Politica
Di Maio, escludo crisi, ma se governo cade si va a votare. Nessun dubbio su Salvini e Russia
ROMA, 20 LUGLIO - La crisi di governo e le sue possibili conseguenze, i presunti legami tra Lega e Russia, il rapporto con il Pd e le trasformazioni a cui va incontro il Movimento 5 Stelle. Questi i temi al centro di un'intervista del vicepremier e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, sul quotidiano La Stampa con un richiamo in prima pagina. Alla domanda su una possibile caduta del governo, il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro risponde escludendo che ci possa essere una crisi. Poi, però, aggiunge: "Se la Lega vuole andare al voto, si assume le sue responsabilità. Se cade questo governo, per noi si torna al voto. Questo è l'unico governo possibile, altrimenti rischiamo il ritorno dell' asse Pd-Forza Italia che ha distrutto l' Italia".
Sul caso Lega-Russia, Di Maio ribadisce di non aver alcun sospetto su Salvini, altrimenti "non sarei al governo con lui". Poi smentisce ogni tipo di rapporti e alleanze tra M5s e Pd, "non abbiamo mai avuto rapporti con un partito pro-austerity che ha contribuito allo sfacelo del Paese". E sul fatto di averlo definito come 'il partito di Bibbiano' aggiunge, riferendosi al caso giudiziario che coinvolge diversi minori: "Di quello scempio hanno parlato a lungo i giornali, individuando le responsabilità di aguzzini e complici. Tra le forze politiche, non siamo certo noi ad avere remore e imbarazzi".
Sulla figura dei 'facilitatori regionali' che arriveranno a breve nel M5s, Di Maio spiega: "Ci permetteranno di rispondere in maniera sempre più efficace alle esigenze dei territori. Con i facilitatori sarà più semplice per il Movimento dialogare con amministratori, enti, associazioni per portare a casa obiettivi a favore dei cittadini".