Cronaca

Dichiarazioni programmatiche sindaco Michele Traversa

Riceviamo e pubblichiamo in forma integrale
ON. MICHELE TRAVERSA Mandato amministrativo 2011-20 Palazzo De Nobili, 22 luglio 2011

Signor Presidente del Consiglio Comunale,
Colleghi Consiglieri,
Cittadini di Catanzaro,[MORE]

la presentazione delle dichiarazioni programmatiche del Sindaco neo-eletto rappresenta un obbligo di legge, derivante dall’art. 46 del Decreto Legislativo n. 267/2000, meglio conosciuto come Testo Unico Enti Locali, e dall’art. 25 dello Statuto del Comune di Catanzaro, ma credo rappresenti, soprattutto, un patto che viene stipulato tra chi si è assunto la responsabilità del Governo della Città e i cittadini.

Le dichiarazioni vengono rese doverosamente davanti al Consiglio Comunale che rappresenta la più alta Istituzione democratica cittadina, espressione genuina della sovranità popolare, l’assise a cui la legge assegna compiti fondamentali come l’indirizzo politico e il controllo della gestione.

Sarò, per tutta la legislatura, un Sindaco assai rispettoso delle prerogative del Consiglio Comunale e del principio di bilanciamento dei poteri tra Esecutivo e Assemblea.

Dal Consiglio - lo ribadisco - mi aspetto un forte contributo alla nuova fase politica e amministrativa che si è aperta nella nostra Città.

Un compito questo che spetta sia alle forze di maggioranza, largamente premiate dal voto popolare, sia alle forze di minoranza, il cui ruolo di controllo e di stimolo non intendo assolutamente sottovalutare.

Mi aspetto indicazioni, suggerimenti, indirizzi che rendano ancora più credibile e serio il documento programmatico che mi accingo ad illustrarvi, ma soprattutto mi aspetto una larga condivisione, una presa di coscienza collettiva sulla gravità della crisi economica internazionale che ha portato il nostro Paese ad assumere misure eccezionali per evitare pericoli alla stabilità del sistema.

Il Comune di Catanzaro non sfuggirà ai vincoli di una situazione generale che impone a tutti un cambio di mentalità: dovremo dimostrare sul campo la virtuosità dei nostri comportamenti amministrativi, utilizzando al meglio le risorse, evitando gli sprechi del passato e soprattutto analizzando rigorosamente i benefici che ogni nostra azione produrrà sulla collettività.

 

Dovremo mettere nel cassetto la demagogia, il vezzo secondo il quale il Comune è un pozzo senza fondo da cui si può attingere per le iniziative più stravaganti oppure, come è accaduto nel recente passato, per creare posti di lavoro sostanzialmente “virtuali”, non legati a progetti, programmi o servizi essenziali e, cosa più grave, senza preoccuparsi della reale copertura finanziaria negli anni.

Capisco che questo sistema ha consentito ampi spazi discrezionali nelle assunzioni, non capisco però perché è stata persa l’occasione per reclutare nuovo personale attraverso la via privilegiata dei concorsi, prima che le nuove norme sul pubblico impiego e l’inasprimento del Patto di Stabilità restringessero i margini di manovra.

Questo dovremo spiegare alle migliaia di giovani catanzaresi che hanno fatto domanda per i concorsi banditi, poi ritirati, e poi ancora banditi e sospesi, per 54 unità lavorative.

I soldi che amministriamo sono dei cittadini e questo dato di fatto deve ispirare ogni nostro comportamento e ogni nostra decisione.
Ad ogni euro speso deve corrispondere una reale esigenza della collettività.

Non vi sarà sfuggito che nell’incipit di queste dichiarazioni mi sono rivolto, oltre che al Consiglio, direttamente anche ai cittadini.

Ho compiuto questa scelta, apparentemente irrituale, per tre motivi:
il primo, per coinvolgere i cittadini nelle discussioni che si svolgono nel Consiglio Comunale, invitandoli così a partecipare attivamente alla vita politica e istituzionale della Città;
il secondo, per informare i cittadini non solo sui programmi e sui progetti del Sindaco eletto, ma soprattutto per renderli edotti sulla situazione complessiva - economica e strutturale - dell’Ente che siamo chiamati a governare;
il terzo, per riaffermare un concetto a cui tengo molto: sono e mi sento pienamente il Sindaco di tutti i Catanzaresi, di chi mi ha votato e di chi non mi ha votato, rispetto ai quali ho gli identici doveri.

Un’operazione, dunque, di autentica “trasparenza” che consenta ai Catanzaresi di sentirsi protagonisti in prima persona della vita istituzionale della propria Città e di rendersi conto delle oggettive difficoltà esistenti.

La “trasparenza” non la si predica, la si pratica.


In questo senso, assumo formale impegno con i cittadini che l’Amministrazione Comunale si farà garante dei principi di trasparenza e legalità.
Sarà assicurata una viglianza continua sugli atti amministrativi, saranno denunciate tutte le forme di illegalità ed illegittimità e sarà sviluppata un’azione di contrasto a tutte le forme di criminalità.

Al Consiglio Comunale e ai cittadini intendo fornire non un generico “libro dei sogni” che promette tutto e il contrario di tutto, ma un concreto piano di azioni serie e coordinate per fare uscire la città da una crisi che è nei fatti e nelle cifre.

Per fare questo era necessario scattare una vera e propria “fotografia” dell’esistente:
nei giorni successivi alla proclamazione ho dedicato molte energie ad affrontare molteplici emergenze, ma soprattutto ho compiuto un’attenta ricognizione e una rigorosa analisi dei vari settori di intervento.

Sul piano generale sono emersi alcuni elementi di fortissima preoccupazione, se non di vero e proprio allarme, che sottopongo alla Vostra attenzione e a quella dei cittadini:

1)Una situazione finanziaria del Comune che, in base ai tagli dei trasferimenti statali, ha già prodotto una riduzione di 3,2 milioni di euro sul bilancio 2011 e produrrà una riduzione di ulteriori 2 milioni di euro nel bilancio 2012; nei fatti, il Comune di Catanzaro ha un bilancio ingessato;
2) una situazione di fortissimo indebitamento e praticamente di pre-fallimento nel sistema delle cosiddette Società Partecipate, tale da costringere il Comune per la prima volta ad una massiccia e dolorosa operazione di ricapitalizzazione delle stesse, erodendo buona parte dell’avanzo di amministrazione (4 milioni di euro) con la consapevolezza di avere solo messo una pezza a colore;

3) una sostanziale incapacità dell’Ente di riscuotere i tributi e di combattere l’evasione, tale da pregiudicare gravemente il canale delle entrate (solo per il canone acqua vanno recuperate morosità per 15 milioni di euro);

4) la difficoltà a quantificare i debiti fuori bilancio che, mediamente, comportano una spesa annua di 2 milioni di euro;

5) le insostenibili spese per risarcimento danni che nel 2011 potrebbero toccare i 2 milioni 500mila euro;

6) la pesante situazione dei fitti passivi che ammontano a 3 milioni 182mila euro annui, mentre l’Ente ricava meno di 300mila euro dal fitto delle sue proprietà immobiliari;

7) un progressivo indebolimento, quantitativo e qualitativo, della macchina comunale che appare assolutamente demotivata e inadeguata a reggere la sfida del rilancio della città e dell’erogazione di servizi di qualità ai cittadini;

8) una scarsa capacità progettuale dell’Ente che non dispone di un Parco Progetti Esecutivi, pronti per il finanziamento, ma solo di una serie di “titoli” di opere che non hanno alle spalle elaborati tecnici né impegni di finanziamento;
un esempio ci viene dal Porto di Casciolino per il quale non abbiamo rinvenuto, in atti, né il progetto, né il finanziamento, né il piano di gestione, né le attività di esproprio delle aree;

9) una scarsa capacità realizzativa dell’Ente che nel quinquennio 2006-2011 non è riuscito a completare alcun iter – dalla progettazione alla consegna dei lavori – relativo a significative opere pubbliche; si pensi, ad esempio, alla questione delle scale mobili, opera per la quale esiste uno specifico finanziamento regionale di 8 milioni di euro, il cui iter risulta ancora interrotto; non riceviamo in eredità alcuna opera da inaugurare, né alcun taglio del nastro;
i finanziamenti programmati dalla Regione Calabria nel periodo 2006-2010 per la Città di Catanzaro non hanno carattere di straordinarietà, ma rientrano in programmi previsti anche per gli altri Capoluoghi di Provincia;

10) l’indeterminatezza e la genericità di tutta una serie di Piani e Programmi Speciali legati al POR Calabria che, al momento, non sembrano poter produrre risultati concreti per l’assenza di atti formali che attestino l’effettiva disponibilità finanziaria;

11)la situazione di paralisi nella redazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) , frutto di scelte incoerenti, che potrebbe portare al commissariamento dello strumento di programmazione urbanistica e di governo del territorio;

12) l’esistenza di operazioni immobiliari compiute durante la campagna elettorale che impegnano l’Amministrazione o le Società partecipate per circa 10 milioni di euro con procedure molto discutibili sul piano legale, senza la certezza della copertura finanziaria, ma soprattutto senza la certezza che tali acquisti siano realmente utili alla Città;

13) un’allarmante situazione nelle scuole cittadine, dove la gran parte dei plessi non presenta i necessari requisiti di sicurezza e dove quasi nessun locale-refettorio risulta a norma; situazione questa che sta comportando notevoli disagi ad almeno un migliaio di bambini e alle loro famiglie;

14) un’altrettanto drammatica situazione della rete stradale, del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, della rete idrica e di quella fognaria che avrebbero necessità di investimenti immediati per svariati milioni di euro; a ciò si aggiunge il problema del depuratore del Corace, diventato antiquato, mentre non si è stati in grado di sfruttare il finanziamento esistente per l’appalto del nuovo impianto;

15) una vera e propria emergenza ambientale, dovuta alla disarticolazione delle competenze nella raccolta di RSU e di Differenziata, aggravata dallo stato dell’impianto di depurazione del Corace;

16) lo stato disastroso dell’impiantistica sportiva di base che vede la stragrande maggioranza degli impianti – tra cui primeggia la situazione precaria degli stadi “Curto” e “Verdoliva” e dei due Palazzetti dello sport – privi dei requisiti di sicurezza.

Eviterò, per comodità di esposizione, di citare tutte le altre crepe nell’organizzazione che ho registrato in quasi tutti i settori dell’Ente.

Dico subito, senza peli sulla lingua, che ero consapevole, nel momento in cui ho accettato la candidatura a Sindaco, della situazione delicata del Comune di Catanzaro, ma non mi aspettavo che la gravità della situazione superasse ogni possibile immaginazione.
Il mio - credetemi - non è il tentativo di scaricare su chi mi ha preceduto problemi e responsabilità o di mettere, come si suol dire, le mani avanti.
Ciò non appartiene alla mia cultura politica.

Intendo concentrarmi sulla soluzione dei problemi, senza attardarmi nelle diatribe polemiche, perchè ritengo necessario inquadrare il programma di rinascita della città nel contesto della situazione attuale della macchina comunale e nel panorama, anch’esso complesso e difficile, di una crisi economica planetaria che non risparmia il nostro Paese e impone a tutti sacrifici e restrizioni.

E, a tal proposito, non posso nascondere o sottovalutare l’impatto negativo che la manovra finanziaria varata dal Governo produce sulla vita dei Comuni.

Se come Parlamentare della Repubblica condivido lo sforzo del Governo e della maggioranza per fare quadrare i conti e impedire che il Paese faccia la fine della Grecia o di altri Paesi deboli dell’Unione Europea, da Sindaco della Città capoluogo della Calabria non ho difficoltà alcuna a sottolineare le contraddizioni di una manovra che pone i Comuni davanti ad un bivio drammatico: per quanto riguarda il Patto di stabilità – come afferma l’Anci nazionale - appare evidente che con il taglio sul versante delle entrate e la rigidità della spesa corrente l’alternativa a cui Comuni saranno chiamati sarà o cancellare voci di spesa essenziali o sforare il Patto di stabilità, le cui regole risultano chiuse e contraddittorie.

Un altro aspetto di notevole preoccupazione legato alla manovra riguarda il personale: la manovra, prevedendo nel computo della spesa per il personale anche quella delle società di servizi ai fini del calcolo della soglia del 40%, determinerà il blocco certo dell’accesso al turn over per il 90% dei Comuni, con effetti pesanti sulla qualità e continuità di servizi essenziali.

Posso con tranquillità affermare che, pur facendo parte della maggioranza che sostiene il Governo, non tralascerò alcuna iniziativa, assieme ai colleghi Sindaci di tutti gli schieramenti, perché in futuro queste contraddizioni vengano corrette, riconoscendo ai Comuni una funzione insostituibile e un comportamento certo più virtuoso di altri comparti della Pubblica Amministrazione.

Ma proprio le sfide che derivano dagli scenari internazionali e nazionali debbono indurre anche il Comune di Catanzaro ad una decisa e chiara inversione di rotta rispetto al passato, anche recente, puntando su un modello di Amministrazione manageriale, molto attento alla spesa, capace di ridurre gli sprechi ed utilizzare al meglio le risorse trasferite che – lo ripeto – andranno progressivamente a diminuire.

Abbiamo bisogno di costruire un Comune realmente virtuoso, che sappia coniugare rigore dei conti con le esigenze dello sviluppo e ,soprattutto, con i bisogni dei cittadini.

LO STATO DELLA CITTA’
Allo stato deficitario del Comune, corrisponde uno stato preoccupante della Città sotto l’aspetto economico, strutturale e sociale.
Le cifre attestano, nella loro crudezza, il declino di una città che sembra avere perso ogni tipo di attrattività: il numero degli abitanti è sceso, al 30 giugno 2011 a 93.119 con una perdita di 2.200 abitanti rispetto al 2005; per la prima volta dopo tanti anni nel 2008 il rapporto nati-morti è stato negativo.
Catanzaro è la città calabrese maggiormente colpita dal fenomeno nel quinquennio 2005-2010, perdendo abitanti al ritmo di 400 all’anno (se confermato, questo trend porterebbe ben prima del 2020 la città al di sotto dei 90mila abitanti).
Tutte le indagini confermano una crisi nel commercio e nelle attività produttive, un calo nei consumi, un’accentuazione della disoccupazione, soprattutto giovanile ed intellettuale.
Catanzaro perde peso ed autorevolezza nello scenario regionale a vantaggio di altre aree calabresi che sembrano possedere maggiore vitalità.
Anche se tale situazione non è attribuibile esclusivamente alla maggioranza che ha governato negli ultimi cinque anni, è pur vero che poco si è fatto per arrestare un processo di declino che potrebbe essere ad un punto di non ritorno.

Ci impegneremo con tutte le nostre forze per evitare che ciò accada e per avviare una fase di effettiva rinascita della nostra Città.

LA “FOTOGRAFIA” DELL’ESISTENTE: I PUNTI DI MAGGIORE CRITICITA’

1 A - La situazione finanziaria
La situazione finanziaria dell’ente che abbiamo trovato desta molte preoccupazioni. La stessa, infatti, non è per nulla rosea per come dirò a breve e ci chiama tutti all’adozione nel breve periodo di scelte non facili.
Il Comune di Catanzaro ha certamente i conti in ordine, ha sempre rispettato il Patto di Stabilità, ha un indebitamento molto basso, non ha in essere operazioni di finanza derivata, ha una spesa di personale molto bassa, registra da anni avanzi cospicui e non ha mai fatto ricorso, fino ad ora, ad anticipazioni di tesoreria godendo, fino qualche mese addietro, di una buona liquidità.

Detto ciò il quadro che si ha davanti è comunque preoccupante.

Il Comune di Catanzaro ha da anni una situazione che per grandi linee può essere rappresentata così:
ha entrate costanti su cui contare per circa 80 milioni;
ha spese obbligatorie per legge o per contratti, di importo quasi pari all’entrate;
ha un bilancio sostanzialmente bloccato che consente di offrire alla città esclusivamente i servizi minimi di cui necessita.

Avrete, infatti, notato che il bilancio 2011, approvato nella prima seduta e da noi definito “bilancio tecnico”, ha queste caratteristiche : un vero e proprio bilancio di funzionamento.

Soltanto utilizzando di anno in anno l’avanzo d’amministrazione si è riuscito in passato, in qualche modo ad offrire alla città un lieve miglioramento della qualità dei servizi.
Le preoccupazioni, però, al di là dell’accennata rigidità di bilancio, derivano da altri aspetti che impattano in modo diretto sul bilancio dell’ente : Società Partecipate, tagli ai trasferimenti e Patto di stabilità.

Dello stato delle Partecipate dirò più avanti.

