Politica
Dichiarazione Roberto Guerriero sulla relazione del collegio dei revisori
CATANZARO, 24 APRILE 2014 - Repetita iuvant, ma non sempre. Alla vigilia della discussione in aula sul rendiconto di gestione 2013 ci troviamo a fare i conti con le criticità di un sistema che nemmeno la sezione regionale di controllo della Corte dei conti con le continue produttive e giuste sollecitazioni riesce a raddrizzare: il Comune di Catanzaro resta condizionato, nella sua azione amministrativa quotidiana, da difetti di gestione che si trascinano da anni. Basta guardare la relazione del collegio dei revisori dei conti a corredo della delibera relativa al rendiconto di gestione, approvata dalla Giunta Abramo il 31 marzo, che sarà all’attenzione del civico consesso nella seduta di lunedì 28 aprile, sempre che la maggioranza riesca a “raccogliere” il numero legale per la validità della seduta, e non tocchi come spesso accade, alla minoranza restare seduta ai propri scranni in maniera provvidenziale.
Il Collegio dei revisori suggerisce di attuare il regolamento comunale sui controlli interni, strutturando un organico sistema dei controlli attraverso: il completamento di un’adeguata struttura organizzativa professionale; l’avvio di procedure in grado di garantire una completa ed efficace integrazione tra il sistema informativo di programmazione e controllo ed il software di gestione della contabilità, l’adozione di un sistema di contabilità analitica. Ma anche avviare sistemi di monitoraggio per valutare la qualità dei servizi erogati, sia da parte dell’Ente che del sistema delle società partecipate. A proposito di partecipate: alla data di redazione della relazione non sono stati acquisiti i bilanci di esercizio al 31 dicembre 2013 approvati dalle rispettive assemblee.
[MORE]E se, dal punto di vista delle attività di monitoraggio degli organismi partecipati il Collegio prende atto favorevolmente dell’approvazione da parte dell’Ente di un organico regolamento sui controlli delle società partecipare, e dell’istituzione dell’ufficio per il controllo delle società partecipate, resta comunque da ribadire quanto più volte raccomandato in ordine alla gestione: il Comune deve, prima di tutto, “provvedere senza indugio soprattutto alla dismissione di quelle società partecipate particolarmente onerose per l’ente medesimo, già allo stato di produrre irreversibili squilibri di bilancio”. Questo perché, ad oggi il Collegio non riscontra ancora l’effettiva realizzazione di una strategia di superamento del mantenimento degli organizzazioni, strategia che infatti viene definita “non compiuta”. Cosa impedisce all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Abramo di mettersi in regola e togliere i revisori dall’impiccio di ripetere sempre le stesse sollecitazioni che restano inascoltate? Ci piacerebbe, ogni tanto, avere una risposta secca, chiara, senza polemiche alimentate da qualche consigliere di maggioranza pronto a fare da scudiero al primo cittadino.
Roberto Guerriero