesso diventano disabili anche loro e le difficoltà aumentano».
È stata Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, a dare parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010. Si è giustificata dicendo che non è «stato seguito il metodo giusto» per risolvere il problema dell’assistenza a queste persone e ha chiesto un ripensamento alla Commissione sull’istituzione del fondo, perché è un tema molto importante «da affrontare però nell’ambito di una politica di programmazione più generale».
Alla decisione è seguito l’invito dei democratici all’esecutivo «a ripensare il parere negativo» e a «tornare in commissione con una proposta». Giovanni Pagano, presidente della Fand (Federazione fra le associazioni nazionali dei disabili) si dice «profondamente deluso» e spera ancora che il governo cambi idea.
Marika Di Cristina