Politica
Di Maio: via la Legge Fornero, revisione del Job Act e reddito di cittadinanza
ROMA, 2 GIUGNO - Il nuovo ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, Luigi di Maio, ha dato inizio ai lavori questa mattina, con una diretta FB dal suo dicastero in Via Veneto, dove ha parlato dei principali cambiamenti che intende realizzare.[MORE]
Tra le prime iniziative da affrontare nel breve periodo vi è la revisione del Job Act, perché «la gente non ha certezza neanche più per prenotarsi le vacanze, non solo per sposarsi, e se dobbiamo dare più forza all’economia la dobbiamo ridurre».
Torna poi ad attaccare la legge Fornero e a ribadire la volontà di un reddito di cittadinanza.
Per la prima, annuncia di volerla cambiare applicando la misura della “quota 100”, che, anticipata dal Contratto di governo, prevede la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell'età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100”. Prevede poi lo stanziamento di 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse, in tempi però non ancora stabiliti.
Il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della Propaganda Pentastellata, prevede uno strumento di sostegno al reddito per i cittadini italiani che versano in una condizione di bisogno. Il reddito di cittadinanza prevede un investimento iniziale di 2 miliardi di euro per la riorganizzazione e il potenziamento dei centri per l’impiego. Il sussidio stabilito in base alla soglia di rischio povertà per una persona singola è fissato a 780 euro mensili. L’erogazione di questo reddito presuppone un impegno attivo del beneficiario, al fine del suo reinserimento nel mondo di lavoro, che dovrà aderire alle offerte di lavoro provenienti dai centri dell’impiego, massimo tre proposte in due anni. Il beneficio decadrebbe nel caso in cui vi fosse un rifiuto.
Il ministro ha poi ricordato: «Già da oggi pomeriggio sarò al lavoro al ministero, così come tanti altri ministri. Credo che possiamo davvero fare la differenza. Saranno i cittadini a giudicarci. Non facciamo annunci. Siamo una bella squadra, molto affiatata e possiamo lavorare bene insieme».
Ilaria Bertocchini