Politica
Di Maio in Calabria: "Dateci la forza per cambiare l'Europa"
COSENZA, 22 MAGGIO- Un teatro pieno che attende Luigi Di Maio. È questo lo scenario che si presentava alle 15:15, con molta gente rimasta all'esterno perchè i posti erano finiti. Una folla composta che però non ha fatto mancare il proprio supporto al leader e capo politico dei 5 Stelle. Sul palco i candidati alle amministrative, al Parlamento Europeo, con una sala piena che li applaude a fine intervento. Quando prende la parola il Ministro Di Maio, la gente ascolta con grande attenzione, con il Ministro che apre ringraziando tutti i coloro i quali lo hanno accolto senza trovare posto all'interno. Poi Di Maio inizia ad attaccare Zingaretti e parla delle nomine della Sanità in Calabria: "Qui in Calabria abbiamo dovuto fare un grande lavoro e un apposito decreto per cercare di risolvere i problemi di una sanità che per anni è stata un bancomat. Ci abbiamo messo un Generale dei Carabinieri, perchè qui le nomine si devono fare per merito, non devono essere fatte dai partiti. Zingaretti invece di perder tempo avrebbe dovuto far dimettere Oliverio, invece niente. Anche in Umbria avete visto cosa hanno combinato".
Poi sulla situazione in Calabria e sul futuro: "Non posso essere qui a dirvi che abbiamo fatto tutto, ma voglio dirvi con onestà che abbiamo iniziato a fare delle cose molto importanti, che ci serve ancora il vostro supporto, la vostra forza, per cambiare anche l'Europa. Qui bisogna scegliere tra noi e Berlusconi, che dice le stesse cose del Pd. Voi scherzate, ma questi vogliono riavere i ministeri, e Berlusconi vorrebbe piazzarsi alla giustizia. Dobbiamo impedire tutto ciò, dobbiamo cercare di ottenere un buon risultato. La Lega? Vedo che ci sono nostalgici di Berlusconi, Giorgetti sa che io voglio portare avanti il contratto di governo, per cui, per noi, è importante lavorare per fare le tante cose promesse. Io mi arrenderò solo quando sui vostri volti vedrò la serenità, perchè mi sono stancato di vedere tanti giovani che fanno la valigia e vanno via perchè qui non hanno opportunità".