Dichiarazione di Pasqualino Ruberto su Piano spiaggia e Psc Lamezia
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Riceviamo e pubblichiamo
LAMEZIA TERME (CZ), 14 GENNAIO 2015 - “Non si può sottacere quanto sta accadendo in città, relativamente alle decisioni di Giunta e Consiglio comunali, per ciò che attiene a due fondamentali strumenti prodromici allo sviluppo di Lamezia. Mi riferisco in particolar modo al Piano spiaggia e al Piano strutturale”.
A parlare così, Pasqualino Ruberto, leader del Movimento Labor. “La mancanza di confronto e l’assoluta improvvisazione degli attuali amministratori, ha fatto sì che si approvassero Piani direi “strategici” per il nostro territorio, con una superficialità non solo disarmante, ma segnata anche da una manifesta incapacità gestionale di chi invece dovrebbe avere uno straordinario senso di appartenenza alla propria comunità, dimostrarlo senza agire frettolosamente tanto per agire e senza nulla di costruttivo. Si prenda ad esempio la questione relativa al Piano spiaggia e alla mancanza della relativa Valutazione ambientale strategica. [MORE]
La cosiddetta Vas che questi amministratori hanno ritenuto del tutto “superflua” con grave nocumento per l’approvazione da parte degli organi regionali. Davvero una intollerabile manifestazione di dilettantismo. Come è ben noto, sono sottoposti a Vas secondo le disposizioni delle leggi regionali, i piani e programmi, la cui approvazione compete alle Regioni o agli Enti locali. Le Regioni esercitano la loro competenza nel rispetto dei principi del Titolo I parte II del dlgs 152/2006 , tra questi occorre ricordarlo ci sono: 1. La Vas costituisce parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione del piano/programma (comma 5 articolo 11); 2. Autorità competente (Regione) collabora con la Autorità Procedente (Comune) nella redazione del Rapporto ambientale (comma 2 articolo 11).
La procedura di Vas si conclude con un parere motivato obbligatorio e vincolante per l’autorità che approverà il Piano (nel caso dei Psc il Consiglio comunale). L’autorità procedente, in collaborazione con l’autorità competente, provvede, prima, prima della presentazione del piano per l’approvazione e tenendo conto delle risultanze del parere motivato (rilasciato dalla regione) e dei risultati delle consultazioni, alle opportune revisioni di piano. E’ fondamentale sottolineare che un parere vincolante contribuisce in termini piuttosto rilevanti a formare il contenuto definitivo del provvedimento finale, cosicché non si può negare che l’organo che lo adotta finisca su di un livello partecipativo paritetico a quello dell’organo che emana il provvedimento finale. Quindi se il parere motivato di Vas comportasse una revisione significativa del Piano per adeguarlo alle conclusioni della procedura Vas, ciò comporterebbe un arresto procedimentale significativo. La Vas, pertanto - aggiunge Ruberto - deve essere intesa come un percorso da condursi parallelamente a quello di costruzione del piano. Sin dalle prime fasi di costruzione, il processo di Vas e quello di elaborazione del piano debbono essere condotti contestualmente.
Tale impostazione risponde all’idea di inclusione della Vas nel processo decisionale ex ante. In tutto questo, occorre rimarcare che il Psc del Comune di Lamezia è, attualmente, nella fase di adozione e non di approvazione come si può apprendere mediante articoli sulla stampa, dove qualcuno definisce il Psc approvato, qualcun’altro adottato e sempronio che vorrebbe ridisegnare gli scenari di piano a pochi giorni dall’adozione dello stesso. Come si può capire esiste una grande confusione in merito e non solo sembra che (Gazzetta del sud del 11/01/2014) il piano spiaggia “Per tali piani e programmi per verificare l’assoggettabilità a Vas l’Autorità competente dovrà seguire la procedura disciplinata dall’articolo 12 del presente dlgs 152/06 alla fine della quale saranno sottoposti a valutazione solo se sarà dimostrato che producano impatti significativi sull'ambiente” lo si approvi non più nella sua interezza (senza la prescritta assoggettabilità a Vas) ma limitatamente (pensando di ridurre il danno) ad un lotto per come pensato strategicamente da altri.
Insomma - prosegue Ruberto - per quanto evidenziato andrebbero evitati la confusione, gli accenti ideologici e retorici, nonché gli interventi “fai da te” poiché è per tali vie che si producono risultati inattesi o contrari alle aspettative. Situazioni che si verificano quando non è chiaro l’intento iniziale e la promessa di partecipazione, non sono coerenti e conseguenti le scelte e gli strumenti che si adottano. Occorre dunque, consapevoli delle difficoltà di contesto, ripartire dalle esperienze concrete di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche, sostenere la partecipazione con maggiore capacità di analisi, progettazione, decisione e realizzazione delle politiche pubbliche. Oggi nella nostra città si registra una generale crisi degli strumenti democratici e dei soggetti che vi prendono parte, ed emerge anche una tendenza che non punta a governare la complessità sociale, economica e istituzionale con strumenti più fini ma a tagliare corto, a dare maggiore voce non ai cittadini ma a chi li governa. Se oggi si parla sempre più spesso di partecipazione è perché se ne sente la mancanza, si avverte il bisogno di un rinnovamento della tradizione civica, dei rapporti tra le istituzioni e tra queste e i cittadini. Dal Piano spiaggia al Psc - conclude Ruberto - passa il futuro della nostra città.
Questa Amministrazione fino all’ultimo dimostra di aver fallito e l’auspicio è che si possa “salvare il salvabile” fino a quando una nuova Amministrazione - certamente più efficace ed efficiente come noi auspichiamo e per la quale ci spenderemo in prima persona - riuscirà a ridare slancio al tessuto economico cittadino e infondere fiducia a tutti i lametini”.
Fonte ( News Labor )