Cronaca
Derivati Milano, ribaltata la sentenza di primo grado: banche e manager assolti in appello
MILANO, 7 MARZO 2014 - La Corte d'Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan, imputate per la truffa dei derivati ai danni del Comune di Milano.
I giudici hanno ribaltato la sentenza di primo grado con cui le quattro banche erano state condannate al pagamento di un milione di euro di multa e alla confisca di altri 89 milioni perché «Il fatto non sussiste».
Le quattro banche estere e nove dei loro funzionari erano accusati di truffa aggravata ai danni del Comune, relativamente ad operazioni su contratti derivati, e di aver violato la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
«Accogliamo con favore la sentenza emessa oggi dalla Corte d’Appello di Milano, che ha confermato che Deutsche Bank e i suoi dipendenti hanno agito correttamente e nel rispetto della legge», si legge in una nota di Deutsche Bank. «Sono soddisfatto perché la corte sembra aver riconosciuto che non era possibile intravedere reati nei contratti derivati conclusi col Comune di Milano», ha dichiarato il legale di Deutsche Bank e Depfa Bank.
La procura generale di Milano aveva chiesto la conferma del processo di primo grado, sostenendo che le banche avessero intascato commissioni occulte per 100 milioni di euro, ma la corte d'appello non ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Piero De Petris.[MORE]
Soddisfatto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «La sentenza di oggi sui derivati conferma la validità della scelta del Comune di Milano di stipulare un accordo extragiudiziale con le banche, un accordo che non viene in nessun modo modificato dalla decisione di oggi. Nel marzo del 2012, infatti -prosegue Pisapia-, il Comune di Milano ha siglato un accordo che ha consentito al Comune entrate pari a 455 milioni di euro da qui al 2035, di cui 40 già incassati nel 2012. A ciò si aggiungeranno per l’intero periodo, a favore del Comune, gli interessi attivi su tali somme. L’operazione ha consentito anche lo smobilizzo di 80 milioni di euro, prima vincolati in un fondo rischi proprio sui derivati».
Paolo Massari