Chiesa e Società
Differenze e identità di genere: umanità a due nella visione di Dio
Sfogliare un libro è tante cose insieme: leggere, comprendere, immaginare, scoprire, meravigliarsi o (e quando questo accade è una sorta di vero compimento!) rincorrere il susseguirsi di ogni rigo in quella appassionante “ricerca della verità” che dalla pagina scritta può farsi pensiero condiviso. Così è nel saggio filosofico di Miriam Rocca, docente di storia e filosofia e autrice di “U(ma)nità a due, Differenze e identità di genere” edito da IF Press e sviscerato in tutti i suoi aspetti nella serata di presentazione al Maggio dei Libri a Lamezia Terme (Cz), in un salotto del libro, quello di Palazzo Nicotera, molto partecipato e presenziato anche da tantissimi giovani.[MORE]
Pagine ricche di pensiero, sfogliate con il giornalista Pasquale Allegro (in riferimento all’aspetto comunicativo e più attuale del tema della “differenza di genere”) con il sacerdote e teologo Don Francesco Cristofaro (che ha illuminato il profilo etico religioso che dà respiro al testo e che pervade la filosofia del saggio) e con la stessa autrice che nella sua analisi, con finalità “costruttivista”, mira a far comprendere “quanto la reale dis-somiglianza sussistente tra uomo e donna e le peculiarità del genere finiscano per determinare le modalità dei rapporti umani; e ancora “di capire l’operatività tramite la quale uomo e donna, in virtù di queste stesse tipicità biologiche, si rendono protagonisti dell’ambiente culturale, sociale, politico, scientifico in cui vivono.” Un autentico momento di lettura condivisa e approfondita, in un dialogo filosofico districato a più voci, moderato dalla giornalista Mariagiovanna Saladino e intervallato dagli intermezzi poetici composti a tema da Simona Barberio.
Leitmotiv della conversazione, quella incessante “ricerca della verità” che è elemento imprescindibile del pensare umano e che mai è trascurato dall’autrice nel corso della sua analisi e riflessione: una “ricerca”, quella di una Umanità a due, che immette il lettore in un profondo cammino segnato da inevitabili risvolti filosofici, psicologi, culturali ma sempre “illuminato” dal quel pensiero etico e teologico che eleva la “questione dell’identità umana” sublimandola in quel puro essere dell’uomo e della donna ad immagine di Dio. “La vera immagine di Dio- ha spiegato infatti Don Francesco Cristofaro- è comunione nella complementarietà, nella distinzione, nella diversità delle persone, è nel dono della vita e, la vita, è dalla comunione tra un uomo e una donna. Pensare un’antropologia al singolare, che sia al solo maschile o al solo femminile, è la morte dell’uomo, la sua fine. Se per un assurdo di falsa antropologia, l’uomo dovesse decidere per un solo sesso, sia al maschile che al femminile, in pochi anni sarebbe la fine dell’umanità”.
Il confronto è, dunque, fin da subito chiaro, lucido e procede, nel testo come nelle riflessioni della serata, offrendo un autentico orientamento in quella selva di interrogativi e ambiguità che accendono un’emergenza intellettuale e confondono la società dividendola tra teorie gender e auspicate parità dei sessi. “Perché il rischio-ha spiegato la stessa autrice- è di considerare la dualità di genere, esistente tra uomo-donna, come una realtà fluttuante, non avente vere radici ontologiche, ma legata all’intimità della persona”.
Un rischio palpabile a più livelli, formativi e informativi che, così come sottolineato da Pasquale Allegro e alla luce della lettura del saggio, finisce per “ridurre l’uomo ad essere inquadrato come una sorta di surrogato dell’umanità, cosa tra le cose, e come tale in balia dei manipolatori e dei tinteggiatori di rosa e azzurro per libera volontà e non per sospiro biologico, e come tale riproducibile ad libitum, replicabile e sostituibile. Ma se è vero, come è vero, - ha sottolineato ancora Allegro- che non la libertà ma la verità rende liberi, nel cuore dell’uomo e della donna scalpita perennemente una verità …” riposta in un rivoluzionario concetto di “complementarietà dei sessi” e ancor di più in quella “verità biblica, rivelata che – come puntualizzato teologicamente da Don Francesco Cristofaro- non è la verità del cristiano. Dio non ha parlato ai cristiani. Dio ha parlato all’uomo. È la verità dell’uomo. Cristiano è colui che crede nella più pura verità dell’uomo. Il cristiano è il vero antropologo, perché lui conosce il passato dell’uomo, il suo presente, il suo futuro. Ignorare uno solo di questi tempi – presente, passato, futuro – è fare cattiva, anzi pessima antropologia, antropologia di morte e non di vita”.
Un'intensa intervista con immagini esclusive della presentazione del libro andrà in onda su Padre Pio TV, all'interno della trasmissione "A colloquio con fra Marciano Morra" il prossimo martedì 19 maggio alle 16,00 e in replica mercoledì alle 8,45 e giovedì alle 13,45. il servizio realizzato da Don Francesco Cristofaro sarà visibile sul digitale terrestre al canale 145, sulla piattaforma sky al canale 852 e in diretta streaming su www.teleradiopadrepio.it.
servizio a cura di Pasquale Allegro e Mariagiovanna Saladino