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Dichiarazione choc del premier Erdogan: "Ci riprenderemo i bambini adottati da famiglie omosessuali"

ANKARA, 18 FEBBRAIO 2013 - La dichiarazione choc fatta dal Premier turco Recep Tayyip Erdogan, è stata un vero e proprio colpo basso, un regresso dinanzi a tutte le lotte che negli ultimi periodi vedono protagoniste le coppie omosessuali, un regresso in un mondo che cerca in tutti i modi un progresso. La richiesta fatta dal premier, è quella di restituire i bambini turchi adottati alle loro famiglie biologiche, iniziando con il sottrarre i piccoli alle famiglie omosessuali che li hanno adottati e poi a quelle cristiane. [MORE]

Mutilare una famiglia, privarla di un diritto. Questa la scelta di Erdogan, e subito scatta la protesta. Stando a quanto riferisce Stefer Ustun, il presidente della commissione diritti umani della Grande Assemblea turca, oltre 5mila bambini turchi sono stati affidati a famiglie cristiane ed omosessuali europee e sottratti, per varie e logiche motivazioni, alle loro famiglie biologiche. Ma ora Erdogan retrocede e si riprende tutto a partire dal piccolo Yunus che a soli sei mesi, abbandonato dalla sua famiglia d'origine, venne preso in affidamento da una coppia di lesbiche in Olanda. Il vicepremier turco Bekir Bozdag ha dato mandato alle ambasciate olandesi di attivarsi per la restituzione dei bambini di origine turca, compreso il piccolo Yunus.

Per sottrarsi ad ogni tipo di accuse e proteste che la dichiarazione di Erdogan potrebbe scatenare, compresa la delicata questione di Yunus, Ustun afferma:"Non condanniamo le culture diverse, ma il bambino in questione e' stato affidato a una famiglia omosessuale. Anche se un bambino viene preso per ragioni giuste dovrebbe essere affidato a famiglie vicine alla sua cultura".

(immagine da www.thenational.ae)

Rossella Assanti