Dichiarazione dell'imprenditore Pippo Callipo sugli sprechi
Politica Lazio Roma

Dichiarazione dell'imprenditore Pippo Callipo sugli sprechi

lunedì 24 maggio, 2010

Riceviamo e pubblichiamo
“Se gli impegni per il rinnovamento del presidente Scopelliti hanno un senso, ora è il momento di razionalizzare le risorse e dirottare i risparmi per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo. Che, poi, è quello che chiede la buona politica, il sindacato, gli imprenditori, il mondo delle associazioni. Se non si riduce lo scandaloso gap tra consumi e produzione, la Calabria non avrà mai autonomia politica ed economica.

La Calabria pensi ora a tagliare i costi e le macroscopiche perdite secche. Quanti En[MORE]ti nazionali, regionali e sub regionali, per esempio, si occupano del lavoro sommerso? Bisogna invertire i termini del ragionamento e chiedersi: quali risultati sono stati ottenuti finora e quanto costa tenere in piedi più soggetti che fanno la stessa cosa e spesso senza coordinamento? Le relazioni della Corte dei Conti possono aiutare il nuovo Presidente della Regione nell'operazione di razionalizzazione della spesa.

Da un incontro con i vertici della Corte dei Conti, la Regione potrà ottenere cento input per intervenire. Scopelliti chieda inoltre, come chiede la Corte dei Conti, che i suoi uffici facciano finalmente l’inventario dei beni immobili e mobili di proprietà della Regione con accluso calcolo di quanto rendono e quanto costano e, contemporaneamente, renda pubblico l’elenco dei soggetti che danno in locazione alla Regione gli immobili con le relative cifre dei fitti.
C’è da chiudere le sedi romane della Regione, a meno che non si dimostri che i guadagni superano i costi. Questo è un altro scandalo: la Calabria, la regione più povera d’Europa, a Roma ha due sedi.

Ci sarebbero poi da riflettere sul senso di avere ancora oggi in Calabria le due sedi della Regione in due città con tutti i disagi che questo sdoppiamento implica, perché tutti concordiamo che questa divisione scellerata genera diseconomie, inefficienze e doglianze. I tempi a mio avviso sono più che maturi, perché i calabresi onesti che non vivono di sussidi pubblici o di regalie varie non intendono più tollerare sprechi e doppioni. La Regione dovrebbe avere un’unica sede nella sua area baricentrica.

Possibile che questa esigenza è ancora considerata un tabù? Io credo che i calabresi siano più avanti della politica. Unificare le due sedi calabresi della Regione in una sola area geografica accessibile senza disagi per tutti i calabresi, dovrebbe essere una discussione moderna e saggia da affrontare con serietà, naturalmente rispettando i vari punti di vista e cercando di non frustrare gli interessi dei territori interessati, ma iniziando a capire che nel mondo globalizzato e in un periodo di crisi tutt’altro che superata, proprio le regioni del Sud, se non vogliono offrire pretesti alle forze del Nord che inneggiano alla secessione, debbono mettersi al passo coi tempi.”
 


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