Tagli ai trasferimenti.
Non tutti sono a conoscenza che per effetto della congiuntura internazionale e nazionale, per l’anno 2011, sono venuti meno circa 3,6 milioni di euro che per un bilancio come il nostro, interamente bloccato per come sopra detto, sono una cifra enorme.
Se a questo si aggiunge che per il 2012 ai 3,6 si sommeranno altri 2 milioni, si capisce bene che la situazione è assolutamente seria e richiede scelte non facili che non è possibile rinviare.

Patto di stabilità.
Passiamo, infine, a quella che, tra le situazioni trovate, maggiormente ci preoccupa.
Di questo astruso marchingegno contabile che costringe le Pubbliche Amministrazioni al rigore della spesa, si sente tanto parlare che tutti noi ne conosciamo per grandi linee le caratteristiche.
Non tutti, però, sanno che gli obiettivi di spesa fissati dal Patto, sono ogni anno sempre più sfidanti e che in particolare, per il nostro Comune, l’obiettivo, proprio per il 2011 diversamente che per gli anni precedenti, laddove i miglioramenti richiesti sono stati di importi ben minori, subisce un forte balzo essendo pari a 2,8 milioni.
In altri termini sarebbe previsto che, ferme restando le nostre entrate, dovremmo ridurre le nostre spese o i nostri pagamenti in conto investimenti di 2,8 milioni.
Se poi consideriamo che per effetto dei sopra detti tagli le nostre entrate sono state ridotte di 3,6 milioni, solo in parte compensate da un meritorio seppur modesto e certamente migliorabile, recupero di evasione ICI, la riduzione della spesa cui dovremmo sottoporci nell’anno 2011 si aggirerebbe a circa 5 milioni di euro.
I costi sociali derivanti da tale obbligo sono assolutamente insostenibili : dovremmo bloccare qualsiasi spesa, chiudere tutte le partecipate, sospendere tutti i pagamenti delle ditte che stanno realizzando per noi le opere già avviate.

Non è questo ciò che faremo.

L’apparato tecnico comunale ha già allo studio misure, coerenti con il nostro programma di governo e di sviluppo della città, che possano evitare l’eventualità del mancato rispetto del Patto, con le negative conseguenze che ne derivano.

Registriamo che la situazione trovata è quella sopra descritta e che, sebbene questi numeri fossero già conosciuti da almeno la metà dello scorso anno, nessuna azione o correttivo è stato posto in essere dalla precedente Amministrazione che addirittura, non approvando il bilancio 2011, si è pure consentita una gestione di bilancio in dodicesimi per i primi 6 mesi dell’anno che certamente non ha giovato all’Ente.

Quell’Amministrazione avrebbe, appunto, potuto e dovuto già nel 2010 apportare correttivi alla gestione, finalizzati ad assorbire i tagli previsti per il 2011 ed approvare entro il 31 dicembre 2010, il bilancio 2011, per evitare che una gestione in dodicesimi compromettesse ancor più il raggiungimento degli ambiziosi limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità.

E’ importante, quindi, che ciascuno di noi acquisisca la consapevolezza oltre che di ciò che abbiamo trovato, anche e soprattutto della difficoltà del momento e conseguentemente orienti la propria azione politica al superamento delle difficoltà prospettate.

2 A - La riscossione dei tributi e l’evasione
Al Comune di Catanzaro si registra un grado cronico di insoluto nella riscossione dei tributi o di evasione totale per ICI, TARSU, TOSAP e, come vedremo più avanti, per il canone acqua.
Occorre pensare alla creazione di una task force che aggredisca tale problematica, organizzandola in modo che sia a costo zero per l’Amministrazione, prevedendo un compenso non sui maggiori importi accertati, ma sui maggiori importi riscossi.
Dal 2012 con ogni probabilità non si ricorrerà più ai ruoli esattoriali per la riscossione dei tributi e bisognerà per tempo stabilire se creare una struttura interna, anche con l’ausilio della “Catanzaro Servizi”, oppure esternalizzare il servizio.

3 A - L’acqua acquistata dalla Sorical è più del doppio di quella fatturata
Uno dei più gravi problemi del Comune di Catanzaro sotto l’aspetto finanziario è legato alle anomalie del servizio acquedotto.
Un dato balza subito agli occhi: esiste una cronica differenza tra i metricubi fatturati (circa 8mila) e i metricubi acquistati dalla Sorical (circa 19mila).
In termini economici significa che il Comune spende 6milioni 200mila euro all’anno per acquistare l’acqua dalla Sorical, ma ne incassa solo 7 milioni 500mila euro dagli utenti, mentre l’aspettativa in entrata dovrebbe oscillare tra i 15 e i 16 milioni di euro all’anno, somma che risulterebbe utilissima per ammodernare la rete idrica interna e quindi ridurre le dispersioni.
Esiste una sacca di evasione rilevante ed il Comune appare incapace di recuperare risorse enormi.
Preoccupante anche la morosità: per il solo periodo che va dal 1995 al 2003, si registrano 45mila solleciti di pagamento ai morosi per un importo che sfiora i 17 milioni di euro, una somma che permetterebbe di liberare importanti risorse per lo sviluppo ed i servizi.
L’assoluta assenza di controllo sul territorio, gli innumerevoli allacci abusivi, la manomissione sistematica dei contatori, le difficoltà organizzative nella rilevazione delle letture (servizio questo affidato alla “Catanzaro Servizi” con sole 4 unità lavorative) sono le principali cause di un disservizio che sta pesando come una scure sulle finanze dell’Ente.

4 A – Avvocatura Comunale/ L’insostenibile costo dei risarcimenti danni
Sulle finanze del Comune pende pesantemente la spesa sostenuta per fare fronte ai giudizi.

Complessivamente, il Comune è stato impegnato nel 2009 in 634 giudizi, di cui 269 vinti (66,9%), 135 persi (32,1%), 230 ancora pendenti.

Nel 2010, i giudizi sono stati 679, 150 vinti (48,3%), 160 persi (51,7%), 369 ancora pendenti .
Nei primi 6 mesi del 2011, i giudizi sono stati 358, di cui 87 vinti (57,2%) , 65 persi (42,8%), 206 ancora pendenti .

L’elemento di maggiore preoccupazione è legato alle pratiche di risarcimento danni, dovuti prevalentemente a manutenzione stradale, che hanno prodotto le seguenti spese:
433mila euro nel 2009, 341mila euro nel 2010, 33mila euro nel solo mese di gennaio 2011.

Alla data del 1 giugno 2011 risultano protocollate 1.829 pratiche di risarcimento danni.
Considerato il costo medio per sinistro, 2.677 euro, è da prevedere una spesa esponenziale per il 2011 di 2 milioni 530mila euro.

E’ del tutto evidente che occorre correre ai ripari, intanto potenziando, soprattutto dal punta di vista della dotazione tecnologica, il settore dell’Avvocatura comunale.
E’ necessario istituire un Cruscotto Informatico che permetta, in qualsiasi momento, di verificare lo stato dei giudizi.
Per arginare la valanga di richieste di risarcimento danni, che potrebbero mettere in ginocchio l’Ente, si dovranno perseguire due obiettivi:
il primo, quella di organizzare e migliorare la manutenzione delle strade;
il secondo, verificare in tutte le sedi, compresa quella della Magistratura penale, la veridicità delle richieste di risarcimento, molte delle quali appaiono non coerenti.
Per il primo obiettivo, la Giunta ha, nei giorni scorsi, approvato in via d’urgenza quattro perizie per la manutenzione straordinaria delle strade per un importo di 600mila euro, risorse che sono assolutamente insufficienti e che dovremo trovare il modo, nel prossimo bilancio, di rendere più consistenti.


5 A – 3 milioni 182mila euro all’anno per fitti passivi , solo 350mila euro i fitti attivi

Il Comune di Catanzaro paga ogni anno 3milioni 182mila euro di fitti passivi, di cui 207mila euro per edifici scolastici, 785mila euro per uffici comunali, 2milioni 190mila euro per uffici giudiziari (per quest’ultima voce viene rimborsato dal Ministero l’80% delle spese rendicontate).
Al fine di contenere le spese correnti dell'Ente ed in particolare quelli scaturenti dai fitti passivi per sedi comunali, la nostra Amministrazione ha in programma l'acquisizione, attraverso l'utilizzo di idonei strumenti finanziari, di un immobile idoneo ad ospitare l'intera macchina burocratica dell'ente, realizzando così un risparmio di 800mila euro all’anno e, nel contempo, arricchendo il patrimonio.

Sul fronte opposto, quello dei fitti attivi, la situazione è addirittura grottesca:
si pensi che dal suo patrimonio il Comune di Catanzaro ricava solo 300mila euro all’anno per locali non adibiti ad abitazioni e appena 50mila euro per alloggi.

Tutta in perdita,infine è l’operazione di fitto di alloggi Aterp, poiché, a fronte di 60mila euro di entrate, bisogna versarne 190mila alla stessa Ater.

1 B - La situazione della macchina comunale
Molto complessa e delicata è la situazione della macchina comunale.
In queste settimane, ho più volte usato una battuta per descrivere lo stato delle cose:
”Al Comune di Catanzaro mancano i generali, mancano i colonnelli e manca l’esercito”.

Cominciamo dalla dotazione organica che era stata fissata in 621 unità. Il personale in servizio al 30 giugno 2011 è di 435 unità, per cui il saldo negativo è di 186 unità lavorative, una cifra notevole per un Ente chiamato a svolgere servizi primari ed essenziali per i cittadini.

La precedente Amministrazione non è riuscita a condurre in porto le procedure per la copertura di 54 posti di organico, di cui 30 vigili urbani, 10 geometri, 5 istruttori tecnici.
Non è mia intenzione valutare l’operato della precedente Amministrazione, ma risulta evidente che la contraddittorietà degli atti prodotti e il conseguente allungamento dei tempi ha impedito di utilizzare l’occasione di coprire i 54 posti, essendo intervenute nel frattempo nuove disposizioni normative che hanno modificato il regime delle assunzioni negli Enti locali.

La carenza di dirigenti, aggravatasi nelle ultime settimane con alcuni pensionamenti, a cui se ne aggiungeranno altri prossimamente, comporta l’affidamento ad interim di più settori in capo allo stesso dirigente.
Diventa urgente una rimodulazione della macro-struttura dell’Ente, ricalcando lo schema delle deleghe della Giunta, adottato anche in base alla riduzione da 12 a 9 del numero massimo di Assessori ed utilizzare tutte le opportunità e gli spiragli per favorire un pur minimo turn over.

2 B - La situazione del Corpo di Polizia Municipale
Il Corpo di Polizia Municipale svolge importanti e fondamentali funzioni di Polizia Giudiziaria, di Polizia Stradale e di Pubblica Sicurezza.
L’attuale organico del Corpo (71 unità, compresi il comandante e tre distaccati alla Regione) è nettamente insufficiente sia rispetto alle previsioni della Legge Regionale n. 24/90 (le unità dovrebbero essere 140) sia rispetto alla Pianta organica fissata con delibera dalla Giunta Municipale (116).
Appare obiettivamente difficile, se non proibitivo, il compito di assicurare i primari servizi affidati ai Vigili urbani con una dotazione praticamente dimezzata.
Al di là delle soluzioni tampone che abbiamo già adottato, costituite dalla chiamata di 10 ausiliari con contratto a tempo determinato, l’Amministrazione verificherà se esistono ancora margini per l’espletamento del Concorso per 30 vigili a suo tempo bandito dalla precedente Amministrazione o comunque per riproporre un nuovo bando.

- 1 C - Le Società Partecipate
Il Comune di Catanzaro partecipa come socio unico o come socio di maggioranza o come detentore di importanti quote in varie società che operano nel campo dei trasporti e dei servizi pubblici.

La situazione complessiva delle cosiddette società partecipate – se si esclude la SACAL Spa che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme – è tale da produrre ingenti perdite al Comune di Catanzaro a fronte di servizi che in molti casi risultano inadeguati ed insufficienti.

Anche la situazione della “Catanzaro Servizi”, il cui bilancio appare formalmente sotto controllo, rischia pesanti conseguenze a partire dal 2013 quando verranno meno i trasferimenti regionali per le stabilizzazioni di personale LSU/LPU e si produrranno deficit per circa 1milione 600mila euro.

Alla grave crisi economica si accompagna un’altrettanto grave crisi finanziaria che rischia di collassarle definitivamente; tale situazione, per effetto del tempo trascorso senza l’adozione di energici interventi risanatori, richiede oggi da parte del Comune di Catanzaro un immediato sforzo per la ricapitalizzazione della gran parte di esse che, però, se non associata ad ulteriori interventi , rischia di spostare soltanto in avanti nel tempo, i problemi esistenti.

Le scelte fatte nel recente passato sulle Partecipate, nonostante i richiami formali dalla Sezione Enti Locali della Corte dei Conti, non hanno contribuito a risanarle ma hanno ancor più aggravato una situazione che già si presentava allarmante.

Ci siamo già fatti carico di questo pesante fardello lasciatoci in eredità dalla passata Amministrazione ed abbiamo già avviato la nostra strategia di risanamento che prevede quale elemento imprescindibile, oltre l’individuazione del giusto management che sappia attuare un serio piano industriale, la convinta collaborazione dei lavoratori interessati che, forti di una nuova consapevolezza della difficoltà del momento, dovranno rimboccarsi le maniche e impegnarsi a fianco all’azienda per farla uscire dalla crisi che l’attanaglia, magari rinunciando a qualche privilegio.

Ma ecco, nel dettaglio, la situazione delle Partecipate, ricordando che il Consiglio Comunale, in apertura di questa seduta, ha deliberato di uscire dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Catanzaro, all’interno del quale l’Ente non ha alcun potere di rappresentanza e decisionale a fronte del pagamento di una significativa quota azionaria.

Del Consorzio Parco Commerciale Naturale “Il Corso”, formato dalla precedente Amministrazione, non si hanno notizie dell’attività svolta e neppure una sia pur minima rendicontazione delle somme assegnate.
Si ha ragione di ritenere che questa esperienza, che doveva promuovere i servizi a supporto del commercio sul corso Mazzini, non è stata positiva, né ha prodotto risultati.

Il COMALCA non presenta, al contrario, particolari criticità.

2 C - AMC
L’AMC – Azienda per la Mobilità della Città di Catanzaro – presenta una situazione ai limiti del collasso economico, finanziario e organizzativo.
La perdita di esercizio presunta al 31 dicembre 2011 è di 1milione 450mila euro, con un deficit strutturale e costante oscillante tra i 100mila e i 120mila euro al mese.
Sulla situazione economica della società pesano alcuni fattori:
- l’anomalo costo delle assicurazioni, lievitato del 300% fino a raggiungere l’insostenibile cifra di 1 milione 400mila euro all’anno.
- i costi derivanti all’azienda dall’anomalo numero di sinistri registrato negli ultimi 37 mesi, 730 in totale, dato che ho trasmesso, per gli opportuni provvedimenti, alla Procura della Repubblica.
- l’improduttività dei ricavi che non sono convenienti rispetto ai costi operativi;
- la mancata assegnazione da parte della Regione Calabria dell’incremento della produzione chilometrica annuale.

La situazione finanziaria di AMC è grave per lo stato di insolvenza, documentato dai provvedimenti giudiziari di ingiunzione o di esecuzione forzata e testimoniata dalle proteste del personale per il ritardo nei pagamenti.
Le principali criticità debitorie di AMC sono:
la totale mancanza di liquidità, avendo l’azienda utilizzato 2 milioni di euro su una massima esposizione di 2milioni100mila euro con la BNL che anticipa i futuri ricavi;
tale massima esposizione non sarà compensata dalla trimestralità regionale luglio-settembre che è inferiore allo scoperto anticipato dalla banca;
con il Monte dei Paschi di Siena è stata già raggiunta la massima esposizione di 1 milione di euro, garantita da un equivalente titolo acquistato anni addietro da AMC;
sono stati notificati decreti ingiuntivi per 1 milione 426mila euro.
E’ stato altresì notificato un pignoramento esecutivo in via amministrativa di 239mila euro da parte di Equitalia su un credito vantato da AMC presso la Regione Calabria per ritenute alla fonte non versate nell’anno 2006.
Gli esperti da me consultati sostengono che esiste concretamente il rischio di un collasso finanziario di AMC che porterebbe prima al blocco delle attività e probabilmente ad azioni giudiziarie per dichiarare l’insolvenza e l’incapacità finanziaria della società.
La ricostruzione del capitale sociale – strada obbligata – non è una misura sufficiente, se non si mira ad una svolta aziendale che persegua il raggiungimento dell’equilibrio del conto economico annuale, allo scopo di evitare che le risorse aggiunte siano dilapidate da una perdita strutturale e costante.
Alle drammatiche difficoltà economiche e finanziarie, bisogna aggiungere la bassa qualità del servizio offerto e l’assenza di una struttura tecnico-amministrativa professionalmente qualificata. Si pensi che in AMC non esiste alcun dipendente laureato, se si esclude il direttore generale, oggi amministratore unico.
I bus viaggiano vuoti, l’età media degli automezzi è di 12 anni, mancano all’appello 24 operatori per coprire tutti i turni del programma.
Per fronteggiare questa emergenza aziendale, rappresentando il socio unico dell’Azienda, ho preso atto delle dimissioni del Consiglio d’amministrazione in carica ed ho nominato Amministratore Unico il direttore generale avv. Antonio Izzo, manager di provate qualità, avendo fino a poco tempo addietro direttore generale del Dipartimento Trasporti della Regione Calabria.
All’avv. Izzo vengono affidati importanti e delicati compiti: quello di attuare una strategia aziendale che ottimizzi le risorse e riduca i costi, ma soprattutto di intessere con la Regione Calabria un confronto sulle nuove prospettive del trasporto su gomma sul territorio regionale, alla luce della volontà di Ferrovie della Calabria di cedere alle Municipalizzate di Catanzaro e Cosenza le linee extra-urbane.
La scelta dell’Amministratore Unico, in linea con le indicazioni del precedente Consiglio Comunale, è apparsa la prima risposta all’emergenza.


