Pubblica Istruzione
Diritti sindacali calpestati da dirigente scolastico
LAMEZIA TERME (CZ) 5 GENNAIO - I Partigiani della Scuola Pubblica, in linea con gli abusi compiuti da dirigenti scolastici ai danni di docenti e del personale della scuola, pongono la loro attenzione sulla dirigente scolastica dell’ Ipssar di Lamezia Terme, nota per aver assegnato illegittimamente una cattedra ad una docente di diritto e ora per aver attaccato il sindacato Gilda, insieme alla sua Rsu ( Rappresentanza sindacale unitaria), che aveva manifestato preoccupazione per un allarmante calo di iscrizioni nella scuola durante il quinquennio della dirigente scolastica . Infatti si è registrata la perdita di ben cinque cattedre, uno dei peggiori dati della provincia di Catanzaro, essendosi verificato un calo di iscritti pari a 150 unità. Nello scorso anno, in occasione delle elezioni delle Rsu, il coordinatore regionale della Gilda-Unams Antonino Tindiglia, aveva inviato alla dirigente scolastica una missiva con cui la esortava al rispetto della normativa in materia concludendo che se «si dovessero accertare ingerenze da parte della SV (in riscontro di alcune voci pervenute), sarà mia cura tutelare l’organizzazione sindacale che rappresento nei luoghi e con le norme di legge consentite». In risposta a ciò, la dirigente scolastica, interpretando come affronto personale quello che è esercizio di un diritto del sindacato, sporgeva querela lamentando di essere stata calunniata e diffamata dal professore Tindiglia e persino dalla Rsu professoressa Riommi per il solo fatto di avere affisso la missiva all’albo sindacale come espressamente richiesto dello stesso coordinatore. A questo punto è intervenuta la magistratura mediante una prima archiviazione ad opera del Pubblico Ministero Emanuela Costa, che ha ritenuto infondata la notizia di reato, in quanto si trattava di «semplici affermazioni, prive di contenuto diffamatorio, mirate esclusivamente a tutelare l’organizzazione sindacale rappresentata nelle elezioni Rsu ».
Con una seconda e definitiva archiviazione, a seguito di opposizione da parte della dirigente scolastica, il Giudice delle Indagini Preliminari Emma Sonni ha nuovamente posto l’accento sull’esercizio del diritto di critica sindacale. L’esito dell’incresciosa vicenda non si può considerare compiuto perché i fatti esposti si inseriscono in un preoccupante quadro caratterizzato da una escalation di comportamenti inopportuni della dirigente scolastica che, ancora una volta , - secondo i Partigiani - la magistratura dovrà stabilire se siano stati o meno mobbizzanti nei confronti della stessa docente interessata che “stranamente” ha poi perso cattedra, in un’ottica che, a questo punto, potrebbe essere intimidatoria e persecutoria. « Ci poniamo poi - sostengono ancora i Partigiani della Scuola Pubblica - alcuni interrogativi riguardo le posizioni che la dirigente scolastica è costretta ad affrontare nei Tribunali e le “passerelle di legalità” che si susseguono a ritmo incessante con protagonisti gli allievi della scuola dalla stessa diretta. Per alcuni dei motivi su esposti – proseguono i Partigiani della Scuola Pubblica - sono pendenti, da tempo, presso l’Usr di Catanzaro una serie di richieste di visite ispettive. Cos’altro deve accadere in una scuola della Repubblica Italiana perché l’Ufficio scolastico competente prenda seri provvedimenti?» concludono i Partigiani della Scuola Pubblica auspicando che il nuovo Governo si attivi per varare provvedimenti tali da scongiurare il ripetersi di simili situazioni.
Lina Latelli Nucifero