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ROMA, 30 LUG - Offensiva diplomatica dell'Italia sulla Tunisia, dopo il boom di sbarchi di luglio (6.500, la metà dell'intero 2020).
Al viaggio di lunedì scorso della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese nel Paese nordafricano è seguito oggi il gesto forte del responsabile della Farnesina, Luigi Di Maio, che ha convocato l'ambasciatore tunisino per chiedere ogni misura necessaria a contrastare le partenze illegali e l'accelerazione dei rimpatri.
Ed oggi si è fatta sentire anche la Commissione europea, dicendosi pronta ad aiutare l'Italia e sollecitando gli Stati membri ad accogliere i migranti salvati in mare. In attesa di fatti concreti, non si fermano però gli sbarchi, così come le positività al Covid registrate: 131 ospiti di un centro nel Trevigiano e 28 nell'Agrigentino. Mentre Alarm Phone segnala 24 dispersi dopo un naufragio ieri davanti alle coste tunisine. La Farnesina ha fatto presente all'ambasciatore tunisino la grande preoccupazione del Governo italiano per l'intensificarsi delle partenze dal Paese. Ha anche ricordato che la Tunisia è nella lista dei Paesi cosiddetti sicuri auspicando l'attivazione di attività di più stretta vigilanza costiera nell'area di Sfax, quella maggiormente interessata dalle partenze.
L'ambasciatore, da parte sua, ha riferito che dal 6 agosto riprenderanno i rimpatri dei tunisini via aerea (80 rimpatri a volo), mentre è stato disposto il trasferimento di due pattugliatori al largo di Sfax per arginare ulteriori partenze. Si muove poi Bruxelles. "Siamo al corrente - ha detto un portavoce - dell'intensificarsi degli sbarchi in Sicilia", e "seguiamo da vicino" anche quanto accade anche nei centri di accoglienza.
"A Lampedusa in particolare le difficoltà sono significative. In prima battuta - ha ricordato - è chiaramente compito dello Stato membro occuparsi di tali difficoltà, ma la Commissione europea, che ha già dato sostegno all'Italia, resta disponibile se ci saranno ulteriori richieste". E da Bruxelles, viene assicurato, ci sono contatti in corso con gli Stati per i ricollocamenti dei migranti salvati, ma "non c'è un numero sostanziale di Paesi che partecipano.
Vista l'urgenza di continuare a trovare soluzioni nel periodo estivo, incoraggiamo fortemente tutti gli Stati a partecipare". In attesa che si manifestino disponibilità, Lamorgese - reduce dai viaggi in Libia ed in Tunisia - domani vedrà il nuovo ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin. L'obiettivo è cercare alleati e strategie comuni nell'Unione per distribuire in modo più sostenibile il peso degli arrivi via mare.
La Francia è inoltre Paese storicamente vicino alla Tunisia e potrebbe assistere lo sforzo diplomatico avviato dall'Italia con Tunisi per contenere le partenze. Mentre presto anche dalla Commissione Europea potrebbe partire una missione verso il Paese nordafricano per mettere in campo risorse e aiuti concreti. Non si arrestano, intanto, gli arrivi. Oggi ancora barchini in serie a Lampedusa (8) con un centinaio di persone complessivamente approdate. Sempre strapieno l'hotspot dell'isola, nonostante stiano proseguendo i trasferimenti. Doppio sbarco, poi, in Calabria: nella Locride e nel Crotonese. Cresce il numero di positivi, con conseguente allarme delle comunità locali.
Per quanto riguarda i contagiati nell'ex caserma Serena di Casier (Treviso) - tutti asintomatici - "monitoriamo e isoliamo, come abbiamo sempre fatto con tutti", assicura il governatore veneto Luca Zaia. Ma il problema è ben presente al Viminale che punta ad avere presto a disposizione due grandi navi di seicento posti l'una per far svolgere in mare la quarantena a chi arriva, evitando così problemi e proteste a terra. Domani si apriranno le buste per vedere le offerte del nuovo bando, dopo che i primi tre sono andati deserti.
E' inoltre in corso di bonifica un'area militare che ospiterà i migranti destinati all'isolamento. La vigilanza sui centri attualmente operativi è stata rafforzata con l'invio di militari, ma non si tratta di strutture di detenzione e dunque non è semplice impedire che gli ospiti si allontanino.