3 C – “AMBIENTE & SERVIZI”
Particolarmente critica appare la situazione della Società “Ambiente & Servizi”, nata nel 2002 con capitale misto privato (49%) e pubblico (51%) su iniziativa del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale, con il compito di effettuare la raccolta differenziata in un territorio extra comunale denominato ATO 2, di cui Catanzaro era capofila di 28 Comuni.
Tutto voi conoscete le vicende che hanno portato nel gennaio del 2010 all’uscita del socio privato “Salvaguardia ambientale” di Crotone.
Tuttora la “Ambiente&Servizi” è una società a totale capitale pubblico in quanto tre successive gare ad evidenza pubblica per la cessione del 40% delle quote messe all’asta dal Comune di Catanzaro. Dei 28 Comuni inizialmente facenti parti dell’ATO 2, sono rimasti solo il Comune di Catanzaro e quello di Borgia.
Le condizioni attuali della società sono al limite del fallimento, come ho potuto verificare direttamente nel corso di ripetuti incontri con il management, con i sindacati e con il personale, per la quantità di debiti accumulata con fornitori e dipendenti, valutabili in oltre 2 milioni di euro.
La situazione è aggravata dalla difficoltà ad incassare dagli altri Comuni le somme per i servizi effettuati negli anni precedenti, fenomeno questo che ho sottoposto all’attenzione e alla sensibilità del Signor Prefetto.
La percentuale della raccolta differenziata resta molto lontana dalla media nazionale del 45%: si pensi che nel mese di febbraio 2011 ha toccato il fondo con appena l’8%. Attualmente, la società esegue esclusivamente la raccolta di vetro, carta, plastica e alluminio depositata nei contenitori stradali.
La gestione del personale è apparsa inadeguata e insufficiente, soprattutto tenendo conto dell’anomalo rapporto tra unità lavorative e popolazione servita (i 36 dipendenti in servizio erano stati previsti per la popolazione di 28 Comuni, mentre oggi è solo il Comune di Catanzaro a farsene interamente carico).
Altro nodo critico è la chiusura dal 30 giugno 2010 del Centro di Raccolta di località Pistoia, gravato da enormi problemi strutturali, situazione questa che ha creato gravi perdite economiche ad “Ambiente & Servizi” in quanto sono venuti meno i corrispettivi erogati dal CONAI.
Numerosi servizi sono stati chiusi o sospesi, come la raccolta “porta a porta” della carta presso scuole ed enti pubblici; il ritiro a domicilio degli ingombranti; il ritiro delle pile esauste e dei farmaci scaduti; il servizio di lavaggio dei cassonetti; il ritiro delle apparecchiature elettroniche ed elettriche.
L’enorme debito accumulato nei confronti dell’Impianto tecnologico Trattamento Rifiuti di Alli ha più volte creato problemi di conferimento della raccolta differenziata, causando la sospensione del servizio con enorme pregiudizio per i cittadini.
Nei giorni scorsi sono dovuto intervenire direttamente con il Commissario Straordinario per l’Emergenza Ambientale, generale Melandri , allo scopo di sbloccare il conferimento di differenziata da parte di “Ambiente&Servizi” e fare ripartire il servizio.
La pur indispensabile ricapitalizzazione della società, necessaria ad assicurare la continuità del servizio e le spettanze ai dipendenti fino al 31 dicembre, non esime l’Amministrazione comunale a indicare in tempi strettissimi una drastica soluzione:
rimettere in sesto una società ai limiti del fallimento, con un nuovo management e creando le condizioni per un suo rilancio, oppure liquidarla e bandire conseguentemente una gara per l’affidamento del servizio nel triennio 2012-2014, salvaguardando i diritti dei lavoratori.
Entrambe le soluzioni non possono prescindere da un recupero funzionale del Centro Raccolta-isola Ecologica.
Questa Amministrazione, in una delle sue prime riunioni di Giunta, ha già approvato il progetto preliminare per la realizzazione, nell’area dell’ex mercato generale di contrada Pistoia, di un centro di raccolta rifiuti non pericolosi, che avrà la funzione di stoccaggio temporaneo di materiali riutilizzabili conferiti tramite il servizio di raccolta differenziata. La somma occorrente, 150mila euro, troverà copertura finanziaria tramite l’avviso pubblicato dalla Regione per l’assegnazione di contributi finanziari per la realizzazione o l’adeguamento di centri di raccolta a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani.


4 C – “CATANZARO SERVIZI”
La Catanzaro Servizi S.p.A. nasce nel 2000 come società mista tra il Comune di Catanzaro ed Italia Lavoro S.p.A., diventando operativa nel 2001 con l’affidamento di diversi servizi pubblici locali, tra i quali la “manutenzione del verde”, i “servizi cimiteriali”, la “lettura dei contatori dell’acqua”, la “gestione degli impianti sportivi” ed altri.
Dal 2006 il Comune di Catanzaro è diventato l’unico azionista, avendo acquisito le quote cedute da Italia Lavoro.
Oggi la Società è uno strumento operativo del Comune di Catanzaro, una sorta di società in house con 170 dipendenti, che eroga servizi pubblici locali in virtù di contratti che impegnano l’Amministrazione per 3 milioni 372mila euro.
La società ha chiuso l’esercizio 2010 con un piccolo utile di 3.525 euro, ma c’è da ribadire che al sostanziale pareggio concorre in maniera evidente il finanziamento della Regione Calabria per la stabilizzazione di 71 lavoratori ex Lsu/Lpu che, come tutti sanno, terminerà alla fine del 2012.
Le stime degli esperti ci dicono che dall’esercizio 2013 il bilancio della Catanzaro Servizi, se non interverremo con misure drastiche di riorganizzazione aziendale e di riordino dei compiti e delle funzioni, comporterà una perdita secca di 1 milione 600mila euro.
L’azienda presenta luci ed ombre, queste ultime da individuare nella scarsa efficacia e produttività di taluni servizi, mentre l’utilizzazione dei 71 ex LSU/LPU a supporto degli uffici comunali va completamente rivisitata.
Il personale stabilizzato va collocato organicamente nell’organizzazione dei servizi dell’Ente anche in considerazione del continuo esodo di dipendenti comunali e dalle oggettive difficoltà ad operare il turn over.

Il Centro Espositivo Fieristico – L’acquisto di Parco Romani
All’interno della problematica di “Catanzaro Servizi”, occorre dare conto delle attività svolte dalla Società, quale soggetto attuatore, per la realizzazione del Centro Espositivo Fieristico, da finanziare con finanziamento del Ministero delle Attività Produttive dell’importo di 5 milioni di euro. Nella passata legislatura, come alcuni Consiglieri ricorderanno, il Consiglio Comunale in data 8 maggio 2008, con delibera n.22, confermava l’individuazione dell’area per la realizzazione del Centro Espositivo Fieristico in località Germaneto, di proprietà della ditta GEPA srl, per una superficie complessiva di circa mq 58.300, opera da finanziare con risorse del Ministero delle Attività Produttive.
Il Consiglio approvava contestualmente il progetto definitivo, redatto dal settore, dell’importo complessivo di 5 milioni 36mila euro e stabiliva che l’approvazione del progetto definitivo costituiva adozione di “variante” allo strumento urbanistico e che decorrevano da quel momento i vincoli preordinati all’esproprio.
Il Consiglio Comunale dichiarava la pubblica utilità dell’opera, demandando all’ufficio espropri gli adempimenti consequenziali.
Successivamente, furono attivati dagli uffici preposti i provvedimenti espropriativi.
L’ufficio legale del Comune, a seguito dell’opposizione della proprietà del suolo che contestava la quantificazione dell’esproprio, attivò l’arbitrato che, a quanto risulta, è ancora in corso.
In data 15 marzo 2011 il Tavolo di Concertazione, regolarmente convocato dal Consorzio Catanzaro 2000, soggetto responsabile del Patto Territoriale di Catanzaro e peraltro in fase di liquidazione, proponeva di acquisire un immobile già disponibile, individuando tale immobile in Parco Commerciale Romani, in alternativa alla costruzione ex novo sulla predetta area sita in località Germaneto.
In data 16 maggio 2011, alle ore 14,45 – lo dico senza polemiche, a soli 15 minuti dall’apertura delle urne – l’Assemblea dei soci della Catanzaro Servizi – presente l’arch Cantisani, in rappresentanza dell’azionista unico - Comune di Catanzaro, in forza di specifica delega scritta del sindaco on. Rosario Olivo, ma anche in qualità di commissario liquidatore del Consorzio Catanzaro 2000 e di Responsabile dell’Unità Risorse Esterne del Comune – deliberava di approvare espressamente il programma di investimento per la realizzazione del Centro Espositivo Fieristico, autorizzando l’Amministratore Unico, arch. Grillo, a costituirsi in atti per l’acquisto del quoziente immobiliare dalla società proprietaria del complesso Parco Romani per una spesa di 5 milioni 988mila euro, impegno finanziario superiore al finanziamento in quanto il contributo ministeriale non include l’IVA pari a 951mila euro.
L’acquisto è stato successivamente perfezionato con atto notarile presso lo Studio Rocco Guglielmo di Catanzaro.
La complessità dell’operazione compiuta da Catanzaro Servizi su proposta del Tavolo di Concertazione e su espressa delega del Sindaco on. Rosario Olivo, e senza tenere minimamente conto delle Delibere assunte dal Consiglio Comunale che si determinava in modo diverso impone una specifica riflessione da parte del Consiglio Comunale ed ho pertanto intenzione di sottoporre la pratica alla discussione in una delle prossime sedute affinchè l’Assemblea, avendo già prodotto atti nella passata legislatura, possa determinarsi al meglio nell’interesse dell’Ente e della collettività.

5 C - FONDAZIONE “POLITEAMA- CITTA’ DI CATANZARO”
La Fondazione Politeama-Città di Catanzaro, partecipata anche da Provincia di Catanzaro e Regione Calabria, gestisce le attività del Teatro Politeama.
Pur riconoscendo la specificità della Fondazione e dei compiti assegnati, nonché lo sforzo compiuto dal 2002 ad oggi per affermare il ruolo del Politeama in campo regionale e nazionale, l’entità del contributo annuale da parte del Comune è tale da richiedere una maggiore rigorosità nella spesa e un maggiore impegno del management nella ricerca di partner privati.
C’è da premettere che la Fondazione Politeama ha utilizzato la gran parte del Fondo di Dotazione al 31 dicembre 2010 per ripianare il disavanzo della gestione dell’anno precedente pari a 1 milione 892mila euro.
Allo stato, il bilancio della Fondazione Politeama mostra una situazione finanziaria netta al 30 giugno 2011 così costituita:
situazione debitoria di 1 milione 46mila euro, di cui 430mila euro di esposizione bancaria e 660mila euro di debiti verso fornitori a fronte di crediti per 806mila euro, nel cui conteggio è compreso il 50% del contributo annuale del Comune, il 50% per contributo annuale della Provincia e i crediti vantati verso la Regione Calabria per i contributi 2010 per i Teatri Capoluogo e per la Rassegna Internazionale la grande Musica per il cinema.
Il saldo negativo, se teniamo conto del 50% del contributo annuale stanziato dal Comune, è di 240.480 euro.
Risulta evidente che senza il restante 50% del contributo annuale del Comune la Fondazione resterebbe sostanzialmente senza risorse per allestire la prima parte del cartellone.
Al management della Fondazione Politeama chiederemo pertanto di utilizzare il contributo annuale e i crediti vantati nei confronti della Regione Calabria per arrivare al 31 dicembre 2011 con il ripiano dell’esposizione debitoria e di programmare quindi una stagione artistica molto più contenuta nei costi e più rispondente alle esigenze del pubblico pagante.

6 C – “CATANZARO 2000”
Il Consorzio “Catanzaro 2000”, di cui fanno parte oltre che il Comune di Catanzaro, la Provincia, la Camera di Commercio e vari Enti, ha gestito il Patto Territoriale di Catanzaro, alcuni PIP e attività di formazione.
Attualmente risulta in liquidazione, avendo esaurito la sua mission.

7 C – “SOCIETA’ ARGENTO”
E’ la società nata per acquisire alcuni immobili al patrimonio comunale. Non comporta particolari spese e, in prospettiva, potrebbe essere utilizzata per una più agile e moderna gestione del patrimonio comunale nel suo complesso.

1 D - L’emergenza ambientale
Catanzaro vive un’emergenza ambientale dovuta – lo attestano gli esperti e lo attestano i numeri – dovuta allo spezzettamento delle competenze tra le varie aziende e, naturalmente, per lo stato di crisi della partecipata che si occupa della raccolta Differenziata.
Basti, ad esempio, citare la questione della rimozione dei cosiddetti Rifiuti Ingombranti, la cui competenza non è definita tra AIMERI e Ambiente&Servizi, creando non pochi disagi ai cittadini.
Abbiamo trovato una Città sporca, non curata, seppellita dalle erbacce e costellata di discariche abusive, con molti nodi strutturali (vedi depuratore) non adeguatamente affrontati.
Nel servizio di Nettezza Urbana, affidato con gara alla ditta AIMERI di Rozzano, emergono criticità nell’organizzazione, soprattutto in ordine ai due problemi: il diserbo e l’eliminazione di discariche abusive.
Il diserbo resta la nota dolente del servizio, sia per la carenza di operatori, sia per l’inadeguatezza dei mezzi tecnici (si pensi che non c’è in dotazione il mezzo meccanico BobCat normalmente utilizzato per velocizzare il diserbo ai bordi delle strade).
Delle carenze nella Raccolta Differenziata ho già parlato a proposito della situazione della “Ambiente&Servizi”.
Infine, la situazione dell’Impianto Tecnologico di Trattamento Rifiuti di Alli, di cui la Regione è proprietaria: nonostante la situazione sia sotto controllo e non presenti particolari rischi, si registrano comunque inconvenienti tecnici e amministrativi che rallentano in alcuni casi impediscono il costante conferimento degli RSU e della RD.
Infine, il depuratore del Corace. L’impianto alla foce del fiume si sta rivelando sempre più inadeguato e insufficiente. Occorrono immediati investimenti per migliorarne l’efficienza ed eliminare lo sgradevole lezzo che viene prodotto e causa gravi disagi alla popolazione di Lido e ai vacanzieri. La realizzazione del nuovo depuratore, più a valle, appare impervia, visto che sono andati a vuoto alcuni banda di gara che prevedevano la compartecipazione dei privati.
E’ molto probabile che il finanziamento per il nuovo depuratore, stante l’impossibilità di appaltare l’opera, sia a forte rischio.
Gli esperti sostengono che più produttivo sarebbe operare investimenti sull’impianto attuale, poiché il nuovo depuratore dovrebbe vedere la compartecipazione dei privati per 5 milioni di euro e quindi non è ritenuto economico.
Serve, dunque, una svolta nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, spazzamento delle strade, raccolta differenziata, smaltimento, cura del verde, che devono essere condotti con criteri manageriali, tramutando il “rifiuto” in una “risorsa” che può essere venduta o trasformata.
La raccolta differenziata di plastica, vetro e carta, va fatta con il sistema porta a porta, sostenendola con incisive campagne di informazione e di educazione ambientale, e introducendo dei sistemi premianti per i cittadini che collaborano attivamente alla buona riuscita.
La corretta gestione del “bene-rifiuto” consente di ridurre o contenere i tributi e investire le nuove risorse in tecnologie e nuova occupazione.

