Politica
Di Maio a start-uppers milanesi: "M5S argine ad estremismi europei"
MILANO, 25 SETTEMBRE – Fresco dell’elezione via web come candidato Premier con 30mila preferenze, Luigi Di Maio si è recato oggi a Milano alla kermesse del Talent Garden, dedicata a start-uppers e giovani professionisti, dalla quale è voluto partire per rilanciare la sua posizione politica e quella del suo partito dopo le polemiche relative alla sua vittoria nelle consultazioni primarie effettuate online sul blog di Grillo tramite la piattaforma “Rousseau”, considerata poco trasparente dalle altre forze politiche. [MORE]
La tappa milanese, secondo il vicepresidente della Camera, è stata l’occasione per registrare le esigenze dei giovani che si approcciano ad un’attività imprenditoriale innovativa, in modo da comprendere come il suo partito potrebbe modellare su questi temi il programma che intenderebbe attuare se si trovasse al Governo del Paese. Nel corso del suo intervento, Di Maio ha snocciolato alcuni dati tratti da “Lavoro 2025”, uno studio coordinato dal sociologo Domenico De Masi con l’obiettivo di conciliare progresso tecnologico ed occupazione, produttività e reddito di cittadinanza. Secondo l’esponente M5S, da questo studio si evincerebbe che “entro 7 anni il 60% dei lavori si trasformerà ed il 50% dei lavori diverrà creativo”: per questo motivo, egli propone di investire su quelle realtà, come le start-up, che sarebbero in grado di prevedere questi momenti di cambiamento sociale e di affrontarli al meglio. Di Maio ha inoltre sparato a zero sulla burocrazia (definendola “infernale” ed allineandosi dunque su questo punto ad alcuni dei suoi avversari politici), poiché essa avrebbe costretto tanti Italiani ad avviare imprese all’estero causando una perdita di 14 miliardi € al nostro Stato.
A margine della sua prima uscita pubblica come nuovo “capo politico” del suo partito, Di Maio ha inoltre risposto alle domande dei giovani lavoratori del TaG. In particolare, esprimendo una sua opinione sul voto elettorale tedesco (che ha lanciato l’ultradestra dell’AfD), ha affermato che il Movimento 5 Stelle rappresenterebbe l’unico argine agli estremismi che si stanno diffondendo in tutta l’Europa, a fronte anche del declino dei partiti tradizionali, purché i Pentastellati propongano al corpo elettorale italiano una squadra già coesa in modo da evitare un caos come quello degli ultimi anni nell’amministrazione comunale di Roma. A proposito di Virginia Raggi, il vicepresidente della Camera ha assicurato che, a differenza di quest’ultima, a lui non sarà imposto alcun codice comportamentale da firmare né le annesse penali da pagare in caso di violazione delle regole previste dal suo partito.
Dopo l’investitura formale da parte del “garante” Grillo, arrivata nella serata di ieri sul palco di Rimini, Di Maio aveva incassato anche il sostegno da parte dell’altro leader del Movimento, il neo-padre Alessandro Di Battista, che aveva voluto indirizzargli un video-messaggio commosso di auguri. Non sembrano placate invece le tensioni con Roberto Fico e gli altri Pentastellati dell’ala ortodossa, i quali continuano a non vedere di buon occhio la possibilità di far combaciare le cariche di “capo politico” e di “candidato Premier”, pur senza delegittimare o contestare l’esito della votazione elettronica.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: lastampa.it