Politica

Difficoltà nell'attuazione della riforma renziana

10 OTTOBRE 2015 - Gli “Insegnanti calabresi” – Partigiani della Scuola Pubblica e tutti i comitati provinciali dei docenti autoconvocati denunciano le difficoltà nell’attuazione della trista riforma renziana evidenziate in questi giorni in cui i collegi dei docenti stanno discutendo sul potenziamento dell’Offerta Formativa e sull’ organico di potenziamento che è un elemento innovativo del piano delle assunzioni. [MORE]

L’organico di potenziamento riguarda gli insegnanti senza cattedra assegnati, per un triennio nel numero variabile di 3-8 unità, ai vari istituti al fine di potenziarne l’offerta formativa in base alle linee guida previste dal dirigente scolastico. Secondo il Miur si dovrebbe presentare entro il 16 gennaio 2016.

I docenti calabresi consigliano i dirigenti scolastici a non operare in merito in mancanza di regole certe, a rifiutare di programmare assurdamente al buio un’attività di potenziamento e rifiutare di definire le priorità degli ambiti di potenziamento senza garanzie per loro, per gli studenti e per i docenti. Le persone assunte non avranno un ruolo ben preciso e né risponderanno alle richieste del dirigente perché dall’Usr perverranno docenti che potrebbero appartenere ad uno qualunque dei sette ambiti del Ministero, seguendo la logica della disponibilità dell’offerta, non della specificità della domanda. I dirigenti, dopo aver chiesto queste persone, indotti dalla legge 107, dovranno pure trovare qualcosa da far fare loro nelle 18 ore settimanali di impiego, senza impegnarli nelle ore pomeridiane, poiché il potenziamento dell’Offerta Formativa può essere effettuato solo senza oneri per la pubblica amministrazione.

«Se un dirigente scolastico – chiariscono i docenti - dovesse disporre di avvalersi dell’organico di potenziamento potrebbe incorrere in responsabilità civile e amministrativa nei riguardi del docente che si vedesse "utilizzare" con finalità diverse da quelle per cui è precipuamente destinato; e in responsabilità contabile nei confronti dell'erario, poiché consumerebbe uno storno di risorse da "un capitolo" altro rispetto a quello suo proprio. Il dirigente scolastico – continuano - potrebbe (a spese proprie) esser convenuto dinanzi a un Giudice perché ha applicato una norma risultante confliggente con altrettanti precetti normativi e diritti tutelati». Il dirigente, per non correre gli stessi rischi, dovrebbe rifiutare anche di attuare il tirocinio formativo dell’alternanza scuola -lavoro perché potrebbe tramutarsi in una sorta di impiego di manovalanza a costo zero , per il quale si potrebbero configurare anche fattispecie di reati. I dirigenti sono l’interfaccia contrattuale della scuola e con questa legge sono chiamati a responsabilità gravose senza finanziamenti pubblici e senza criteri attuativi.

Lina Latelli Nucifero