1 E - L’emergenza scuole
Il Comune è proprietario di 62 edifici scolastici che ospitano scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di I grado.
Le verifiche antisismiche avviate su un primo gruppo di edifici (11) hanno attestato che 3 plessi (Passo di Salto, Chimirri e Casciolino) non hanno i requisiti minimi e pertanto ne è stata decretata la chiusura, determinando uno stato disagio diffuso tra le famiglie.
La chiusura del plesso di via Forni (X circolo) ha comportato il trasferimento di 600 alunni, mentre quella di Casciolino ha comportato il trasferimento di 350 alunni.
Tutti voi ben sapere quali problemi ha creato la chiusura della “Chimirri”, compresa la “guerra dei locali” con l’Accademia di Belle Arti e la Scuola media Mazzini.
La situazione per quanto riguarda i tre edifici chiusi appare molto compromessa: per Casciolino i lavori non sono ancora completati, mentre per Passo di Salto si attende la rimodulazione del Contratto di Quartiere per finanziare i lavori necessari e che comportano una spesa di 2 milioni di euro. Per la Chimirri la situazione è ancora più pesante perché occorrerebbe reperire una somma di poco inferiore ai 3 milioni di euro.
Si ha ragione di ritenere che altri edifici da sottoporre a verifica presenteranno analoghi problemi.
Delle sale refettorio solo 5 su 20 sono a norma, tanto che l’Azienda Sanitaria Provinciale ha comminato numerose sanzioni a carico del Comune per un totale di 36mila euro. Il servizio-mensa, che dovrebbe partire il prossimo ottobre, risulta fortemente a rischio.

Non è retorica, dunque, parlare di emergenza-scuole nella città di Catanzaro.

Il nostro massimo impegno sarà rivolto a garantire la sicurezza degli edifici che ospitano le scuole di competenza dell’amministrazione comunale: scuole dell’infanzia, elementari e medie inferiori. A tal fine si istituirà immediatamente una task-force che procederà alla verifica dello stato di sicurezza, di agibilità e di efficienza degli edifici scolastici, per poi programmare un piano di interventi strutturali.
Tutti gli edifici andranno adeguati, con un piano pluriennale e sulla base dei finanziamenti disponibili, alla normativa vigente in materia anti-sismica, e alle norme per l’ottenimento delle certificazioni sulla prevenzione incendi. Andranno rimosse tutte le situazioni di coabitazione e di insufficienza di aule che hanno determinato situazioni insostenibili per gli alunni e le loro famiglie.
Si lavorerà per dotare gli edifici dei servizi e degli spazi necessari per un ottimale svolgimento delle attività didattiche, come palestre, aree gioco, laboratori, verde attrezzato, sale multimediali. Parallelamente agli interventi di adeguamento strutturale, si provvederà a migliorare la qualità dei servizi, a cominciare dal servizio mensa e dal servizio trasporti.

1 F – L’emergenza Gestione del Territorio
La vastità del territorio comunale, di oltre 10mila ettari, impone uno sforzo straordinario all’Amministrazione.
Lo stato attuale delle reti – stradale, idrica e fognaria – è assolutamente preoccupante, anche in relazione alla scarsità delle risorse disponibili.
La cifra effettivamente disponibile per la manutenzione delle strade, al netto di spese generali e Iva, è di 470mila euro all’anno per una rete lunga quasi 1000 chilometri e per un sistema di smaltimento delle acque meteoriche costituito da migliaia di cadotoie, pozzetti, oltre che da decine di chilometri di condotte e canali.
Le condizioni di degrado delle strade sono accentuate dalle perdite idriche e fognarie dovute alla vetustà delle condotte e dai continui danni provocati da interenti privati abusivi.
Le risorse previste in bilancio per la manutenzione ordinaria della rete idrica (959mila euro) e per quella fognaria (748mila euro) consentono solo di tamponare le emergenze.
L’intero settore va profondamente rivisto sotto l’aspetto organizzativo e di reperimento delle risorse.

1 G – Il preliminare di acquisto del Teatro Masciari
Uno degli atti compiuti dalla precedente Amministrazione che impegnano in maniera anomala il Comune di Catanzaro per la considerevole cifra di 4 milioni di euro è il cosiddetto preliminare di acquisto del Cinema-teatro Masciari.
Il preliminare di acquisto del Masciari è inefficace e quindi illegittimo perché sottoposto a condizione sospensiva.
Infatti, detto contratto è annullabile ad istanza del Comune per i seguenti motivi.
Il Sindaco, nonostante sia il rappresentante legale dell’Ente, non è legittimato alla stipula di contratti di acquisto immobiliarie quindi anche agli atti che obbligano detti acquisti.
Tale facoltà è demandata ai sensi dell’ex art. 107 del TUEL ai dirigenti.
Sempre ai sensi dell’art. 42 lettera I del TUEL, gli acquisti immobiliari, e quindi anche gli atti che li obbligano, vanno di regola preventivamente autorizzati dal Consiglio Comunale il che, nella fattispecie, non è avvenuto.
Anche a volerla fare passare per una funzione di ordinaria competenza della Giunta, occorre sempre il passaggio in Consiglio Comunale per la quota di copertura finanziaria sulle casse comunali.
Manca inoltre una delibera di Giunta che dia mandato alla stipula del preliminare.
Manca infine l’approvazione da parte della Regione Calabria per la quota di copertura finanziaria gravante sulle risorse PISU.

Pur riconoscendo il valore storico ed architettonico del Masciari, appare evidente la scarsa convenienza dell’operazione che, oltre alla somma necessaria per l’acquisto, comporterebbe una spesa enorme per la ristrutturazione, senza contare la difficoltà di gestire – oltre al Politeama che già pone problemi finanziari notevoli – un secondo teatro pubblico cittadino.

Utilizzare 4 milioni di euro per un teatro in pessime condizioni conservative che comporterebbe lavori per almeno altri 10 milioni di euro, se si considera anche l’adeguamento antisismico, è un elemento quanto meno di riflessione per un Ente che, come abbiamo visto, è gravato da una situazione finanziaria non rosea.
La vicenda Masciari mi è utile per annunciare che, in accordo con la Regione Calabria, ci muoveremo per una rimodulazione – che sarà quella definitiva – dei PISU, orientandola verso soluzioni che concretamente producano effetti positivi per la collettività.

I PRIMI 50 GIORNI – LA MATERIALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA ELETTORALE

Tutti gli Esecutivi misurano solitamente la loro efficacia e la loro capacità realizzativa nei cosiddetti “primi 100 giorni”.
L’entusiasmo, la passione e il profondo amore per la mia città mi hanno consentito di dimezzare questo termine convenzionale e di potere tracciare un primo bilancio già nei “primi
50 giorni”.
Ho utilizzato tutte le mie energie in questa prima fase di lavoro per affrontare una serie di emergenze e , nel contempo, gettare le basi per la materializzazione del progetto programmatico.
Si può dire, con una battuta, che il programma elettorale premiato dagli elettori si è rapidamente concretizzato in una serie coordinata di interventi che hanno toccato molte delle criticità cittadine.
Ogni intervento di emergenza contiene in nuce un indirizzo più generale per la soluzione dei problemi: posso pertanto affermare di essermi mosso all’interno di un progetto più vasto, di vaste prospettive, i cui obiettivi sono ben chiari.
E’ del tutto evidente che l’analisi dell’esistente e il lavoro svolto sul campo hanno consentito di adeguare e rendere ancora più concreto e rispondente alla realtà il programma elettorale.

Ma c’è un aspetto che mi preme maggiormente sottolineare:
la tempestività e l’efficacia con cui la nuova Amministrazione ha affrontato e risolto alcune questioni che si trascinavano da anni ha contribuito a ricreare un clima di rinnovata fiducia tra i cittadini e l’Istituzione che risulterà molto utile nel cammino difficile che ancora ci aspetta.

Sul piano istituzionale, abbiamo intessuto nuovi e più stretti rapporti con il Governo nazionale, con la Regione Calabria e la Provincia, realizzando una “filiera” che sta producendo ottimi risultati.

Soprattutto con la Regione Calabria , abbiamo avviato un nuovo metodo di lavoro, mettendo direttamente in relazione i nostri dirigenti con quelli dei Dipartimenti regionali allo scopo di superare ostacoli e lungaggini che paralizzano o rallentano le pratiche.

 

 

 

I PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI NEI PRIMI 50 GIORNI SONO I SEGUENTI:
per quanto riguarda l’ambiente:
- La bonifica ambientale della pineta e del lungomare di Giovino, venendo incontro ad una primaria esigenza degli operatori turistico-balneari. Un’azione coordinata che ha coinvolto vari soggetti pubblici e privati (Afor, Catanzaro Servizi, Aimeri, Ambiente e Servizi) che ha consentito di bonificare un’ampia area, compresa la spiaggia, e di effettuare per la prima volta dopo 30 anni la potatura della pineta.
- L’ eliminazione della strada della polvere attraverso una pavimentazione ecologica di gradevole impatto visivo. L’intervento sarà completato con la rivisitazione e l’attuazione del progetto a suo tempo redatto dall’Amministrazione.
- La manutenzione straordinaria del verde sul lungomare storico di Lido;

- Il Piano straordinario della pulizia che ha permesso, nell’arco di 10 giorni, di normalizzare la situazione soprattutto nei quartieri periferici, anche se gli standard ottenuti sono ancora lontani da quelli che abbiamo in mente di ottenere.

- La presentazione alla Regione Calabria del progetto per il recupero del Centro di Raccolta della Differenziata nell’area degli ex Mercati Ortofrutticoli

- Il progetto di demolizione e bonifica dell’ex cementificio di Sala

Con l’Italcementi è stata avviata una trattative legata alla demolizione dell’ex cementificio di Sala, un’area industriale molto vasta che al momento è solo fonte di preoccupazione ambientale. Le ipotesi sul tappeto sono due: demolizione e bonifica dell’area da parte dell’Italcementi che ne resta proprietaria; cessione al Comune di Catanzaro che si assumerebbe gli oneri della demolizione, trasformando l’area in Autostazione o in Parcheggio Polifunzionale in raccordo al Sistema Ferroviario Metropolitano oppure in un grande parco pubblico.

- Il censimento delle carcasse di auto abbandonate che ha permesso di individuare ben 62 vetture sul territorio e l’inizio della procedura per l’identificazione dei proprietari;

- Il servizio di apertura di tre bagni pubblici: Villa Trieste, Scesa Leone, piazza Matteotti attuato con la Catanzaro Servizi;

 


per quanto riguarda le infrastrutture:

Le attività per il Porto di Casciolino
- il bando per la sistemazione dei pontili galleggianti che ha consentito di assegnare cinque specchi d’acqua per complessivi 150 posti barca; in questi giorni, i pontili sono in fase di montaggio;
- l’inserimento del Porto di Casciolino nell’Accordo di Programma Quadro Stato-Regioni, impegno questo assunto dal Presidente Scopelliti e dal sottosegretario alle infrastrutture on. Aurelio Misiti;
- la verifica della situazione degli espropri per evitare complicazioni e lungaggini all’appalto per il completamento;
- l’avvio della nuova progettazione esecutiva per il completamento dell’opera, affidata all’Ufficio Opere Marittime della Calabria, con la previsione di spesa di 20 milioni di euro;
- la predisposizione di un progetto-stralcio, per un importo di 5 milioni di euro, per il radicamento del molo di sottoflutto, la realizzazione dell'innesto con la strada esistente oltre ai lavori complementari;
- l’affidamento all’ANCI della progettazione del Piano di Gestione del Porto, strumento propedeutico alla concessione dei finanziamenti.


per quanto riguarda l’acquisizione degli grandi contenitori abbiamo ottenuto risultati straordinari e forse impensabili:
- la disponibilità gratuita ed immediata dell’ex Ospedale militare che il Ministero della Difesa, su nostra proposta, inserirà nel piano delle alienazioni e delle devoluzioni e che, nelle more, ci sarà immediatamente affidato per la sua valorizzazione e la sua utilizzazione per attività universitarie e culturali;
- nei giorni scorsi, i nostri legali si sono incontrati a Roma con i vertici del Ministero della Difesa ed hanno concordato le modalità del protocollo d’intesa che già a fine settembre metterà l’ex ospedale militare nella disponibilità del Comune che dovrà provvedere alla sua riqualificazione e alla sua destinazione; si tratta, come voi tutti sapete, di un complesso immobiliare di notevole pregio e valore, con oltre 4 mila metri quadrati di superficie coperta, più 900 metri quadri di superficie scoperta;
nel condurre questa delicata trattativa con il Ministero della Difesa – e colgo l’occasione per ringraziare il Ministro Larussa – ho seguito un percorso che ci porterà, senza mettere mano a interminabili vertenze giudiziarie, ad ottenere la piena titolarietà del bene;
consentitemi, a tale proposito, una sola annotazione circa alcune polemiche venute dalle opposizioni che hanno sollevato dubbi sulla tempestività con cui il Ministero della Difesa ha accolto le nostre richieste:
per ben due anni, dal 2006 al 2008, a guidare il Ministero della Difesa è stato il Ministro del Partito Democratico on. Arturo Parisi che non mi sembra sia stato molto sensibile rispetto a questo problema e che avrebbe potuto tranquillamente concedere l’immobile ad un Sindaco del suo stesso partito.

- L’acquisizione della disponibilità di due importanti beni di proprietà della Regione Calabria insistenti sul territorio comunale e che versano in uno stato di degrado:
l’Arena Magna Graecia e una significativa porzione di Palazzo Fazzari;
grazie alla disponibilità del Presidente Scopelliti e dell’assessore Mancini, il Comune di Catanzaro entrerà immediatamente nella disponibilità dei due importanti beni con il compito di “valorizzarli;
la nostra intenzione, ne parlerò più diffusamente più avanti, è quella di recuperare l’Arena Magna Graecia, progettarne la copertura in modo da poterla utilizzare tutto l’anno e metterla a disposizione dello sviluppo del quartiere Lido e dell’intera Città;
per Palazzo Fazzari, una volta ottenuta dalla Regione la prima porzione consistente in due appartamenti per complessivi 700metri quadrati, l’idea è quella di acquisire anche l’ala che ospitava lo storico Circolo Unione e destinare l’intero stabile a sede della Giunta Regionale e di rappresentanza della Regione Calabria oppure a sede del Rettorato dell’Università o, ancora, a sede della Sovrintendenza regionale dei beni archeologici e paesaggistici.
Anche qui – consentitemelo – nessuno impediva al sindaco e alla giunta di centrosinistra di ottenere gli stessi risultati con un Presidente e una Giunta regionale del suo medesimo segno politico.

Per quanto riguarda le strutture socio-sanitarie:
- La destinazione dell’ex “Umberto I”
- Ci siamo posti, da subito, il problema della piena utilizzazione dell’Umberto I, i cui lavori di riqualificazione sono ormai ultimati. Si tratta di una struttura di grande valenza, collocata strategicamente nel cuore del centro storico.
- La nostra intenzione è di rispettare, nei limiti del possibile, la destinazione contenuta nella convenzione tra Comune e ASP, anche perché il Comune ha interesse ad utilizzare gli arredi e il materiale per un centro socio-ricreativo diurno per anziani.
- Se dovessero essere confermati, in maniera rigorosamente documentata, i divieti per un incremento dei posti letto accreditati per RSA o Case Protette per anziani o al loro trasferimento da altre strutture accreditate, la soluzione perseguibile per garantire comunque la realizzazione di una serie di servizi di natura socio-sanitaria per anziani all’interno della struttura dell’Umberto I° è quella che prevede la creazione in primo luogo del Centro diurno di eccellenza per la terza età nei locali del piano terra, con tutti i servizi previsti dal progetto originario, nonché della sede del PUA (Punto Unico di Accesso) - che costituisce una modalità organizzativa, prioritariamente rivolta alle persone con disagio derivato da problemi di salute e da difficoltà sociali (fragilità), atta a facilitare l’accesso unificato alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali - per la zona nord della Città, la cui realizzazione, concertata con i Distretti Sanitari, è prevista dal Piano distrettuale degli interventi per le persone non autosufficienti dei Distretti n. 1 e 2 di Catanzaro. Nei locali del piano primo potrebbero poi collocati una serie di ambulatori medici polispecialistici a servizio prevalente della popolazione anziana, come più volte ed informalmente proposto dalla stessa ASP. Resta inteso che i costi di gestione dei servizi sopra descritti e della manutenzione della struttura sarebbero a carico dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
- In ogni caso, è mia intenzione sottoporre doverosamente all’esame e alla valutazione del Consiglio Comunale tale ipotesi di lavoro.

