Cronaca

Dia: boss sempre piu' giovani, nuove leve "linfa delle mafie"

CATANZARO, 13 FEBBRAIO - Si abbassa "sensibilmente" l'eta' di iniziazione mafiosa. E le organizzazioni criminali, "nonostante la forte azione repressiva dello Stato, continuano ad attrarre le giovani generazioni", autentica "linfa delle mafie, siano espressione diretta delle famiglie o semplice bacino di reclutamento da cui attingere manovalanza criminale". E' l'allarme lanciato dalla Direzione investigativa antimafia nella sua ultima Relazione semestrale, che sottolinea come nell'ultimo quinquennio "non solo ci siano stati casi di 'mafiosi' con eta' compresa tra i 14 e i 18 anni, ma come la fascia tra i 18 e i 40 anni abbia assunto una dimensione considerevole e tale, in alcuni casi, da superare quella della fascia 40-65, di piena maturita' criminale".

Il fenomeno "da una parte pone la questione della successione nella reggenza delle cosche, dall'altra non appare certamente disgiunto da una crisi sociale diffusa che, soprattutto nelle aree meridionali, non sembra offrire ai giovani valide alternative per una emancipazione dalla cultura mafiosa". I numeri parlano chiaro: le nuove leve criminali appartengono innanzitutto alla Campania, alla Calabria, alla Sicilia e alla Puglia. E secondo l'"Eurostat Regional Yearbook 2018", in Campania, Calabria, Sicilia e Puglia ci sono anche 4 degli 11 distretti europei con il maggior numero di under24 non occupati ne' in istruzione o formazione (i cosiddetti "neet").