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Diocesi di Cassano: il bene comune base per la costruzione dell'homo novus

Il bene comune base per la costruzione dell’homo novus in un mondo che cambia.
Se ne discuterà venerdì a Trebisacce, in un convegno promosso dalla Diocesi di Cassano.


CASSANO ALLO IONIO (CS) 16 DICEMBRE - Riscoprire l’importanza dell’impegno politico, per costruire una nuova società sulle basi del bene comune.Questo il tema al centro del convegno che, promosso dalla Diocesi di Cassano all’Jonio ed organizzato dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, si svolgerà venerdì 17 dicembre a Trebisacce, nei saloni del “Miramare palace hotel”.[MORE] «Come ha di recente ricordato anche Papa Benedetto XVI – spiega il vescovo della diocesi cassanese, monsignor Vincenzo Bertolone – il venir progressivamente meno di sentimenti e valori condivisi e la concomitante crescita del degrado sociale e della disaffezione nei riguardi delle Istituzioni rendono necessario indicare modelli di vita buona da proporre alle nuove generazioni.

Diventa allora necessario, per i cattolici, riscoprire la via dell’impegno politico per l’affermazione del bene comune a partire da quelli che proprio Benedetto XVI ha definito principi non negoziabili, ovvero la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, il rispetto della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la libertà di educazione, ossia la possibilità che i genitori non siano sostituiti da altri nel loro compito educativo». Aggiunge monsignor Bertolone: «L’appuntamento trebisaccese, riprendendo una consuetudine inaugurata dal mio venerato predecessore monsignor Raffaele Barbieri e poi abbandonata, si baserà sul confronto con e tra gli amministratori locali del territorio diocesano sulle questioni del bene comune, con l’obiettivo di costruire un racconto condiviso, per dare un senso allo stare insieme ed illuminare gli obiettivi da raggiungere proponendo esempi e modelli.

Questa è una necessità vitale, garanzia del presente e dell’avvenire di una comunità, che impone a chiunque ricopra ruoli pubblici di sentirsi gravato, oltre che di un legittimo potere, di stringenti doveri. Sobrietà personale e decoroso rispetto di ciò che si rappresenta sono quelli minimi, e riguardano tanto il linguaggio quanto lo stile di vita». Sottolinea il Presule: «Di ciò sono stati testimoni splendide figure di laici che hanno affrontato e risolto, non senza difficoltà, dubbi ed amarezze, il compito di servire Cristo e gli uomini: tra i molti, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Vittorio Bachelet. Tutti esponenti di quel mondo cattolico che ha dato un contributo importante alla costruzione della democrazia repubblicana ed alla rinascita della vita politica e culturale italiana. Essi furono interpreti delle ragioni di un’azione coraggiosa nella società, attraverso la promozione dei valori di solidarietà, dialogo e accoglienza. La loro eredità morale ci rammenta che soltanto da una rinnovata classe dirigente potrà nascere il civis, depositario e custode di ogni diritto e di ogni dovere verso la polis, scegliendo orizzonti più vasti nei quali siano inclusi la famiglia, la pace, l’ambiente, il rispetto della diversità e delle culture altre». Conclude monsignor Bertolone: «Sono parole e mete audaci. Ma per un cristiano, l’audacia non è solo conquista: è vocazione, anelito del cuore, stile di vita, impegno civile e testimonianza».

I lavori del convegno trebisaccese, il cui inizio è fissato alle 16.30, saranno coordinati da monsignor Giuseppe Ramundo, presidente della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. Tra i relatori, insieme a monsignor Bertolone ed a monsignor Francesco Milito, anche l’ex deputato e già presidente del Consiglio regionale calabrese Rosario Chiriano.

Cassano all’Jonio, 14 dicembre 2010
Per l’Ufficio diocesano Comunicazioni Sociali
Il direttore
Don Francesco Candia