Per quanto riguarda l’emergenza dissesto idro-geologico di Janò:
- l’approvazione del progetto esecutivo dell’intervento integrativo di consolidamento del dissesto franoso in località Gelso-Scala del quartiere Janò.
La proposta, predisposta dal settore progettazione infrastrutturale diretto dall’ing Giuseppe Cardamone, e redatta dagli ingegneri Lanfranco Bilotti e Stefano Sgherri, è stata illustrata dall’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Calabretta e prevede la realizzazione di opere di sostegno lungo la strada provinciale 25 ed è relativo alla prima fase del Piano generale degli interventi di difesa del suolo del centro abitato di Catanzaro. La spesa complessiva è di un milione e seicentomila euro.

Per quanto riguarda il personale:

- la ripresa del confronto con i sindacati e dell’attività della Delegazione Trattante che ha il compito di sottoscrivere il Contratto Decentrato con immediati benefici ai lavoratori che da anni non percepiscono un euro di aumento;

La soluzione del Catanzaro Calcio
E sempre nell’ambito delle attività svolte nei primi 50 giorni, non voglio eludere la questione del Catanzaro Calcio, la cui rinascita è sempre stata tra i primi punti del mio programma, nella consapevolezza che la squadra di calcio non è solo uno strumento di divertimento o di semplice passione sportiva, ma è un elemento di forte impatto sociale ed economico.

Ho sempre ricordato che i tempi migliori della Città hanno sempre coinciso con i tempi migliori della squadra di calcio.

Ho lavorato intensamente per ricercare, assieme agli altri partner istituzionali, una soluzione che conferisca al Catanzaro Calcio un assetto stabile e duraturo, capace di camminare con le proprie gambe.
Una controtendenza con quello che si è fatto negli ultimi cinque anni, nel corso dei quali l’Amministrazione Comunale è stata costretta a sostenere assetti societari precari e deboli, sostituendosi nei fatti – con ingenti finanziamenti – alle responsabilità dei proprietari.
In particolare, dal 2007 al 2010 l’Amministrazione Comunale ha sborsato a favore del FC Catanzaro 1 milione 300mila euro, comprensivi dei 300 destinati all’Associazione “Tribuna Gianna” che non è riuscita a raggiungere lo scopo per la quale era stata costituita.
Alle mie sollecitazioni, rivolte in più direzioni, hanno risposto nella maniera più convincente gli imprenditori calabresi Cosentino e Romeo che hanno messo in piedi un progetto sportivo e aziendale solido. A loro mi sono permesso di assicurare il sostegno – sotto forma di sponsorizzazioni – dell’imprenditoria locale.
Le istituzioni pubbliche, dalla Regione, alla Provincia e al Comune, hanno, a loro volta, assicurato un sostegno che sarà rigorosamente finalizzato al reale raggiungimento degli obiettivi.
Ritengo che la soluzione individuata sia la migliore per evitare una drammatica situazione che ormai sembrava ineludibile: la cancellazione definitiva del calcio a Catanzaro.
Intensa è stata anche l’attività svolta per sensibilizzare i vertici nazionali della Figc e della Lega rispetto al problema della collocazione della nuova società nei campionati professionistici italiani, rispetto al quale – nonostante il mancato pronunciamento del Consiglio Federale – manteniamo un atteggiamento di prudente ottimismo.
In questa ottica, abbiamo pensato di dare un impulso ulteriore ai lavori di riqualificazione dello stadio “Ceravolo”, iniziati e programmati dalla passata Amministrazione, prevedendo anche un pieno recupero del cosiddetto “campo B” che risulterà molto utile per gli allenamenti.
In prospettiva, lo stadio dovrà diventare un impianto polifunzionale aperto 7 giorni su 7.


LE LINEE PROGRAMMATICHE (mandato 2011-2016)

Le gravi difficoltà, di natura economica, finanziaria e organizzativa, in cui versa l’Ente non impediranno, né fermeranno, la nostra ferrea volontà di costruire un modello di Città moderna, europea e nel contempo mediterranea, centro propulsore di una Calabria che può e deve cambiare.

Oggi bisogna recuperare il tempo perduto e riappropriarsi del futuro con scelte politiche precise, che restituiscano alla città il suo ruolo guardando alle variazioni e ai mutamenti di una società in pochi anni completamente cambiata.

Le linee programmatiche che presento al Consiglio Comunale e ai Cittadini - e in parte anticipate con le attività svolte nei primi 50 giorni - sono da considerare un progetto in progress, da aggiornare e arricchire costantemente attraverso il confronto con l’Assemblea, con il mondo del lavoro e della produzione, con l’associazionismo e il mondo della cultura e delle professioni.

Dovremo, naturalmente, fare i conti con le risorse. Mi pare del tutto inutile promettere opere e realizzazioni se non avremo individuato i meccanismi per finanziarle.

Un punto di partenza fondamentale per programmare l’effettiva rinascita della città passa necessariamente attraverso una concreta messa in atto del modello di Città-Regione: la città deve uscire dagli angusti confini comunali e inserirsi, da capoluogo, al centro del complesso sistema delle reali dinamiche economiche, politiche, culturali che coinvolgono un’area potenzialmente assai vasta.

Catanzaro deve diventare il
 centro di polarizzazione delle funzioni direzionali della regione, sviluppando l’identità di città di servizi in grado di 
erogare prestazioni dall’alto valore aggiunto per le migliaia di persone che quotidianamente
 affluiscono per ragioni di lavoro, di studio, di assistenza sanitaria.

Allo stesso tempo, con una programmazione organica, andranno valorizzate quelle potenzialità capaci di alimentare la crescita economica della città, dal turismo agli insediamenti produttivi, all’Università.
Attraverso una strategia ampia e organica, un disegno complessivo che investa tutti i settori, si lavorerà per migliorare la qualità della vita nella Città capoluogo, tramite il governo della mobilità urbana, il recupero di uno straordinario patrimonio immobiliare per anni abbandonato, la cura dell’arredo urbano e del verde, la pulizia, l’attenzione al decoro, la valorizzazione dei parchi e del mare, la sicurezza, il buon funzionamento dei servizi al cittadino. E ancora bisognerà migliorare l’accessibilità ai diritti: istruzione, salute, tutele sociali per i cittadini più deboli.

Bisognerà, inoltre, far diventare Catanzaro la città dei giovani, creando maggiori opportunità formative e lavorative; integrando la vita dell’Ateneo con quella della città e favorendo l’istituzione di nuove facoltà umanistiche nel centro storico; potenziando l’offerta culturale e per il tempo libero, l’accesso alla pratica sportiva, l’utilizzo delle nuove tecnologie; valorizzando l’associazionismo e il volontariato; puntando sulle politiche abitative per gli studenti e le giovani coppie; mettendo a frutto il potenziale turistico della città.

I POLI DELLO SVILUPPO: CENTRO STORICO, VALLE DEL CORACE, CATANZARO LIDO

La nuova Catanzaro si pone ambiziosamente come elemento centrale di raccordo tra Jonio e Tirreno, come riferimento forte sia dell’ampia fascia costiera jonica tra Botricello e Soverato, sia della Piana di S.Eufemia Lamezia, realizzando così al centro della Calabria un’area urbana forte e dalle incalcolabili potenzialità.

Un punto di partenza per un progetto di recupero della funzione del capoluogo, non può prescindere dal governo delle dinamiche e degli sviluppi legati alle recenti scelte urbanistiche che hanno cambiato radicalmente la struttura del territorio.

E’ facile prevedere che il grande polo del Corace avrà ripercussioni importanti sul futuro di Catanzaro e dei catanzaresi. Bisognerà quindi limitare i rischi di uno svuotamento di presenze e funzioni nel centro storico e costruire i presupposti per una proficua interazione.

Bisogna quindi mirare:
- alla ricucitura di un territorio urbano sostanzialmente policentrico, caratterizzato da saldature edilizie avvenute con finalità solo residenziali;
- alla mobilità nei centri urbani che risultano tutti gravemente penalizzati dalla situazione attuale;
- alla riutilizzazione degli edifici pubblici rimasti vuoti per cessazioni di attività e di quelli che cesseranno l’attività con il trasferimento degli assessorati regionali nella costruente Cittadella.

Andranno immediatamente individuate le attività che possono essere allocate negli edifici, che siano compatibili con il tessuto urbano e che comprendano nel centro storico le sedi di facoltà universitarie di tipo umanistico di nuova istituzione, le residenze per studenti universitari, attività di insegnamento superiore (Specializzazioni e Master), spazi per attività culturali e per il tempo libero, attività produttive del settore informatico e telematico e, prevalentemente, lo sviluppo del terziario superiore.

Ma la città di Catanzaro oggi può coltivare più che nel passato anche una certa ambizione dal punto di vista turistico, grazie alla collocazione nel golfo di Squillace, alla vicinanza con siti archeologici di notevole importanza, alla capacità attrattiva di siti e contenitori culturali di livello.

Certo occorrerà una sapiente azione di marketing territoriale e un forte impegno, una accorta politica dell’accoglienza e a una ricettività alberghiera da incentivare, ma l’idea di Catanzaro come città turistica ha basi solide e sarà sostenuta e promossa dal prossimo governo cittadino.

Il progetto della nuova Catanzaro poggia su tre pilastri: il Centro storico, il Polo direzionale della Valle del Corace, Catanzaro Lido.

IL CENTRO STORICO
Al Centro storico , oggi sostanzialmente desertificato, dobbiamo attribuire un ruolo trainante di cuore politico, culturale e commerciale della Città.
Occorre riempire il Centro storico di funzioni, potenziarne le strutture di accesso, mobilità e sosta e, nel contempo, incentivarne l’attrattività.
E’ necessario puntare su un’offerta commerciale di qualità integrata con altre attività di sicuro interesse (cultura, servizi, accoglienza), proponendo il modello di un “salotto diffuso” in cui fare shopping di qualità, passeggiate all’aperto, prenotare i biglietti del teatro, visitare una mostra, cenare nei ristoranti, trascorrere del tempo nelle caffetterie o nei pub, ascoltare musica dal vivo nei locali.

Una leva straordinaria può essere costituita dalla presenza dell’Università che, senza mettere in discussione la crescita del campus di Germaneto, può allocare nel centro storico almeno una delle sue Facoltà, quella di Giurisprudenza, la Sede di rappresentanza del Rettorato e Uffici di segreteria studenti.

Al confronto con l’Università non ci presenteremo a mani vuote, ma offriremo la disponibilità di importanti contenitori che siamo riusciti ad assicurarci nei primi 50 giorni di Governo.
Pensiamo, in prima battuta, all’ex Ospedale Militare che, con i suoi 4 mila metri quadrati opportunamente ristrutturati, potrebbe ben ospitare l’intera Facoltà di Giurisprudenza, consentendo all’Ateneo di destinare l’edificio “Giurisprudenza” del Campus alla Facoltà di Farmacia, attualmente ospitata a Roccelletta di Borgia.

Tale soluzione consentirebbe all’Università “Magna Graecia” di accorpare a Germaneto le Facoltà medico-scientifiche, sviluppandovi in pieno le attività di ricerca ad esse legate.

La Facoltà di Giurisprudenza andrebbe invece a fare parte del Sistema Giuridico della Città, collocandosi strategicamente a ridosso dei 3 Palazzi di Giustizia e in stretto riferimento alla Scuola di Magistratura che il Ministero della Giustizia ha confermato di volere istituire nella nostra Città.

Ma all’Università, che riteniamo il motore dello sviluppo cittadino, offriremo anche altre opportunità, come quella costituita dal Palazzo Fazzari che ben potrebbe essere la sede del Rettorato e di uffici centrali.

Sono sicuro che le Autorità Accademiche coglieranno questo segnale e non si faranno sfuggire l’occasione per stabilire un nesso forte con il cuore stesso della Città.

La riorganizzazione degli spazi consentirà anche di meglio definire la destinazione di altri contenitori, come l’ex Stac di piazza Matteotti e l’ex Educandato, rispetto ai quali la passata Amministrazione ha ingenerato quanto meno confusione con atti spesso contraddittori.

Sempre nell’ottica del recupero di tutti i contenitori, ho avviato un confronto con il Ministero dell’Economia per sbloccare la realizzazione della nuova sede della Guardia di Finanza che permetterebbe di liberare altri due edifici storici: il Palazzo del Rosario e la Caserma di piazza Marconi.

All’interno di questa straordinaria disponibilità di contenitori, ai quali bisognerebbe aggiungere l’ex Stella, dovremo trovare le soluzioni per le sedi dell’Accademia di Belle Arti e della Sovrintendenza Regionale per i Beni Archeologici e Paesaggistici della Calabria.

Un’altra funzione importante, che certamente contribuirà a rivitalizzare il Centro storico, è la prossima apertura dell’ex Umberto I che rafforzerà il sistema delle prestazioni socio-sanitarie-assistenziali nel centro cittadino, legando in tal modo l’Azienda Sanitaria Provinciale al nostro territorio.

Parallelamente, svilupperemo un’azione coordinata per favorire il recupero del patrimonio immobiliare nel centro e quindi rilanciare la residenzialità, oggi ridotta ad appena un migliaio di residenti, di cui molti immigrati, tra via Indipendenza e Porta di Mare.
Pensiamo, naturalmente, ad abitazioni per giovani coppie e per studenti.

Ma le funzioni che intendiamo riportare nel Centro storico e quelle già esistenti – Il San Giovanni, il teatro Politeama, la sezione staccata del Conservatorio - hanno bisogno di interventi urgenti sul sistema della viabilità, della sosta e del trasporto, senza i quali la Città finirebbe per soffocare sotto la pressione, non sostenibile, delle automobili.

Il primo provvedimento, non eludibile, per facilitare l’accessibilità riguarda la riapertura al traffico del corso Mazzini che avverrà realizzando una ZTL flessibile e a tempo salvaguardando il diritto dei cittadini di passeggiare in sicurezza.

Stiamo studiando una soluzione che ripristini la circolazione lungo l’asse del corso, riservando una significativa “finestra oraria” all’isola pedonale. Contiamo già nel mese di agosto di avviare il Piano, in maniera che il suo impatto, alla ripresa autunnale, sia più morbido e più facilmente recepito dagli utenti.
Si tratterà di una fase sperimentale e non immutabile, che valuteremo assieme ai cittadini e non solo con i commercianti, considerando che l’obiettivo di prospettiva – una volta realizzato un concreto sistema di parcheggio e di mobilità – è quello della realizzazione di un’isola pedonale stabile.

Per il sistema dei parcheggi, le soluzioni a cui stiamo lavorando sono diverse:
- la riconversione del parcheggio del Politeama, superando l’attuale antieconomica e vetusta tecnologia, con un progetto che comprenda anche l’area di via Milelli;
- la realizzazione di un multipiano nell’area dell’ospedale vecchio di via Acri;
- il completamento del parcheggio di Bellavista;
- la possibilità di realizzare un parcheggio multipiano a via Carlo V.

La valorizzazione della Funicolare, l’utilizzo delle navette, la realizzazione delle scale mobili – la cui progettazione va rivista alla luce delle osservazioni avanzate dalla Sovrintendenza e dalla Regione Calabria – completeranno la strategia per una nuova cultura della mobilità nel centro storico.

Un problema non più rinviabile – e rispetto al quale tutte le passate Amministrazioni hanno accumulato un ritardo non giustificabile – è quello della realizzazione di un’Autostazione per gli oltre 130 Bus extra-urbani che ogni giorno arrivano in Città, scaricando migliaia di pendolari e che vengono attestati in maniera vergognosa nei posti più impensati, perfino sulle rampe dalla rotatoria Gualtieri.
Abbiamo allo studio più di una soluzione che porteremo presto all’attenzione del Consiglio Comunale.

