ROMA, 9 DIC. - Chiedono le dimissioni di Silvio Berlusconi prima del 14, i finiani del Fli, così da poter provvedere entro le successive 72 ore ad un reincarico del presidente del consiglio! Le condizioni?
Il premier, ha spiegato Italo Bocchino, deve accettare una <<nuova agenda economica>>, una nuova legge elettorale che preveda l’introduzione di una <<soglia minima per far scattare il premio minimo di maggioranza>> e l’elezione <<nei collegi di metà dei deputati>>.[MORE]
Si tratterebbe dunque di una crisi “pilotata” se si seguissero questi suggerimenti. Intanto pare, da alcune fonti, che a palazzo Grazioli sia in corso un incontro, mediato da Angelino Alfano e Gianni Letta, per trovare un punto di incontro tra Pdl e Fli. Bocchino però smentisce <<è più facile che la Clinton sia andata a cena con Assange>>, liquida il capogruppo di Fli.
Berlusconi, però, replica che le dimissioni sono impensabili <<è un’ipotesi che non esiste>>. Il premier subito dopo le dichiarazioni di Bocchino risponde con un secco no sulle dimissioni, mentre è aperto al dialogo ed al confronto, dunque, su tutti gli altri punti. Strano inoltre, che il capogruppo Fli parli di un reincarico entro le 72 ore del presidente del consiglio visto che si tratterebbe di una decisione che rientra esclusivamente nelle prerogative di Napolitano.
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