Estero
Dior, divorzio con Galliano
PARIGI 6 MARZO - John Galliano, eccentrico stilista della maison Dior, è stato licenziato in seguito agli insulti antisemiti che ha rivolto a una donna in un bar parigino. Come annunciato da Alexandre Malgouyres, portavoce della linea di moda di John Galliano, la presentazione dell’ultima collezione Dior, da lui disegnata, è stata allestita nel giardini del Museo Rodin. [MORE]
A fine sfilata, al posto dello stilista, sono uscite 40 rappresentati delle maestranze, in camice bianco, a lungo applaudite dal pubblico. La posizione di Galliano come direttore creativo della maison era già traballante; nell’intervista rilasciata oggi al “Jurnal du Dimanche” Karl Lagerfed, capo esecutivo dei disegnatori della maison Chanel, guru della moda francese e internazionale, fa il nome dell’italiano Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, al posto di Galliano. Già nei giorni scorsi Lagerfed aveva rotto il silenzio del mondo della moda riguardo l’affaire Galliano. In un’intervista al quotidiano americano “Women’s wear” aveva dichiarato: “Sono furioso, se volete saperlo, furioso che una cosa del genere sia potuta accadere. La questione oggi non è più sapere ciò che ha detto.
L'immagine ha fatto il giro del mondo, è un'immagine orribile della moda che fa pensare che gli stilisti e tutta la moda sia così”. Galliano, nato a Gibilterra nel 1960 a Gibilterra da genitori spagnoli, di nazionalità britannica, era stato arrestato lo scorso 25 Febbraio a Parigi. In un bar del lussuoso quartiere di Marais, visibilmente ubriaco, aveva inveito contro una donna dandole della “sporca ebrea”, non risparmiando nemmeno il compagno di lei, asiatico. Il video shock, pubblicato dal Sun, in cui un Galliano visibilmente alterato grida “I love Hitler” ha fatto il giro del mondo. Galliano è stato denunciato anche da un'altra donna, sempre per ingiurie razziste, risalenti però allo scorso ottobre 2010. L’amministratore delegato di Dior, Sidney Toledano, dopo aver sospeso lo stilista, ne ha annunciato il definitivo licenziamento con un comunicato ufficiale in cui afferma “ Dior condanna con la più grande fermezza le opinioni espresse da John Galliano, in contraddizione totale con i valori essenziali che sono sempre stati difesi dall’azienda”.
Anche l’attrice Nathalie Portman, testimonial della casa, ha annunciato attraverso un comunicato nei giorni scorsi il suo “disgusto”, e alla cerimonia degli Oscar, in cui è stata premiata come migliore attrice per “Black Swan”, ha scelto di indossare un abito di una maison americana. Certo pesa nella decisione e nella ferma condanna anche il fatto che sia la Portman sia Toledano siano di religione ebraica, ma la figura dello stilista tutto genio e sregolatezza che Galliano ha sempre portato avanti è ormai quasi inconciliabile con un mondo della moda costretto a fare i conti con la crisi economica globale, in cui l’art director è tenuto a lavorare a braccetto con i direttori del marketing. Con lui finisce l’era dello stilista-divo, che quasi fagocita le sue collezioni. Forse sarebbe comunque successo, ma di certo il clamoroso autogol ha accelerato i tempi del cambio di guardia nel mondo dell’alta moda francese.