IL POLO DIREZIONALE DELLA VALLE DEL CORACE
Il Polo direzionale che sta prendendo forma nella Valle del Corace assume una funzione insostituibile nella visione della nuova Catanzaro.
La prossima apertura della nuova 106 e della Strada Provinciale, la ripresa dei lavori della Cittadella regionale (è stato riapprovato il progetto esecutivo, mentre sono stati inseriti 33 milioni di euro nel bilancio regionale), lo sviluppo del campus universitario e la realizzazione del nuovo Ospedale fanno della Valle del Corace la più importante Area Attrezzata della Calabria.
Il richiamo esercitato dalle infrastrutture esistenti o da realizzare dovrà essere gestito in maniera attenta, per evitare, diversamente, una inevitabile spoliazione di popolazione a danno del comune capoluogo e dei centri limitrofi.
E’ indispensabile mettere in campo una programmazione urbanistica unitaria della Valle del Corace che organizzi l’area.
Tale azione di governance dovrà prevedere la realizzazione di un sistema organico di servizi e infrastrutture, che assicuri uno sviluppo ordinato e funzionale dell’area ed un adeguato raccordo con il centro cittadino e i centri urbani circostanti.
Sono già stati avviati una serie di incontri che hanno visto coinvolti e partecipi il Dipartimento all’Urbanistica della Regione Calabria, l’Ufficio Urbanistica della Provincia di Catanzaro, l’Assessorato Urbanistica del Comune di Catanzaro ed i Sindaci della valle del Corace (Borgia – S. Floro – Caraffa – Settingiano) per la definizione di una strategia unitaria per lo sviluppo sostenibile dell’aera.
Nel recuperare il tempo perduto il Comune di Catanzaro dovrà garantire il proprio ruolo di attore principale in una nuova stagione di programmazione urbanistica che unitariamente e con il contributo di tutti i soggetti coinvolti dovrà prevedere la realizzazione di un sistema organico di servizi e infrastrutture, destinati principalmente al settore direzionale e produttivo, in grado di formare un grande polo direzionale di valenza regionale, strutturalmente connesso al centro cittadino attraverso la metropolitana di superficie e con il resto della regione e le grandi aree commerciali ed industriali dell’Istimo Catanzarese e del Lametino attraverso il potenziamento della mobilità verso Lamezia Terme e i suoi nodi di trasporto nazionali e internazionali (ferrovia, aeroporto, autostrada)
Elemento caratterizzante dell’area sarà il grande Parco Fluviale del Corace, che vede come soggetti promotori tutti i comuni della valle, che costituirà il polmone verde a servizio dell’università, degli ospedali, della cittadella regionale e, più in generale, di tutte le strutture di servizio che si andranno ad insediare lungo la strada provinciale di Germaneto.

Sarà fondamentale per lo sviluppo del Polo direzionale del Corace il potenziamento della mobilità verso Lamezia Terme e i suoi nodi di trasporto nazionali e internazionali (ferrovia, aeroporto, autostrada) e verso l’Area Industriale e commerciale di Marcellinara-Maida.

L’amministrazione si impegnerà anche ad accelerare la realizzazione di quei sistemi di mobilità, come il Sistema Ferroviario Metropolitano, per i quali la Regione Calabria ha confermato i finanziamenti.
A tale proposito, i numerosi incontri avuti con la Regione Calabria (Dipartimenti dei Lavori Pubblici, del Bilancio e Programmazione) e con le Ferrovie della Calabria sono serviti per individuare un percorso che potrebbe portare all’appalto dell’opera già entro la fine del 2011.

Nell’area del Corace, si dovrà dare nuovo impulso al Centro agroalimentare, il cui Mercato Ortofrutticolo rappresenta il punto di massima aggregazione del sistema agroalimentare provinciale e regionale. La struttura dovà sprigionare tutte le sue potenzialità per portare i maggiori benefici all’attività caratteristica delle imprese agricole, commerciali e di servizio che utilizzano direttamente ed indirettamente il Centro. Si dovrà pensare alla creazione di una linea del freddo, unica nella provincia, nonché alla creazione di un marchio collettivo che sia anche veicolo del nome della città capoluogo.

CATANZARO LIDO
Lo sviluppo di Catanzaro non può prescindere da quello della Marina e dalla risorsa-mare.
Il quartiere marinaro si accinge ad affrontare una notevole crescita, legata allo sviluppo del vicino polo direzionale del Corace e alla realizzazione delle grandi opere viarie, come la nuova statale 106 e la nuova strada provinciale di Germaneto, che miglioreranno l’accessibilità di Catanzaro Lido e la libereranno dal traffico soffocante dei mezzi pesanti.

Catanzaro Lido, per la sua posizione strategica al centro del golfo di Squillace, potrà essere soprattutto il motore economico dell’intera città, attraverso la piena realizzazione delle potenzialità turistiche e commerciali.

Le attività svolte nei primo 50 giorni sono servite a definire il disegno della nuova Catanzaro Lido che vedrà trasformato il suo volto grazie ad alcuni interventi strategici:
- il completamento del Porto di Casciolino che comporterà una spesa di 20 milioni di euro, impegno assunto dal Ministero delle Infrastrutture con l’inserimento nell’Apq trasporti e per il quale abbiamo già avviato la progettazione esecutiva e le attività di esproprio delle aree;
- la realizzazione sull’ex Area Teti di una struttura polifunzionale per la sosta (550 posti auto), per le attività del commercio (mercatino del giovedì, da sottrarre all’attuale vergognosa sistemazione), per attività spettacolari, per il tempo libero e quale terminal di un trenino elettrico con funzione di circolare interna;
- abbiamo già chiesto al progettista arch. Cantisani di rimodulare il progetto a suo tempo elaborato;
- il recupero dell’Area ex Gaslini da utilizzare quale II Parco della Biodiversità ed Area attrezzata per la cultura; con il curatore fallimentare dell’azienda stiamo perfezionando le procedure per la cessione dell’area industriale dismessa;
- il recupero e la riqualificazione dell’Arena Magna Graecia, di proprietà regionale, struttura che sarà presto affidata al Comune di Catanzaro per realizzare il progetto della copertura che consentirà di utilizzarla per tutto l’anno, diventando la più grande area concerti al coperto del Meridione, ma anche una struttura modulare per esposizioni fieristiche e attività sportive;
- la realizzazione del Parco Costiero di Giovino, di cui gli interventi effettuati in questi primi 50 giorni costituiscono solo la premessa. L’intera pineta di Giovino dovrà essere riqualificata e rinaturalizzata, nell’intera fascia compresa tra il porto esistente ed il futuro porto turistico sul fiume Alli. Dovranno essere ripensati gli accessi al mare e lo stesso lungomare che dovrà essere riprogettato non come parcheggio o spazio indifferenziato, lasciato all’incuria ed ai rifiuti, bensì come completamento ed integrazione dell’area a verde. La fascia a verde deve diventare il naturale complemento dei lidi e dell’arenile che in questo tratto di costa rimane ancora inalterato e di grande profondità. Il Parco Costiero deve essere dotato al suo interno di viali e passeggiate, spazi attrezzati per il gioco dei bambini e per le attività all’aria aperta, coinvolgendo gli spazi immediatamente retrostanti da destinare ai campi sportivi di maggiore estensione, a completamento delle attrezzature presenti nel Poligiovino.
- Il lungomare storico dovrà essere riqualificato con interventi strutturali. In particolare il lungomare a sud andrà prolungato sino all’area archeologica di Scolacium, ed a nord sino alla foce dell’Alli, spazio naturale di enormi potenzialità, il tutto attraverso il completamento del lungomare di Giovino, lasciato ormai da anni in abbandono, e la valorizzazione del grande parco costiero;
- il nuovo porto-canale da realizzare alla foce dell’Alli, in un contesto come quello di Giovino, oggi libero da vincoli urbani e quindi pianificabile, nel quale esistono ampi spazi per sviluppare, nel pieno rispetto delle specificità ambientali e paesaggistiche, attività di tipo alberghiero e turistico e iniziative a servizio del porto. Attorno al porto canale, opera per la quale bisogna procedere alla progettazione e al reperimento delle risorse pubbliche e private, si dovrà formare un vero e proprio polo economico e amministrativo, per le svariate attività produttive indotte dalla navigazione anche di piccolo cabotaggio. Basti pensare a tutta la rete di servizi da offrire ai diportisti attorno alla struttura portuale: dai posti barca ai collegamenti terrestri con le località turistiche interne, dagli esercizi commerciali per gli approvvigionamenti alle attività artigianali per i servizi di manutenzione e riparazione, dai servizi di noleggio delle imbarcazioni al rimessaggio invernale, alla cantieristica navale di piccolo tonnellaggio, alle officine per la manutenzione delle imbarcazioni.


Il comparto urbanistico di Giovino
L’area di Giovino-Bellino è l’ultima area ancora inedificata lungo la fascia costiera compresa tra il fiume Corace ed il Fiume Alli ed è quindi l’unica zona disponibile per la nascita di un polo turistico attrezzato di grande respiro che possa portare Catanzaro nel circuito internazionale del turismo di qualità e del diportismo nautico.
Ovviamente questo grande progetto non può essere vanificato da singoli episodi edilizi che devono rientrare in una programmazione urbanistica più generale che dovrà prevedere la nascita di un polo turistico-ricettivo a sostegno, anche economico, dei servizi e delle infrastrutture necessarie alla realizzazione del porto canale alla foce del fiume Alli.
Solo attraverso un disegno organico e funzionale dell’intera zona, che potrà essere avviato in un processo concordato pubblico-privato, si potranno garantire la grande viabilità, i servizi generali a rete, ma anche un corretto dimensionamento ed utilizzo degli spazi e dei servizi pubblici di qualità, la formazione di adeguate infrastrutture retroportuali e lo studio di un water-front sostenibile ed compatibile con il contesto ambientale di pregio che caratterizza l’area di giovino.

IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE E IL GOVERNO DEL TERRITORIO
L’ambizioso progetto di rinascita di Catanzaro necessita di strumenti urbanistici moderni ed efficaci che consentano il corretto governo del territorio.
Non è un caso che uno dei principali elementi di preoccupazione elencati all’inizio di questa relazione sia lo stato di paralisi e di confusione che caratterizza la fase di redazione del PSC, il Piano Strutturale Comunale che dovrà sostituire il vecchio Piano Regolatore Generale.
L’obiettivo è quello di rispettare il limite del 30 giugno 2012 fissato dalla Regione Calabria per l’approvazione del PSC.
Nel rispetto delle decisioni che saranno prese dal Consiglio di Stato sul contenzioso in atto in merito alla gara sull’affidamento della progettazione, gli uffici ed il personale interno già coinvolto nella redazione del PSC, ovvero l’Ufficio del Piano ed i tecnici interni incaricati, dovranno pervenire nel più breve tempo possibile al completamento del Piano Conoscitivo, propedeutico all’avvio dell’attività di progettazione urbanistica.
Tale seconda fase dovrà vedere coinvolte oltre ai tecnici interni all’ente, anche progettisti esterni in grado di garantire le figure professionali mancanti ed indispensabili alla redazione del PSC.
Contestualmente dovrà essere potenziato l’Ufficio del Piano per portarlo al suo ruolo principale di strumento permanente di gestione dei processi pianificatori e programmatori in grado di garantire l’attuazione dei piani urbanistici di vario livello e governare le attività di trasformazione e/o di salvaguardia e valorizzazione del territorio.
Per dare immediata concretezza ed attuazione al PSC si avvierà già da subito lo Studio del Piano Operativo Temporale (POT), comunemente detto Piano del Sindaco, in cui si indicheranno le opere pubbliche, le aree di riqualificazione urbana, le aree di sviluppo pubbliche o private a cui si vuole dare immediata attuazione secondo una programmazione negoziata e condivisa ma soprattutto voluta da questa nuova amministrazione comunale.

IL RECUPERO DELLE AREE DEGRADATE
In attuazione della Legge Regionale 21/2010 si procederà al recupero delle aree degradate o dismesse presenti in città. Si darà immediato avvio alla stesura del Piano di Settore collegato all’attuazione degli art. 8 e 9 della citata legge, proprio per arrivare al più presto al finanziamento ed alla progettazione degli interventi sulle aree inutilizzate sia di iniziativa private che pubblica.
Particolare attenzione l’amministrazione la vorrà porre, come detto nel capitolo dedicato allo sviluppo di Catanzaro Lido, sull’area dell’Ex Gaslini dove si prevede la nascita di un Parco polifunzionale sul modello di quello della Biodiversità Maditerranea.

LE ALTRE QUESTIONI CHIAVE DELLO SVILUPPO DELLA CITTA’

L’ UNIVERSITÀ “MAGNA GRAECIA”
Ho già detto che l’Università è il principale motore dello sviluppo della Città.

Tutte le azioni messe in campo nei primi 50 giorni sono state finalizzate ad un’ulteriore crescita dell’Ateneo nel polo medico-scientifico di Germaneto e ad un ritorno di parte delle sue attività nel centro storico, preferibilmente con lo spostamento della Facoltà di Giurisprudenza all’interno dell’ex Ospedale Militare.

Ai fini dello sviluppo economico, sociale e culturale di Catanzaro è indispensabile un maggiore e più fruttuoso collegamento tra l’Ateneo Magna Graecia e la città, anche tramite l’attivazione di un Tavolo permanente tra Comune, Università e rappresentanze studentesche.

Da una parte, l’Ateneo cittadino deve essere considerato il motore dello sviluppo, della ricerca e dell’innovazione, dall’altra gli studenti devono essere considerati una risorsa tanto intellettuale quanto economica a cui offrire spazi di aggregazione, di studio, di integrazione, ma soprattutto opportunità di inserimento lavorativo qualificato che scongiuri l’emigrazione.

Ad esempio, agli studenti domiciliati in città si potrà riconoscere lo status di “studente universitario” per accedere ai servizi a prezzi contenuti, così come ulteriori agevolazioni potranno essere previste per l’utilizzo dei mezzi pubblici e per l’accesso alle manifestazioni culturali.

In convenzione con l’Università, si potrebbero riconoscere crediti formativi per i giovani che svolgono attività di volontariato presso centri e associazioni specializzate nel disagio giovanile, nell’assistenza agli ammalati e agli anziani promuovendo anche, di concerto con le associazioni di categoria del mondo imprenditoriale, commerciale, artigianale, concorsi di ricerca e premi di laurea su temi di interesse per lo sviluppo della città. Inoltre, sul delicato fronte delle politiche abitative per gli universitari, si potrebbe fronteggiare la questione del mercato nero coinvolgendo direttamente in prima persona i proprietari di casa e le rappresentanze studentesche.

LA CITTA’ DEI GIOVANI

I giovani sono una risorsa indispensabile per la crescita della città, e attorno alle politiche giovanili dovranno ruotare tutti gli ambiti della città, dalla cultura alle politiche sociali, dall’economia all’urbanistica, dallo sport al volontariato.

Nell’ottica di una programmazione organica, bisogna passare dal fare “per i giovani”, al fare “con i giovani”, o meglio ancora al “consentire ai giovani di fare” nella scuola, nel lavoro, nel tempo libero.

Il contesto economico e sociale costringe i giovani a una situazione di incertezza legata ai modelli di inserimento nel mondo del lavoro, caratterizzati da un’eccessiva precarietà che spesso impedisce la realizzazione di progetti di vita e di autonomia, rendendo difficoltosa la nascita di nuove famiglie.

La nuova Amministrazione dovrà impegnarsi a sostenere i giovani che hanno un contratto di lavoro atipico e le giovani coppie che vogliono accendere un mutuo per l’acquisto della prima casa, costituendo un fondo di garanzia collaterale che possa sostenerli nell’accesso al credito bancario.

Sul tema del lavoro, bisognerà lavorare in sinergia con il Centro per l'Impiego, con le scuole, con l’università, con il mondo imprenditoriale, e programmare, in un’ottica di rete, interventi comuni di politica attiva del lavoro, diretti a migliorare il sistema della formazione, dell’orientamento al lavoro, dell’alternanza scuola-lavoro, dell’informazione e l’incentivazione dei percorsi di auto-imprenditorialità, per creare nuove e durature opportunità occupazionali.
Più specificamente, si devono promuovere:
- il potenziamento dei servizi di orientamento e consulenza per supportare in modo efficace le scelte formative, professionali e lavorative;
- il potenziamento degli interventi a sostegno dell’imprenditoria giovanile;
- la creazione di uno sportello che metta in rete amministrazione, ordini professionali e associazioni di categoria per supportare i giovani che intendono avviare un’attività professionale o d’impresa.

Bisogna promuovere gli scambi culturali e lavorativi con l’Europa e i paesi del Mediterraneo, per dare ai giovani l’opportunità di maturare esperienze in un ambiente internazionale, nonché di migliorare le loro capacità professionali e linguistiche.

Parimenti, la città dovrà accogliere studenti provenienti da altri Paesi in un’ottica di scambio culturale non limitato all’aspetto scolastico, ma guardando a una crescita culturale anche attraverso la semplice frequentazione e il contatto con realtà diverse.
E proprio con la finalità di una ricettività alternativa e complementare a quella alberghiera si può pensare al recupero di tanti immobili inutilizzati all’interno del centro storico da destinare all’ospitalità di studenti e giovani.

Sarà potenziato lo “Sportello Informagiovani”, che dovrà essere un utile ed efficiente punto di riferimento per i giovani che vogliono avviare un’attività imprenditoriale, ottenere informazioni in merito ai progetti formativi che li riguardano, attivare iniziative di carattere sociale, organizzare eventi culturali.

