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Depuratori sequestrati a Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia

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Depuratori sequestrati a Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia
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COSENZA, 31 LUGLIO 2013 - Sono 12 i depuratori sequestrati questa mattina sulla costa ionica del cosentino: 10 da parte del Corpo forestale dello Stato e due da parte della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro (CS). Gli impianti si trovano in otto comuni diversi: Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia e Longobucco. Gli amministratori dei comuni e i responsabili della gestione dei depuratori, in tutto 23 persone, sono stati denunciati.

Le accuse sono di disastro ambientale e danneggiamento di acque pubbliche. Dalle indagini, iniziate nel 2011, e' emerso che negli impianti, alcuni assai vetusti, lo smaltimento dei reflui non seguiva le norme e nei torrenti, che poi sfociano in mare, finivano acque inquinate, come certificato dalle diverse analisi dell'Arpacal. L'inquinamento si limita pero' - e' stato precisato - alle aree delle foci dei fiumi, quindi senza un pericolo per la balneazione se non limitato a poche centinaia di metri.

Dalle analisi sarebbe comunque emersa un'alta concentrazione di carbonio organico disciolto e di batteri escherichia coli. Adesso i comuni, ai quali sono stati affidati gli impianti, avranno 60 giorni per adeguarli e per farli operare secondo le norme. "Manterremo alta la guardia - ha detto il Colonnello Giuseppe Melfi, comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Cosenz, - e non ci fermeremo qui: l'indagine proseguira' su altre strutture, anche su quelle private. "bbiamo trovato anche dei by-pass occultati, che facevano riversare i liquami direttamente nei fiumi, senza nessun trattamento".

Il Capitano di Fregata Antonio D'Amore, comandante della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro (CS), ha aggiunto: "Dalle analisi abbiamo rilevato un notevole superamento dei livelli, sia dal punto di vista batteriologico che chimico-fisico. Non tutte le chiazze schiumose che possiamo vedere in mare sono pero' dovute ad inquinamento - ha detto D'Amore - e non bisogna terrorizzare i turisti".[MORE]

 

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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