E, all’interno di questa politica, bisogna favorire la creazione delle “Comunità giovanili”, strutture permanenti dedicate ai giovani e organizzate da giovani, che devono diventare delle isole di creatività e socializzazione, dalle periferie al centro storico, dove già è attivo il Centro Polivalente di via Fontana Vecchia che andrà ulteriormente potenziato.
Saranno luoghi nei quali poter navigare gratuitamente in internet, leggere giornali, fare musica, teatro, cinema, sport, pittura, fotografia: spazi nei quali organizzare convegni, corsi, laboratori e dove maturare relazioni, attitudini personali e vocazioni.
Questi spazi di aggregazione giovanile saranno l’alternativa alle bande, alla disgregazione e alla solitudine. Inoltre si potrebbe pensare di destinare a questa funzione eventuali beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

In diverse aree della città - dai luoghi di aggregazione e di studio ai parchi – saranno create aree wi-fi per il collegamento a internet gratuito.

I giovani devono essere avvicinati al mondo dello sport e ciò serve a combattere la devianza e il disagio, ma soprattutto a trasmettere ai giovani le regole di vita e i valori della convivenza civile, per farne cittadini consapevoli e promuoverne la partecipazione alla vita della società.
L’Amministrazione comunale dovrà pertanto riqualificare le strutture sportive esistenti e crearne di nuove, multifunzionali, soprattutto nelle periferie. Si dovranno garantire mezzi e collaborazione alle società che promuovono la pratica sportiva di base, l’avviamento allo sport dei giovani, e la conoscenza delle discipline meno praticate.

L’ IMPIANTISTICA SPORTIVA

Abbiamo visto che la situazione dell’impiantistica sportiva in città è ai limiti dell’emergenza.

Un primo discorso prioritario riguarda lo stadio comunale “Nicola Ceravolo” che, nonostante i lavori effettuati dalla precedente Amministrazione e quelli che stiamo eseguendo attualmente, resta pur sempre un impianto obsoleto e inadeguato, molto lontano dal concetto moderno di Stadio multifunzionale, capace di vivere sette giorni su sette.

Lo Stadio multifunzionale può diventare, in prospettiva, un forte incentivo per il rilancio definitivo del Catanzaro Calcio. Il nuovo “Ceravolo” dovrà portare benefici al territorio circostante, avere strutture riqualificate architettonicamente, con zone per la ristorazione e i servizi commerciali, sale per i meeting, spazi da utilizzare per concerti e altri eventi, parcheggi che possano essere usati ogni giorno e non soltanto in occasione delle manifestazioni sportive.

Anche per lo sport, occorre mettere in rete e armonizzare le attività di tutte le strutture sportive pubbliche della città, possibilmente istituendo una cabina unica che stabilisca criteri gestionali e ticket.
Tra le priorità individuate:
- recupero e riqualificazione del PalaCorvo;
- riqualificazione degli impianti sportivi “Curto” e “Verdoliva”, del Campo Scuola, del palazzetto dello sport di via Paglia e delle altre strutture esistenti;
- realizzazione di impianti sportivi multifunzionali nei quartieri;
- realizzazione di impianti pubblici per il calcio a cinque, sport in città che annovera, nella sola serie D, la presenza di ben 14 società sportive;
- recupero funzionale e copertura dei campi da tennis di Pontepiccolo;
- avvio a pieno regime delle attività del Centro Ippico La Valle dei Mulini;

SPORT, SCUOLA E SALUTE
Il legame tra lo sport e la scuola si afferma soprattutto attraverso il coinvolgimento di tutti i bambini e le bambine delle scuole primarie in progetti che vedono le società e le associazioni sportive a fianco degli insegnanti e delle scuole.
Lo sport è una dimensione fondamentale per la crescita formativa dei più giovani. Bisogna favorire l’accesso alla pratica sportiva a costi ridotti per quelle famiglie che si trovano in situazione di disagio o di difficoltà economica, fino all’esenzione totale per i casi di maggiore povertà.
Bisogna inoltre sostenere le società sportive che svolgono attività mirata verso le persone con disabilità.
L’amministrazione dovrà, con un impegno intersettoriale che coinvolga la scuola, il mondo produttivo, il mondo dello sport e quello dell’associazionismo, realizzare programmi di lunga durata di attività motoria e sportiva da 0 a 90 anni che possano incidere profondamente nei comportamenti dei cittadini, orientare gli stili di vita al benessere e contribuire a ridurre alcuni fattori di rischio con auspicabili e futuri vantaggi in termini di salute e di economia.
Bisognerà potenziare quantitativamente e qualitativamente, attraverso progetti ad hoc, la quota di movimento giornaliera nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, in orario extracurriculare e in continuità con il curriculare, attraverso il co-finanziamento dei Centri di Attività Motorie (C.A.M.) già presenti sul territorio.
A ridosso dell’impianto sportivo polifunzionale di Giovino, potrà essere realizzato il Centro regionale di Medicina dello Sport, con il fine di dotare il quartiere marino di una struttura sanitaria di eccellenza che realizzi una piena sinergia con l’impianto sportivo ed il tessuto sociale catanzarese.

LA CITTA’ DELLA CULTURA

Catanzaro può diventare una vera Città della cultura e della creatività, delle arti e dei saperi, una città dove tantissimi giovani possono formarsi, apprendere, specializzarsi, accrescere il proprio bagaglio culturale ed esprimere la propria creatività.

Il rilancio del ruolo culturale della città è anche una grande occasione di sviluppo e di lavoro qualificato, e può offrire l’opportunità di attrarre contributi culturali nazionali e internazionali e nuovi investimenti.

Oggi le strutture citate procedono a velocità diverse e prive non soltanto di un disegno comune, ma anche di qualsivoglia dialogo anche occasionale.

Appare opportuno avviare una sinergia e una complementarietà tra le strutture museali gestite dalla Provincia (Marca e Parco Interanzionale delle Sculture) e quelle di competenza comunale,come il Complesso Monumentale del San Giovanni.

Il San Giovanni, stravolto da una gestione disarticolata ed estemporanea e privo oggi di una identità propria, deve ricercare una sua via, una linea che lo posizioni inequivocabilmente nel panorama espositivo.
Si può pensare ad una destinazione artistica, ospitando esposizioni ed eventi riferiti all’arte classica e moderna, che spazi dunque con mostre di qualità che arrivino alle soglie della contemporaneità, o accogliendo, ad esempio, esposizioni rivolte alla scienza, alla storia, alla tecnica e alle nuove tecnologie. I

In ogni caso un museo concepito sotto la guida ferma di una direzione competente e rigorosa, con una linea espositiva chiara e inequivoca, ed evitando ogni promiscuità che continui a privare il San Giovanni di una precisa identità, elemento essenziale per la credibilità e il futuro di questa importante struttura.

Il Teatro Politeama, struttura che abbiamo contribuito ad avviare nel 2002, vive attualmente una delicata situazione economica che vi ho descritto in precedenza.
Non voglio entrare nel merito delle scelte che nel recente passato hanno determinato questa situazione, né mettere in discussione le iniziative artistiche, ma ritengo che sia essenziale superare i limiti del Politeama come contenitore di eventi ed aprire la strada ad un ruolo più importante e ambizioso, con una struttura capace di lavorare con il territorio e di proporre le sue produzioni.

Per quanto riguarda il Teatro Masciari, voglio solo dire che le perplessità sollevate sull’acquisto della struttura sono dettate, oltre che dall’illegittimità delle procedure adottate, soprattutto dall’antieconomicità dell’operazione che graverebbe per oltre 10 milioni di euro, tra acquisto e ristrutturazione, sulle casse comunali, senza contare le difficoltà legate alla gestione.
L’Amministrazione, in considerazione del valore storico e architettonico dell’immobile, ricercherà una soluzione, con il coinvolgimento dei privati, per fare sopravvivere il Masciari e sottrarlo all’incuria.

Dell’Arena Magna Graecia ho già detto tutto.

Discorso a parte merita l’Accademia di Belle Arti, da ben quarant’anni presente in città e mai accolta e valorizzata per quelle che sono le sue enormi potenzialità.
In una città della cultura, quale Catanzaro ambisce ad essere, l’Accademia è una risorsa da non perdere e, risolto il problema di una sistemazione stabile, dovrà giocare un ruolo attivo avviando collaborazioni e sinergie tanto con i musei che con i teatri.

Il Comune sosterrà solide istituzioni culturali e dell’alta formazione come l’Archivio di Stato e la sezione decentrata del Conservatorio musicale e , naturalmente, la fitta rete di associazioni culturali che svolgono da anni un’insostituibile funzione di divulgazione della cultura.

Quanto alle attività di formazione, pensiamo sia necessario legarle alla vocazione direzionale, burocratico-amministrativa della città, con istituti di alta formazione nei settori della pubblica amministrazione e scuole di management per gli enti pubblici e le aziende sanitarie.
In questa ottica sarebbe auspicabile l’istituzione di una Scuola di Polizia Locale, rivolta alla formazione, all’aggiornamento e alla preparazione degli ufficiali, sottufficiali e agenti dei Corpi di Polizia Locale della Calabria.

LA CITTA’ DEL VERDE

Da città del cemento, Catanzaro deve diventare città del Verde e dei parchi.

Bisognerà puntare sulla realizzazione di nuovi grandi parchi che debbono mutuare il “modello multifunzionale” del Parco della Biodiversità e che si aggiungano a questo e alla Villa Margherita:
- il Bioparco di Siano
- il Parco costiero di Giovino
- il Parco fluviale del Corace
- il Parco ex Gaslini.

Del Parco ex Gaslini, del Parco Fluviale del Corace e del Parco costiero di Giovino ho già detto.

Molto importante per la città è il Bioparco di Siano.
Il bosco “Li Comuni”, comunemente conosciuto come la Pineta di Siano, costituito da una vasta area alberata parzialmente attrezzata, di circa 400 Ha di proprietà comunale, troverà la sua naturale e definitiva destinazione quale Bioparco di valenza regionale ed interregionale, ovvero come area destinata ad ospitare in spazi adeguati e sicuri, esemplari di fauna locale o più genericamente dell’area mediterranea, proponendosi quale attrattore di flussi turistici orientati allo svago ed alla didattica.
Il Bioparco sarà attrezzato con ampi recinti in cui gli animali potranno essere ospitati in condizioni di benessere: le esigenze biologiche e di conservazione delle singole specie saranno soddisfatte e si provvederà ad arricchire l'ambiente delle singole aree di custodia, a seconda delle peculiarità delle specie ospitate. Saranno realizzati spazi ed attrezzature specifiche per il mantenimento di alcune specie, come il farfallario, il terrario, il rettilario, laghetti e specchi d’acqua.
Saranno poi completati gli spazi per la fruizione completa del parco con piste ciclabili e percorsi di jogging: la massima sicurezza sarà garantita sia con l’utilizzo di pavimentazioni adeguate, sia con l’illuminazione della viabilità e l’installazione di impianti di telecontrollo e sorveglianza. Massima cura dovrà essere posta per il recupero del giardino botanico presente nel Parco che dovrà essere reso accessibile al pubblico.

L’ENERGIA PULITA
La grande sfida del futuro della Città riguarda soprattutto la produzione di energia pulita e rinnovabile e la corretta gestione dell’energia tradizionale, con l’adozione di misure volte alla riduzione dei consumi energetici pubblici e privati.

A tale proposito, il Comune di Catanzaro istituirà la figura, prevista dalle leggi, dell’Energy Manager, un tecnico di provata esperienza che avrà il compito di promuovere il risparmio energetico e l’introduzione di nuovi sistemi di energia pulita e rinnovabile.

In tale contesto, il progetto “Catanzaro Solare” valorizza la tecnologia fotovoltaica, capace di sfruttare al meglio la lunga esposizione al sole della Città e soprattutto dei suoi quartieri a sud.

Le azioni previste dal progetto “Catanzaro Solare” sono: estensione del fotovoltaico a tutti gli edifici pubblici di pertinenza comunale, a cominciare da Palazzo Municipale, Stadio “Ceravolo”, piscine, scuole, impianti sportivi; attenzione alla qualità energetica degli edifici; costituzione di un ufficio che assista i cittadini interessati all’installazione dei pannelli fotovoltaici; inserimento del fotovoltaico nel regolamento edilizio comunale quale condizione essenziale o privilegiata per le nuove costruzioni.
Il progetto dovrà consentire alla città di avere energia elettrica a costo zero, ma soprattutto darà un grande contributo in termini di salvaguardia dell’ambiente.

RANDAGISMO
Saranno realizzate iniziative per la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali. Innanzitutto dovrà essere realizzato un canile sanitario comunale, ubicato in una zona di facile accesso al pubblico, per favorire le adozioni dei randagi catturati e il ritrovamento dei cani smarriti, con sito web contenente tutte le informazioni necessarie e la modulistica per le richieste di affido.
Servirà poi attivare un pronto soccorso per gli animali randagi (in sinergia con il Servizio Veterinario dell’Asp). Si dovranno istituire le “colonie feline” e avviare la sterilizzazione di cani e gatti randagi, per fare finalmente diminuire il fenomeno del randagismo.
Sarà istituito un Ufficio per i Diritti degli animali, con un Garante per la Tutela degli animali, e predisposto un Regolamento Comunale di Tutela degli animali.

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
L’Amministrazione dovrà investire in nuove tecnologie rivolte a fornire servizi efficienti ai cittadini. Bisognerà puntare alla semplificazione, alla sburocratizzazione e alla velocità nella comunicazione, nell’informazione e nelle procedure.
Oltre al tradizionale accesso agli atti dell’amministrazione, il portale internet del Comune dovrà essere potenziato per offrire al cittadino, in maniera semplice e immediata, tutte le informazioni disponibili sulla vita della città, ma anche l’accesso ai servizi e la possibilità di sottoporre le proprie istanze. Pensiamo a una città digitale, nella quale allargare a gran parte della popolazione l’uso delle tecnologie come strumenti di miglioramento della qualità della vita, fornendo on line tutta una serie di servizi che oggi richiedono la presenza fisica (certificazioni, iscrizioni, pagamenti) e costruendo una rete civica che comprenda anche le informazioni di altri soggetti pubblici quali Aziende ospedaliere, Istituti di previdenza, Agenzia delle Entrate, Agenzia del territorio.

LA CITTA’ DELLA SANITA’

Catanzaro vanta la più importante dotazione di strutture medico-sanitarie della Calabria, costituita da strutture pubbliche e private di eccellenza.

Allo scopo di incrementare ulteriormente il livello di qualità dell’offerta sanitaria catanzarese, queste strutture vanno messe in rete, in modo da realizzare il modello di una Città della Salute, che sappia integrare l’assistenza alla didattica e alla ricerca.

E’ indispensabile innanzitutto un recupero di spazi sanitari di qualità sul territorio, potenziando le strutture territoriali dell’Azienda Sanitaria Provinciale: postazioni facilmente raggiungibili e fruibili da parte dei cittadini, che devono contestualmente rappresentare un filtro rispetto all’assistenza ospedaliera.

Il potenziamento del territorio e, di contro, la deospedalizzazione, appaiono quanto mai necessari se si considera che il presidio Pugliese-Ciaccio è ormai da anni divenuto il riferimento per l’assistenza sanitaria per un bacino di utenti e un territorio che va molto oltre la pertinenza comunale.

Di qui la necessità di dotare la città di un nuovo nosocomio, che sarà realizzato dalla Regione grazie all’accordo quadro della Protezione Civile nazionale e che sarà ubicato nella valle del Corace.
In tal senso saremo vigili sulla certezza del finanziamento, perché si possa programmare una struttura ospedaliera degna del terzo millennio.

Contestualmente si dovranno riconvertire gli spazi del Pugliese-Ciaccio, che in parte manterrà la funzione di presidio sanitario, con un pronto intervento al servizio del centro e della zona nord della città.

Una nuova funzione dovrà essere assegnata agli spazi lasciati liberi dal policlinico universitario Mater Domini.

Negli edifici da riconvertire, o in strutture da realizzare nella valle del Corace, dovrà trovare sistemazione logistica la nuova Sede Direzionale dell’Azienda Sanitaria Provinciale.

I professionisti del Pugliese-Ciaccio devono essere messi nelle condizioni di operare in spazi adeguati e funzionali nell’esclusivo interesse dei pazienti.
Pertanto nessuna contrapposizione o antitesi tra l’azienda Pugliese-Ciaccio e l’ASP e l’Azienda Universitaria Mater Domini e la Fondazione Tommaso Campanella: pur nella diversificazione dei ruoli, per quanto concerne la fase assistenziale, le strutture saranno sinergiche e complementari al fine di fornire una più vasta gamma di servizi al cittadino con elevazione delle prestazioni in termini sia di quantità che di qualità.

La sanità privata di eccellenza, che nella nostra Città svolge da sempre un grande ruolo per la professionalità e la competenza dimostrata, deve essere difesa, soprattutto in un momento in cui la crisi economica e le necessità del Piano di Rientro determinano condizioni di sofferenza finanziaria nelle strutture.

LE POLITICHE SOCIALI
Le emergenze sociali saranno affrontate attraverso un’azione di intervento sulle fasce deboli della popolazione cittadina, in particolare tramite:
- il potenziamento di strutture esistenti, come i centri sociali di Pontegrande, Pontepiccolo, Gagliano, Aranceto, Catanzaro Lido, e realizzazione di nuove strutture in quartieri che ne sono privi e che vivono particolari disagi socio-economici-ambientali;
- il potenziamento della rete degli sportelli informativi a servizio di immigrati, famiglie meno abbienti, famiglie con all’interno situazioni difficili e/o a rischio, razionalizzazione nella dislocazione territoriale dei servizi socio-psico-pedagogici, attivazione del servizio di mediazione familiare a sostegno e supporto della famiglia, dei minori e della genitorialità;
- il potenziamento degli interventi di assistenza domiciliare agli anziani soli, a quelli non autosufficienti ed ai disabili. Per la promozione di una cittadinanza attiva e partecipata dei diversamente abili si procederà ad una serie di interventi mirati per l’abbattimento delle barriere architettoniche per rendere più fruibile e vivibile la città, con il potenziamento dell’azione di inserimento scolastico (anche di concerto con i comuni dei distretti socio-sanitari n. 1 e 2), con l’opportunità di usufruire gratuitamente o a costi calmierati dell’ingresso presso le due piscine presenti sul territorio comunale e presso le strutture che praticano ippoterapia, tramite apposite convenzioni;
- il potenziamento e il sostegno, anche tramite finanziamenti regionali, alle strutture per minori disagiati e per donne maltrattate;
- il potenziamento della rete degli asili nido nel territorio;
- interventi mirati di contrasto alle tossicodipendenze e all’alcolismo tramite le associazioni del privato sociale;
- potenziamento delle attività sui temi di interesse del mondo giovanile, da quelli artistico e culturali a quelli sportivi e lavorativi. Un rapporto sinergico e osmotico andrà sviluppato con l’Università cittadina ed in particolare il corso interfacoltà di Operatore del Servizio Sociale, i cui studenti, completato il corso degli studi, potrebbero iniziare un percorso di tirocinio e formazione all’interno delle strutture comunali;
- attuazione di incisive politiche abitative attraverso l’adozione di un vero e proprio piano della casa, che veda da un lato la costruzione di nuovi alloggi, la bonifica dei quartieri popolari con maggiore disagio ed un’incisiva azione di riordino abitativo del patrimonio esistente. In particolare per quest’ultimo intervento sarà necessario un coordinamento costante tra l’ufficio casa del Comune e la Prefettura, la Questura, l’Aterp e le forze dell’ordine. Potenziamento dell’assistenza alloggiativa comunale per l’integrazione del canone fitto, per i cittadini che vivono in situazioni di disagio abitativo.

L’ottimizzazione dell’attività dei servizi sociali significa anche attivare la collaborazione con i soggetti che a vario titolo operano sul territorio. In questo senso, l’Amministrazione Comunale, dovrà porsi come soggetto coordinatore tra il volontariato, l’ASP, i sindacati e le imprese no-profit attraverso una consulta delle politiche sociali. In questo settore l’Amministrazione intende avvalersi della collaborazione, sia in termini progettuali che operativi, intensificandone i rapporti, delle associazioni di volontariato esistenti sul territorio.

Il volontariato, infatti, costituisce un patrimonio di valori insostituibili nella costruzione di quel welfare di comunità da cui dipendono in gran parte il benessere e la salute dei nostri cittadini. Una grande risorsa sociale e culturale che la città deve utilizzare, e che può costituire un’occasione di lavoro per le nuove generazioni che vogliano impegnarsi in attività rivolte al sociale.
Pertanto l’Amministrazione favorirà l’integrazione fra volontariato e servizi sociali in modo da poter utilizzare tutte le opportunità finanziarie previste per il settore del no- profit e dare concreta attuazione a nuovi servizi per l’infanzia, per la famiglia, per gli adolescenti, per i giovani,per i disabili, per gli anziani, per i nuovi poveri, per i sempre più numerosi extracomunitari che scelgono di vivere nella nostra città.


ATTIVITA’ PRODUTTIVE, ARTIGIANALI E RIORDINO DEI MERCATI RIONALI
Lo sviluppo economico e le opzioni occupazionali della Città non possono essere affidati alla sola funzione burocratico-amministrativa e quindi alle sole risorse che provengono dalla Pubblica Amministrazione.
Il Comune, nell’ambito delle sue competenze, svolgerà tutte le attività che favoriscano la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali, con particolare attenzione ai settori dell’innovazione tecnologica, dell’artigianato, del turismo.
Nell’ambito dell’azione di rinascita del centro storico, occorre pensare al recupero dell’antica tradizione artigiana, con particolare riferimento alla lavorazione dei tessuti.
Il sistema commerciale va qualificato e potenziato, attraverso un’offerta variegata che coinvolga non solo la grande distribuzione, ma soprattutto la rete dei piccoli commercianti che resta insostituibile nella sua funzione anche di natura sociale nel centro storico e nei quartieri.
In questa ottica, l’Amministrazione comunale procederà ad un’opera di riordino dei mercati rionali, molto frequentati dai cittadini, che sono caratterizzati da condizioni logistiche precarie, alcune addirittura vergognose anche sotto il profilo igienico.
Per quanto riguarda la realizzazione dell’Ente Fiera – obiettivo che confermiamo – occorrerà attendere le determinazioni del Ministero dello Sviluppo sul finanziamento a suo tempo accordato, nonché gli sviluppi amministrativi dell’operazione di acquisto di Parco Romani.


POLITICHE DELLA SICUREZZA
Il mancato rispetto delle regole, la percezione che ognuno può fare quello che vuole, l’indifferenza rispetto a provvedimenti che riguardano il bene comune, il vandalismo: questi aspetti, anche se fortunatamente non generalizzati, rappresentano uno dei principali mali di Catanzaro, un male che comporta non solo la vanificazione di importanti iniziative, ma anche un alto costo finanziario.

Si pensi a quanto accade alla pineta di Giovino dove, nonostante la radicale operazione di pulizia, ogni giorno vengono rinvenute quantità intollerabili di bottiglie, lattine e rifiuti di ogni genere.

Il rispetto delle regole deve essere stimolato attraverso mirate campagne di informazione, ma deve essere anche garantito da una sistematica azione di controllo e di sanzioni per i trasgressori.

Le campagne di informazione, rivolte a modificare i comportamenti scorretti, riguarderanno, tra l’altro: il vandalismo su monumenti e opere pubbliche;
l’abbandono indiscriminato di rifiuti;
la sosta selvaggia;
la violazione delle norme di decoro urbano nella conduzione di animali.

Ognuna di queste campagne deve essere accompagnata da nuove e più mirate ordinanze del sindaco che prefigurino, dopo una prima fase cosiddetta “morbida”, la “tolleranza zero” per i trasgressori.

Per quanto riguarda la sicurezza, un’attenzione particolare dovrà essere rivolta nell’azione di contrasto alla criminalità rom, che negli ultimi anni è arrivata quasi ad assumere il controllo di interi quartieri della città, soprattutto a Sud, soffocando le attività economiche con le attività estorsive, i furti e i danneggiamenti, controllando una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, minando le basi della convivenza civile con continui atti di violenza, illegalità e sopraffazione.

L’Amministrazione Comunale potrà contribuire all’impegno delle Forze di Polizia, garantendo il presidio del territorio attraverso la Polizia Municipale che dovrà - nonostante le ristrettezze economiche - essere riorganizzata, potenziata, dotata di mezzi e risorse, trasformata in un moderno Corpo di Polizia altamente professionale.

Si potrà istituire la rete dei Vigili di Quartiere: agenti a più diretto contatto con i cittadini, che assicureranno la sorveglianza e il monitoraggio delle diverse zone della città, in particolare di quelle che presentano maggiori criticità.

L’amministrazione comunale si porrà inoltre come interlocutore del governo, rispetto alla necessità di potenziamento delle forze dell’ordine del territorio: si proporrà, ad esempio, l’istituzione in città di una sede staccata del Reparto Mobile della Polizia di Stato e il potenziamento della Questura e in particolare degli uffici investigativi.
Dovrà inoltre trovare soluzione l’annoso problema del poligono di tiro a Giovino per le esercitazioni delle varie forze di polizia, incompatibile con la vocazione turistica dell’area e con l’attività dei pescatori.

La Sicurezza Urbana si realizza se i cittadini si sentono sicuri nelle case, nelle strade, nei negozi della città, tuttavia non bastano le forze dell’ordine che presidiano le strade: occorre pensare anche alla conformazione dei quartieri, all’illuminazione delle strade, ad un efficiente sistema di videosorveglianza.

La sicurezza va in ogni caso costruita all’interno di una più complessiva prospettiva di integrazione sociale e di miglioramento della fruibilità dei diritti dei cittadini, e di un governo della cosa pubblica imparziale e trasparente.

I QUARTIERI
I quartieri rappresentano una straordinaria risorsa per la Città e, abitandovi più del 70 per cento della popolazione residente, hanno bisogno di una cura e di un’attenzione particolari.
Un ulteriore elemento di rivitalizzazione della città sarà costituito dal prolungamento della tangenziale ovest dalla rotatoria di Sant’Antonio fino al campus universitario di Germaneto, ove si innesterà direttamente nel costruendo svincolo della nuova S.S. 280 (Lamezia T. Catanzaro) previsto proprio in prossimità del campus.
Si tratta di una viabilità nuova, di appena 2 km e dell’adeguamento del tratto terminale della strada provinciale esistente (Germaneto-Sala).
Questa arteria, che avvicinerà ancora di più l’Ateneo al centro urbano, costituirà, peraltro, un importante presupposto per la valorizzazione dei quartieri di Gagliano e Sant’Antonio, oggi abbandonati e impoveriti per la notevole riduzione delle attività sanitarie storicamente presenti (policlinico, case di cura private, ecc.).
Oltre che dalla tangenziale ovest, che dovrà essere dotata di opportuno impianto di illumunazione, Gagliano sarà collegato stabilmente anche attraverso il prolungamento del sistema metropolitano fino all’attuale stazione, con l’aggiunta di fermate intermedie e con interventi che ne facilitino l’avvicinamento, quali ad esempio l’eliminazione della strozzatura costituita dall’attuale sottopasso di Lenza, alla quale stiamo già lavorando in accordo con le Ferrovie della Calabria.

I quartieri lungo la valle della Fiumarella (storici e di nuova edificazione), quali Sala, Santa Maria, Pistoia, Corvo, Aranceto, ove il degrado è sotto gli occhi di tutti per carenza di infrastrutture ed ove spicca la monofunzionalità residenziale priva dei servizi più elementari, saranno migliorati innanzitutto attraverso la riqualificazione della viabilità longitudinale esistente (viale Isonzo, viale Magna Grecia, ecc.) che sarà resa più sicura con l’introduzione di rotatorie in corrispondenza degli svincoli, di opere di raccolta delle acque, con la creazione di marciapiedi, adeguatamente pavimentati ed alberati, su entrambi i lati della carreggiata.

Occorrono pure i collegamenti trasversali tra le diverse zone della valle, oggi rese quasi incomunicabili dalla Fiumarella e dalle ferrovie, favorendo la creazione di un tessuto urbano integrato lungo tutta la valle, rimuovendo la concreta percezione attuale di tanti nuclei abitati tra loro sconnessi e di difficili comunicazione reciproca.

Una funzione di collegamento la svolgerà sicuramente la nuova Statale 106 che, soprattutto con gli svincoli di Barone, Santa Maria e Germaneto, assumerà la fisionomia di “autostrada urbana” e dunque si pone il problema di armonizzarla con la viabilità esistente.

L’abitato di Santa Maria, che si identifica come baricentro geometrico di tutto il tessuto urbano della valle, sarà valorizzato per la sua centralità interrando il tracciato ferroviario, con la conseguente eliminazione dei passaggi a livello, la trasformazione dell’attuale stazione delle Ferrovie della Calabria a servizi del quartiere, attrezzati per il tempo libero con la creazione sul sedime ferroviario dimesso, di giardini, parcheggi e strade alberate che diano unitarietà al tessuto urbano del quartiere.

Interventi importanti dovranno essere realizzati a Sant’Elia e nei quartieri più a nord della città, lasciati nel più completo abbandono per quanto concerne i servizi più elementari ed i collegamenti con la grande viabilità.
Particolare attenzione andrà rivolta alla problematica legata al dissesto idrogeologico nella frazione di Ianò.
Anche Siano, che dopo la costruzione del nuovo ponte sul Musofalo è sostanzialmente integrato con la Città, e nel quale sorgeranno il nuovo liceo scientifico e la Caserma della Guardia di Finanza di prossimo appalto, sarà valorizzato attraverso la riqualificazione dell’orto botanico e della sua vasta pineta, con la realizzazione del bioparco.

In generale, la nuova amministrazione punterà alla riqualificazione dei quartieri, garantendo i servizi essenziali ai cittadini, togliendoli dall’isolamento. Integrando interventi di tipo strutturale ad interventi di tipo sociale, come la creazione di spazi di aggregazione per attività sociali, culturali e sportive, si punterà a creare dei quartieri a misura d’uomo, che siano vissuti dai giovani, dagli anziani e dalle famiglie, e che non siano penalizzati, né in termini di servizi né in termini di opportunità, della lontananza dal centro urbano.


I CIMITERI
I quattro cimiteri cittadini richiedono urgenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per quanto attiene il verde, l’arredo e la toponomastica.
Nel Cimitero Urbano ed in quello di Lido, per le parti in ampliamento, sarà necessario dare corso agli interventi di completamento delle opere di urbanizzazione e del crematorio. Per quanto riguarda l’area monumentale del Cimitero di Via Paglia si dovrà al più presto avviare un intervento di recupero architettonico e funzionale della parte storica. L’intervento di recupero e valorizzazione dovrà coinvolgere anche le tombe private, le cappelle gentilizie ed i monumenti presenti nell’area per ricostituire l’originario decoro del complesso monumentale. Agli interventi strutturali si dovrà affiancare una azione amministrativa volta all’aggiornamento del Piano regolatore Cimiteriale e del regolamento di polizia mortuaria, al potenziamento dei servizi per l’accessibilità, soprattutto per i disabili, e l’avvio di un censimento di tutte le sepolture storiche presenti nei cimiteri.

CONCLUSIONI
Signor Presidente del Consiglio Comunale,
Colleghi Consiglieri,
Cittadini di Catanzaro,
le linee programmatiche che ho esposto non possono, per ragione di cose, comprendere l’insieme delle complesse competenze dell’Amministrazione Comunale, né essere esaustive di problematiche che si trascinano e si aggravano progressivamente da anni.

Ritengo, però, che le idee esposte – in parte già messe in cantiere nella fase di avvio di questa legislatura – rappresentino una strada obbligata se si vuole fare uscire la città dal tunnel della crisi.

Ho ragionato su alcune questioni-chiave che, se opportunamente affrontate, potranno rivelarsi decisive per il futuro della nostra amata Catanzaro.

Credo molto nel senso civico dei miei concittadini che –ne sono certo – contribuiranno con i loro comportamenti al miglioramento complessivo della qualità della vita.

L’unità di intenti dovrà essere l’arma in più di questa Amministrazione che dovrà caratterizzarsi per il “fare” piuttosto che per il “parlarsi addosso”.

Ho speso la mia vita di politico e di amministratore al servizio della collettività.

Anche il motto che i miei sostenitori hanno coniato – “detto-fatto” - va inteso non come un atto di presunzione, o di supponenza, quanto come una suprema forma di rispetto per il cittadino amministrato che non può pagare, sulla sua pelle, i ritardi e le lentezze della politica.
Spero di avere inaugurato nella nostra Città un nuovo modo di fare politica e di fare amministrazione che i cittadini potranno giudicare più sul numero e sulla qualità delle realizzazioni e dei servizi offerti più che sul numero delle dichiarazioni sulla stampa, anche se ritengo fondamentale la funzione della comunicazione e dell’informazione.

Alle donne, agli uomini, ai giovani di Catanzaro che guardano a questa esperienza amministrativa con speranza chiedo di essere vicini all’Istituzione, di sentirsi soggetti attivi del cambiamento, di sviluppare quel senso dell’identità cittadina che ha fatto le fortune di tante Città nelle aree più progredite del Paese.

Tutti assieme, possiamo farcela!